Capitolo 6

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We've rested too long in sleep
Let us arise
Let us arise and remember.

Major Lazer - Light it up

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《Marco..》
《Cosa c'è?》
Quel giorno Aaida non controllava bene la sua bocca. Aveva una voglia matta di chiedere a Marco a cosa lei servisse. Dalla conversazione avuta con Chad, Aaida aveva capito che lui era qui solo per ottenere qualcosa da lei. Ma cosa? Non ne aveva la più pallida idea, né capiva cosa potesse fare lei per lui. Per aiutarlo.
《Ascolta》Aaida fece un respiro, prendendo aria nei polmoni.《Ho ascoltato la conversazione con Chad.》Disse, tutto d'un fiato.
Marco assunse un espressione indecifrabile, una via di mezzo tra il sorpreso e l'incavolato.
《Hai fatto cosa?
《Hai capito 》
Marco, a Aaida, non andava a genio. Nonostante fosse un bravo insegnante e lei imparasse con velocità notevole tutte le regole grammaticali. Lui era una persona non grigia, ma nera. Una di quelle persone che, anche se provi a farle ragionare, rimarranno sulle loro idee insensate e malsane per sempre. Una persona un po' strana.
《Devo capire cosa c'entro io con te. Sono sicura che c'entri anche Adam.》
Marco strinse le mascelle, chiaramente impegnato a non farsi saltare tutti i nervi.
《Aaida..》
《No! Dimmelo.》
《No. Siediti, devi leggere adesso.》
Aaida era davanti a lui, e a dividerli c'era solo un piccolo tavolo messo da Fynn per farla studiare meglio e più comodamente.
《Non leggo un bel niente finché tu non mi dici ciò che vuoi e perché sei qui!》Urlò, forse un po' troppo.
Lei non aveva mai usato certi toni con persone più grandi, e si spaventò lei stessa del suo comportamento.
Questo posto mi sta cambiando.
Sbiancò, ricordando il padre e i pochi schiaffi che le aveva dato quando non rispondeva adeguatamente. Era come se, davanti a lei, non avesse più la sua stanza e Marco. C'era il padre e le sue grandi mani, le parole per sgridarla che scorrevano e riempivano la stanza.
《Aaida?》Marco si avvicinò lentamente, guardando la ragazza.
Lei deglutì, ricordando il suono dell'impatto della mano del padre con la sua guancia.
《Oh. Scusami, io..》
《Tranquilla. Ascolta, ti dirò tutto ciò che vuoi sapere, ma un altro momento. Te lo prometto.》
《Mh, okay 》Era troppo scossa per insistere ancora. I ricordi l'avevano presa e sbattuta al muro, facendola tremare dal dolore.
《Dai, riprendiamo.》
《Marco?》
《Cosa c'è, Aaida?》
《Non è per curiosità. Se non me lo dirai, ti farò perdere questo posto di lavoro. Sbaglio, o hai detto che ti serve un lavoro?》

