Tormento

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L'affaticamento era tanto,sentivo le gambe pesanti,gli occhi bruciavano,avevo un'eccessiva sudorazione e una fastidiosa sensazione di nausea.Le persone non davano un attimo di tregua:hamburger,caffè,patatine,super alcolici,pizze...ai tavoli,a banco e da asporto.Feci una gran fatica a fare arrivare le 06.00quella notte,ma ce la volevo fare,era una scommessa con me stessa e il desiderio di far tacere gli altri.Quello che mi aveva detto Elenoire,mi aveva ferita.L'apprendere quegli infelici commenti,ben diversi da ciò che mi dicevano davanti,alimento' un astio,un rancore e un forte disgusto nei loro confronti.A fine turno sentivo il bisogno di parlare con qualcuno,confidarmi e piangere,ma non volevo farlo con gli altri.Ero sicura che avrebbero usato le mie debolezze contro di me alla prima occasione.Senza parlare uscii dal locale e per fortuna vidi il mio amore.Mai ebbi più bisogno di lui,come in quel preciso istante.Lo abbracciai così forte che mi feci male ,lui capì subito che c'era qualcosa che non andava e mi chiese di parlarne.Mi scopo di immediatamente,cominciai a piangere,gli raccontai tutto quello che avevo sentito nelle ultime ore,parlai di noi,gli spiegai che ero a pezzi,delusa,snervata,innamorata e disperata.Tutte quelle emozioni mi stavano sfiancando e gli chiesi cosa potevo fare per star bene.Lui mi tranquillizzo',mi assicurò che sarebbe andato tutto bene.Mi spiegò che i miei amici,non meritavano ne la mia amicizia,ne tanto meno la mia manodopera.Mi abbraccio', capì che avevo bisogno di lui è mi spoglio'.Non di come le altre volte,fu un rapporto tormentato,angosciante e teso,nella mente mi passavano tante idee,non riuscii a continuare,lo allontanai e lo salutai velocemente.Tornai al camper e tutti gli sguardi falsi degli altri erano su di me.Li guardai uno a uno e urlai:"Ancora a guardare!!cosa volete?"_Violet aggrotto'le sopracciglia e osservo':"Amber,sei tutta sporca,ma dove sei stata?"_La fulminai con lo sguardo,mi avvicinai di scatto alla sua faccia e scandendo le parole dissi che dovevano imparare a farsi gli affari loro,tutti,nessuno escluso.Dissi loro che erano persone perfide,invidiose e soprattutto dei perfetti incapaci,dissi che sembravano dei pappagalli in quanto ripetevano sempre le stesse cose ormai da mesi.Mi allontanai concludendo che erano supremamente ridicoli.Rimasero attoniti,solo Rik ebbe il coraggio di reagire e mi disse scontroso:"Amber,è arrivato il momento di parlare!!!"_Mi voltai indemoniata e risposi:"Ma certo!,prima mi parlate alle spalle,poi adesso vuoi parlare ,no,grazie.Non mi interessa!"_Nik intervenne:"Amber,cerca di calmarti.Noi siamo preoccupati per te"_Io conclusi dicendo che mi sarei andata a lavare e a dormire.Dissi che avremo parlato in un altro momento è invitai loro a continuare a fare l'unica cosa che sapevano,cioè infamare la gente.

PURA FoLLIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora