Capitolo 27.

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Dopo essermi congratulata con tutti i miei compagni per la meravigliosa figura che avevamo fatto, e dopo i complimenti degli insegnanti, decisi di uscire a salutare i miei ed avvisarli che sarei andata con i miei amici a bere qualcosa al chiosco dove avevamo mangiato un paio di volte io ed Alex.

"siete stati bravissimi tesoro!" si congratulò mio papà

"grazie mille papà, il duro lavoro è stato ripagato! Ora rientro: andiamo tutti insieme a bere qualcosa ma torno presto!"

"d'accordo Eli, attenta" si raccomandò mia mamma. Decisi di entrare dal retro, così avrei fatto prima e mi sarei trovata direttamente ai camerini, dove stavano i miei compagni. Salii i primi gradini, sentii le urla dei miei compagni e questo mi fece sorridere involontariamente.

"ehi ballerina" sentii chiamare, c'era solo una persona che mi chiamava così. 

"Andrea..." mi avvicinai e lo abbracciai di slancio "mi dispiace di averti parlato cosi male, mi dispiace tantissimo. Sono stata una tale egoista" mi scusai con le lacrime agli occhi.

"non ti preoccupare, me lo aspettavo, sarebbe stato peggio se tu fossi stata felice della mia partenza" sorrise "siete stati bravissimi, complimenti!"

"grazie mille Andrea. Quando parti? Sabato, no?"

"venerdì, alla fine partiamo un giorno prima. È abbastanza presto, è-è dopodomani" rispose abbassando lo sguardo. 

"oh, è davvero prestissimo. Mi mancherai tanto Andrea, il nostro rapporto non dura da tanto, non era una cosa super seria ma ti voglio davvero tanto, tanto bene e mi mancherai un sacco. Wow, sarai dall'altra parte del mondo" conclusi con il magone. 

"anche tu mi mancherai Elisa, non sai quanto. Sono stato molto bene con te. Ora devo andare, la mia famiglia mi aspetta. Non credo riusciremo a vederci ancora. Penso che sia ora di salutarci" abbassò lo sguardo prima di risollevarlo e abbracciarmi forte. Io non esitai a ricambiare l'abbraccio "ciao Andrea, buon viaggio. Mi raccomando continua a ballare"

"certo. Ciao ballerina" mi salutò prima di staccarsi, mi sorrise e si voltò prima di raggiungere la sua famiglia.

A quel punto non riuscii più a trattenere le lacrime che scesero lente sul mio viso. Mi sedetti sul secondo gradino e aspettai di tranquillizzarmi prima di unirmi ai miei compagni. Dopo quelli che mi parvero minuti lunghissimi mi raggiunse Jes: " Eli, dove ti eri cacciata, aspettiamo tutti te... ma cosa è successo?" chiese vedendomi piangere.

"è venuto Andrea. Ci siamo salutati, parte dopodomani" risposi inspirando profondamente. 

"oh mi spiace moltissimo Eli, vieni qui" mi travolse con il suo abbraccio. 

"spiace anche a me, non sai quanto. Non voglio rovinare l'atmosfera di tutti, andiamo a festeggiare questo successo" risposi asciugandomi le lacrime cercando di sorridere.

Restammo per un paio d'ore al chiosco, non riuscii a essere molto partecipe delle loro conversazioni o battute, la mia testa pensava solo ad un ragazzo con gli occhi azzurri che saliva su un aereo che l'avrebbe portato lontano da me.


Nonostante la lunga ed estenuante serata del giorno precedente fui costretta ad alzarmi dal letto per andare a scuola. Anche se avremmo saltato praticamente tutta la giornata per esibirci, non avevo molta voglia di vestirmi, lavarmi ed uscire di casa, complice, forse, il fatto che poche ore prima avevo salutato Andrea, una persona davvero importantissima. Anche se per lui non ero ancora arrivata a provare amore ci tenevo davvero tanto e sapere che forse non l'avrei più rivisto mi faceva riflettere e di certo non ne ero felice.

Il cestista e la ballerinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora