Capitolo 10

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I wish that I could wake up with the amnesia
And forget about the stupid little things

Amnesia - 5 Seconds of Summer

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Adam con il volto sfregiato, stanco e pieno di tagli guardava il ragazzo che continuava ad urlargli contro, costringendolo a soffrire senza un apparente motivo.

Aaida era presente, ma non poteva fare nulla. Nonostante lei gridasse al ragazzo di fermarsi, di non toccare il fratello, i due non si giravano. Non la sentivano, come se non ci fosse. Era orribile stare lì e non fare nulla, non poter risparmiare a Adam tutto quell'orrore.
Crollò a terra, guardando il fratello fare lo stesso.

《Adam!》
《Aaida, basta! Era un sogno!》
Alessandro prese per le spalle Aaida e la scosse, nel tentativo di veder aprire gli occhi che lo fulminavano per la maggior parte del tempo. Erano in macchina, e Alessandro si era issato sui due sedili anteriori per riuscire a calmare Aaida.
《Al..》
《Sono qua》Gli sussurrò lui, sperando che Chad stesse ancora dormendo.《Sono qua.》
Aaida fece un sospiro di sollievo, mentre chiudeva gli occhi e si abbandonava alle carezze lente di Alessandro sul braccio.
《Grazie.》Gli sussurrò, ancora con gli occhi chiusi e il cuore a mille. Era ancora buio, il blu del cielo sovrastava la natura, con le sue tante stelle. Aaida si mise di spalle al finestrino, per non vedere il manto di cielo che gli si presentava davanti. Ciò che aveva sognato stava man mano diventando più nitido, e lei si ritrovò a scacciare le lacrime. Ogni volta che lo faceva era come se avesse una lama in gola.
Si ricordò del viso supplicante di Adam e il volto del ragazzo dai capelli corvini, quasi come i suoi.
Aprì gli occhi di scatto, sollevandosi e rischiando di dare una testata ad Alessandro, che si sollevò in tempo.
《Che c'è?》
《Io.. credo di aver capito con chi sia Adam..》Era un filo di voce, quello che le era uscito dalla bocca. Quando non era sicura di ciò che diceva, parlava così.
Alessandro la guardò negli occhi, cercando di leggerle dentro. Lei se ne accorse, e distolse lo sguardo dal ragazzo davanti a lei.
Lui scavalcò lo spazio tra loro e si sedette accanto a lei, nel sedile posteriore. Aaida iniziò a sentirsi a disagio, non era mai stata così vicina a lui. Si allontanò di un poco, cercando di non farlo notare.
《Parla.》
Aaida deglutì.
Se avesse detto ciò che sospettava, la ricerca sarebbe radicalmente cambiata.
Prese un respiro, per prendere coraggio. Sentì il profumo di Alessandro, familiare, e si calmò.
《Marco.》

《Se non vuoi darmi ciò che voglio, cercherò di far allontanare Aaida da te, sotto i tuoi occhi.》
Adam guardava il ragazzo dai capelli scuri davanti a sé, seduto nel divano rosso in pelle. Lui invece era sopra una sedia di legno, la più comoda di tutte le sedie in cui lui si fosse mai seduto.
《Cosa dovresti fare?》Adam era agitato, e si agitò di più quando la sua mente iniziò a formulare un'ipotetica risposta di Marco.
La spedirò in America.
Oppure, la manderò in un Collegio femminile in Alaska.
《Le autorità non sanno di Aaida. Non sanno che lei è rimasta dagli Ambrose. Diciamo che non è normale tenere in casa una ragazza senza farlo sapere a nessuno. Sanno solo che manca una ragazza e un ragazzo dal campo per rifugiati.》Sputò l'ultima parola con sdegno, quasi facesse ripudio. Ma per Adam di certo non era un problema. Era l'ultimo dei suoi problemi.
《Così, ho pensato di avvisare il comune, o chi se ne occupa. Dato che non è ancora maggiorenne, verrà spedita all'orfanotrofio a Ragusa, dalle Suore Cappuccine.》
Adam sentì la terra sotto i piedi allontanarsi lentamente, e la voce di Marco anche. Non poteva perdere Aaida. Non adesso. Mai.
Ragusa era almeno a trenta chilometri da lì, e non avrebbe avuto nessuno ad accompagnarlo.
Il panico ebbe la meglio, mentre i pensieri di Adam andavano al futuro, a cosa sarebbe potuto succedere.
《Ti prego no》Disse, con voce spezzata.《Non ho quello che vuoi perché non sono in Africa, capiscimi..》
Marco scosse la testa, agitando i riccioli scuri che gli caddero sulla fronte.《Mi dispiace, Maguy. Non ti credo.》
《Devi credermi! Non ho più nulla, non posso più mentire. Non ho mai mentito da quando sono qui.》Si sentiva completamente solo, incompreso e perso. Come avrebbe fatto ad uscire da quella situazione? Aaida lo stava cercando?
《No, Adam. Non ti lascio andare. So che hai quello che voglio. Mi devi dire solo dove si trova ciò che cerco.》
Adam scosse la testa, chiaramente stanco di replicare.
《Bene, allora, buonanotte.》
Marco si allontanò dal salone mentre Adam si stese sul divano e si lasciò andare.

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