We have to tear down walls that live
in your heart
To find someone you call home
Now you see me for me and my beautiful
scars
So take my hand, don't let goAvicii - Broken Arrows
-
《No! Stupido. Passala, pass-》
《Quindi devono dare un colpo alla palla e mandarla in rete? E se non ci va?》
Alessandro la guardò male, per poi girarsi verso la tv davanti a loro.
Aaida trovava che il divano sotto di loro fosse il più comodo dove lei si fosse mai seduta, mentre stava accanto all'amico, o qualunque cosa fosse.
Erano in soggiorno, con la luce che pian piano spariva, portandosi dietro le loro risate e i momenti trascorsi quel giorno.
《C'è un omino vestito di giallo!》
Alessandro non rispose.《Di che squadra è l'omino giallo?》
《È l'arbitro.》
Alessandro era abbastanza nervoso, quindi decise di stare zitta. Per i seguenti trenta secondi, forse.
《Oh! Guarda, è entrato un nuovo giocatore e lo stanno inseguendo.》
《È un tifoso che è sceso in campo. Chi lo sta seguendo è la sicurezza.》
《Che noia.》Sbuffò.
Pensò a qualche giorno prima, quando si erano baciati. Era da quel giorno che non si toccavano neanche. Alessandro era sempre lo stesso, ma si comportava come se non fosse successo nulla. Aaida si sentiva presa in giro, ignorata e stupida. Si era infatuata di uno che a malapena la guardava.
Le venne da piangere. Forse perché nonostante tutto, Alessandro non era Chad. Non era dolce come Chad. Non si svegliava quando si svegliava lei a causa di un incubo, non la invitava a dormire con lui, non la svegliava dolcemente. Era completamente diverso.
Era quell'Alessandro che lei aveva sempre odiato, quello che se n'era andato, quello che le aveva detto che il viaggio che dovevano fare era insensato.
Chad sa che sono qui?
《Alessandro?》
《Cosa c'è?》
《Io.. insomma, Chad..》
Alessandro si irrigidì, poi si girò a guardarla.
《Chad cosa?》Inarcò un sopracciglio. Aaida aveva notato che lo faceva sempre quando non capiva. Si toccò nervosamente l'anello e lo girò attorno al dito.
《Dovrebbe sapere che sono da te, no?》
《Aaida》Alessandro chiuse gli occhi, come se si fosse rifiutato di guardarla.《Vuoi tornare da loro?》
La voce addolcita di Alessandro fece sussultare Aaida: era da giorni che non le parlava così. Un lume di speranza le si accese dentro. Però, voleva ritornare da Kia, Fynn e Chad. Avevano tutto il diritto di sapere dove era stata, e con chi.
《Vuoi tornare da loro?》Ora, lui aveva di nuovo quel tono infastidito e duro.
Aaida sperò vivamente che la sua bocca non sparasse cavolate, perché sapeva già come sarebbe finita. Con lui incavolato e lei da una parte, da sola.
《Credo che debbano sapere dove sono..》Sussurrò, incerta.
《Se vuoi solo avvisarli puoi prendere in mio telefono.》Alessandro si alzò e camminò verso il tavolo, prese il telefono e ritornò accanto a lei.《Tieni.》
《In realtà volevo tornare da loro..》
Alessandro assunse un espressione indecifrabile.《Perché?》
《Perché loro mi hanno ospitata..》
《E io no?》
《Non intendo questo》Distolse lo sguardo, incapace di guardare dentro gli occhi blu del ragazzo.《Voglio dire che li ho abbandonati così, e non lo meritavano..》
《Perché, io invece lo merito?》
Aaida sentì una stretta allo stomaco. Non voleva che lui la prendesse come una cosa brutta, anche se in effetti lo era. Voleva che la capisse. Almeno una volta.
《No. Ma loro mi hanno salvato la vita, capisci?》
《Non sono mica i tuoi genitori.》
Aaida perse qualche battito. Nessuno poteva permettersi di parlare dei suoi genitori, nemmeno lui.
《Come?》
《Kia e Fynn non sono i tuoi.》
《Gli devo tanto. Se voglio andare, me ne vado.》Aaida si alzò, raggiunse la camera di Alessandro e si mise lo zaino in spalla.
Quando fu all'entrata, guardò il soggiorno, ma lui non c'era.
Se ne sarebbe andata così, arrabbiata con chi l'aveva tenuta al caldo. Con chi l'aveva sollevata dalle macerie. Inoltre, però, un'altra cosa la spingeva a andare, a uscire fuori da quella porta: Adam.
Stava perdendo tempo. Più passavano i minuti, più il pensiero di trovare Adam si faceva più sfocato, fino a diventare inesistente.
Raggiunse la cucina, prese un foglio e una penna, decidendo di lasciare un biglietto a Mario e a Sofia. Non alla madre di Alessandro, dato che non le stava simpatica. A volte si dimenticava di cucinare per lei, così Alessandro la portava fuori, ogni giorno. Si sentiva un grande peso.
Camminò all'entrata e lanciò uno sguardo nel punto in cui prima, lei e Alessandro, erano seduti. Abbassò la maniglia della porta, mentre il cuore iniziava a battere forte. Avrebbe trovato la casa di Chad?
Ci credeva poco anche lei, dato che aveva un senso dell'orientamento grande quanto l'intelligenza di Alessandro.
Sentì l'umidità sbatterle sulla pelle quando mise piede fuori dalla casa. Rabbrividì, contando che aveva solo una maglietta a mezza manica e dei jeans, oltretutto di Sofia. Non voleva prenderle anche una giacchina.
Fece per sbattere la porta dietro le sue spalle quando qualcosa le impedì di chiuderla. Si girò, mentre una testa bionda la prendeva in braccio e la portava dentro.
《Lasciami!》
《Pensavi davvero che ti avrei lasciata andare?》
《Si?》
Alessandro sbuffò, aprendo la porta della sua camera e buttando Aaida sul letto.
《Cosa pensi di fare?》Gli chiese lei.《Voglio andare..》
《No》Lui la guardò, con i suoi grandi occhi blu, capaci di intenerirla e spaventata allo stesso tempo.《Non andrai.》
Aaida si alzò e raggiunse la porta chiusa della stanza.
《A volte penso di essere egoista.》Disse, dando le spalle ad Alessandro.
《Perché?》
《Mio fratello è da solo, o meglio, con Marco, da qualche parte..》
《E tu l'hai cercato.》
Aaida non si era nemmeno accorta che il ragazzo l'avesse raggiunta.
《Rimani qui》La guardò, come se volesse leggerle dentro.《Per favore.》
Aaida rimase senza parole. Erano davvero poche le volte in cui lui la pregava, o forse non ce n'erano mai state. In ogni caso, però, qualcosa la costringeva ad alzarsi, abbassare quella maniglia e andarsene.
E così fece.
《Mi dispiace.》Sussurrò, prima di uscire dalla stanza. Una volta arrivata da Chad avrebbe spiegato tutto a Kia e Fynn e sarebbe ripartita.
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Blue
RomanceAaida Maguy, adolescente africana di sedici anni, insieme alla sua famiglia viene trasportata in un mare di paura, emozioni e colori. Non sa cosa gli aspetta, una volta attraccata in Sicilia; sa solo cosa si è lasciata dietro: disperazione e guerra...