《Ale?》
《Posso entrare?》
Era una giornata abbastanza grigia, la scuola era alle porte e l'estate stava finendo. Poteva andare peggio?
Chad si spostò di poco per far entrare l'amico, che si diresse direttamente in camera di Chad. Era un po' come una seconda casa, per lui.
《Non hai Aaida accanto? Wow!》Scherzò Alessandro.
《Simpatico. È con Marco in camera sua.》
Si sedettero entrambi nel letto e accesero la Playstation. Era ormai un gesto automatico.
《Da soli? In una stanza da letto?》Negli occhi di Alessandro si intravide un luccichio di divertimento.
《Smettila! Te l'avevo già detto, che le insegna l'italiano.》
《Ah, certo.》
Iniziarono a giocare, come tutti i giorni.
Poi sentirono una voce femminile urlare.
Chad, senza badare all'amico, si buttò nel corridoio trovandosi davanti alla porta di Aaida. Venne poi affiancato da Alessandro, tranquillo come pochi.
Si sentì solo silenzio. Nulla di strano, finché Marco non parlò.
《Devi leggere questa roba.》
《Te l'ho detto anche prima. Non leggo finché non mi dici a cosa ti servo.》
Ad Alessandro scappò una risatina, anche se non capiva le parole che venivano pronunciate all'interno della stanza.
《Puoi tradurre?》
《No. Zitto. Sono nei guai.》
Chad si sentì sprofondare. Era un bel rapporto, quello che si era costruito con Aaida. Era stato difficile diventarle amico e prenderne fiducia. Ma lei si era completamente fidata di lui. Erano amici. E Chad non poteva rovinare tutto, solo perché non le aveva detto che sarebbe servita a Marco.
Non si era preoccupato di chiedergli a cosa lei servisse, in quel momento aveva in testa sua sorella. Si sentì in colpa, e tremendamente colpevole di qualcosa.
《Aaida. Se te lo dico, manterrai la bocca chiusa.》Non era una domanda. Marco stava imponendo ad Aaida di stare zitta.
《Qualche anno fa mi sono trasferito in Sardegna. Facevo già uso di droghe..》
《Uso di cosa?》Aaida non lo reputava così. Ma l'apparenza inganna e lei si sentì, d'un tratto, esposta al pericolo. Iniziò ad avere paura di Marco.
《Di droghe》Si passò una mano tra i capelli scuri, spettinandoli.《Comunque, se non lo sai, tuo fratello spediva ciò che prendevo io in Sardegna per guadagnare più soldi. Un modo strambo per far sopravvivere la tua famiglia, non credi?》
Aaida sprofondò nel buio più totale, immersa in pensieri che erano composti solo da domande senza risposta.
Da quando spediva droga? Perché lei non si era accorta dei soldi in più, in casa? Il fratello le aveva mentito. Era quello, che faceva più male.
《Adam spediva quella roba?》
《Si. Mi fai continuare?》
Aaida annuì, abbassando la testa sulle sue mani sul grembo.
《Comunque, da quando è venuto in Italia, tutti gli acquirenti sono abbastanza agitati.》
Agitati? In che senso?
《Anche a me serve quella roba. Non posso tornare indietro. Per averla, devo trovare tuo fratello.》
《Sei uno stupido.》
《Ti ho detto che devo trovare tuo fratello e tu mi rimproveri perché assumo quella roba?》
Aaida si mise a ridere. 《No, certo. Sei uno stupido a credere che io ti aiuterò.》
《Lo so. Tu, infatti, mi aiuterai.》
Aaida sbuffò. Si era stancata di sentirsi dire cosa fare.
《No. Non ti aiuterò.》
La ragazza si stava trattenendo dal togliere quel sorriso smorfioso dalla faccia di Marco a suon di schiaffi.
Aveva i pugni chiusi, e li stringeva. Non avrebbe aiutato Marco a trovare Adam. Lei sarebbe andata con Chad.
Nel mentre, i due ragazzi fuori dalla stanza avevano due espressioni completamente differenti.
Chad era sbiancato, e qualcosa continuava a crescere dentro di sé come un fuoco appena acceso.
《Tutto ok?》Gli chiese Alessandro, seduto sul mobiletto in cui Aaida si era rotta almeno un paio di volte il mignolo.
《Per niente.》Chad si passò una mano sul viso, esasperato, con lo sguardo puntato verso la porta.《Vuole portarla con lui!》
《Dove?》
《Oddio》Chad prese la maniglia della porta senza pensarci, ma Alessandro lo fermò.《Devo entrare.》
《E Aaida capirà che avrai origliato》
《Non mi interessa.》
《Mi puoi raccontare, prima? Entriamo insieme, non ti lascio solo. Dato che la tua faccia sembra quella di uno che ha appena visto un fantasma, deduco che non sia nulla di buono.》
Chad gli raccontò velocemente ciò che sapeva e che aveva sentito.
《Si che mi aiuterai, Aaida. Io troverò ciò che ha tuo fratello, e tu troverai lui. Avremo tutti e due ciò che vogliamo.》
《Tu.. no.》Ormai aveva finito le parole per insultarlo. L'aveva fatto in tutti i modi possibili.
Poi, Chad ed Alessandro entrarono nella stanza.
《Aaida resta qui. Non ti aiuterà.》
Aaida si stupì della puntualità con cui Chad la salvava dalle situazioni in cui, da sola, non sarebbe riuscita a risolvere nulla.
Non le importava come avesse fatto a sapere ciò di cui stavano parlando. Ora era con lei.
《Oh, ecco il fratellone.》
《Ti ho detto che lei non verrà con te, punto. Ora vattene.》
《Chad io ci lavoro qui.》
《Non più.》

Aaida si trovava in camera di Chad, insieme a lui e ad Alessandro.
《Aaida..》Chad si sedette accanto a lei nel letto.
《Si?》
《Mi dispiace.》Non riusciva a guardarla. Aveva rovinato la sua istruzione e interrotto una conversazione di grande importanza, e si sentiva distrutto dai sensi di colpa.
《Di cosa?》
《Non sarei dovuto entrare in camera tua. E scusami se non ti ho detto che a Marco servivi per qualche suo malsano scopo.》
Aaida rise. Rise per la faccia buffa di Chad in quel momento, e perché si sentiva importante. Nessuno si era mai comportato così con lei.
《No, mi hai salvata. Seriamente, non sarei riuscita a mandarlo via da sola.》
《Ascolta.. ti prometto, di nuovo, che troveremo Adam, io..》
《Puoi insegnarmi tu l'italiano?》
Chad sorrise, un sorriso che si spense rapidamente.
《Ma i miei..》
《Hanno ingaggiato la persona sbagliata.》
Chad sospirò.《Va bene.》

Aveva paura. Adam non aveva mai avuto così paura in tutta la sua vita.
Avrebbero trovato Aaida? L'avrebbero presa?
Erano tante le domande che Adam si poneva, e poche le risposte che riusciva a darsi. E, se invece, fosse riuscito a scappare e a trovare gli Ambrose, come aveva detto il padre?
Non aveva, purtroppo, calcolato che ci fossero decine di persone in ogni corridoio.
Quando riuscì ad aprire la porta con un oggetto sconosciuto trovato per terra, mise un piede fuori, nel corridoio, e poi un altro.
《Ehi, tu!》Non aveva idea di ciò che stesse blaterando l'uomo dietro di lui, ma cominciò a correre. Non sapeva dove stesse andando, ma correva a perdi fiato.
Alcuni uomini provarono a prenderlo ma lui si dimenò, continuando a correre. Tutto ciò che vedeva era la speranza, la speranza di poter riabbracciare Aaida e sentire il suo profumo.
Ma, tutto ciò in cui sperava svanì quando venne colpito alla testa, e nella mente vide il sorriso di Aaida spegnersi, poco a poco.

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ANGOLO AUTRICE:
È più corto, lo so🙈 e non mi piace n
Comunque vi ringrazio perché avete superato le cento visualizzazioni, e graziegraziegraziegraziegrazieeee❤
Non sapete quanto io sia contenta, yep😚 Se vi piace lasciate un voto, grazie😄
Byy💪

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