Fighting the storm,
Into the blue,
And when I lose myself I think of you
Toghether we'll be running somewhere new
And nothing can hold me back from you.Tokio Hotel - Monsoon
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Un mese dopo
《Avete preso tutto?》
《Dio, Chad sei un'ansia. Staremo fuori per poco. Tua madre pensa che stiamo andando in campeggio. Resteremo due giorni, non una settimana.》
《Va bene, va bene.》
Entrarono in chiesa e videro il prete, sorridente, camminare verso di loro.
《Ragazzi!》Li salutò.
《Buongiorno.》
Dopo aver preso tutto, si precipitarono nella macchina bianca del prete.
《Questa è più catorcio di quella di tua madre.》
《Grazie, Ale.》Risero e salirono nella macchina di Massimo. O così aveva detto di chiamarlo.
Alessandro aveva aspettato un lunghissimo mese a pensare Aaida. L'avevano adottata? Era stata presa da una famiglia benestante?
Inoltre, era iniziata la scuola. Ma a lui non importava nulla, voleva solo vederla. Non chiedeva molto. Voleva desiderare di non avere le orecchie per non sentire le sue domande impertinenti, voleva sentire il sapore della sua bocca e le sue piccole braccia sui suoi fianchi.
《Pronti?》Il prete guardò Alessandro e Chad nei sedili posteriori dallo specchietto.
Adam, al posto del passeggero, rispose prima di tutti.《Prontissimo.》《Aaida, svegliati!》
《Cosa c'è?》
《C'è qualcuno che ti vuole vedere!》Urlò pimpante.
Bene.. ah?
《Mh..》
《Devi alzarti.》Beatrice prese le coperte, rimboccate fino al collo di Aaida, e le lanciò indietro.
《Ora ho freddo.》
《Non mi interessa. Ti do i miei vestiti più larghi e vai in salotto.》
Aaida si alzò a fatica dal letto ormai familiare e si trascinò in bagno con in mano i vestiti di Beatrice. Ormai erano suoi, li conosceva abbastanza bene da dire che quel paio di jeans le stava leggermente corto sulle caviglie.
Si infilò i vestiti a fatica e uscì dalla stanza per andare in salotto. Si era, inoltre, fatta un nuovo amico. Certo, era strano, ma le piaceva. Ognuno è strano a modo suo, e anche lei lo era. Luca era quel tipo di persona che non si riesce mai a conoscere del tutto.
La prima persona che vide, fu la suora odiosa con cui combatteva tutti i giorni. Quel giorno, però, i suoi occhi avevano uno sguardo leggermente più addolcito.
Alessandro, o Chad? O magari tutti e due. Magari Kia o Fynn. E Sofia.
Tutto ciò che vide, invece, fu una coppia abbastanza giovane, che la guardava dal divano, sorridente. Le cadde il mondo addosso.
《Aaida, loro potrebbero essere i tuoi nuovo genitori.》
No. No, no e no. Voglio Kia e Fynn. Non loro.
La suora la spinse leggermente verso la poltrona rossa accanto al divano dove sedevano i due.
《Ciao, Aaida.》La voce calda e dolce della donna le scaldò il cuore, ma rimase impassibile.《Mi chiamo Marta, e lui è mio marito.》
L'uomo si fece avanti con un sorriso enorme.《Ciao. Sono Claudio.》
Aaida li guardò attentamente tutti e due con gli occhi ridotti a due fessure.
《Non è molto loquace.》Disse la suora.
Chiedilo a Adam, quanto sono poco loquace, donna.
《A noi va benissimo.》
A me no.
Rivolse uno sguardo implorante alla suora che le lanciò un'occhiata. Diceva tutto.
Questa è la tua occasione.
《Posso parlarti un attimo?》Aaida si rivolse alla suora. Alla voce di lei, gli occhi di Marta si illuminarono e sussurrò qualcosa al marito. Risero insieme, silenziosamente.
Aaida si alzò e raggiunse la suora.《Non posso. C'è gente che sta qui da anni, perché proprio io?》
In fondo, dentro di se, sperava che Kia e Fynn venissero a prenderla per riportarla a casa. A Pozzallo.
《Ti osservano da giorni. Hanno firmato tutto. Io gli ho parlato di tutti i ragazzi che ci sono qui. Quando ho parlato di te, non hanno esitato un secondo. Perché vuoi restare qui?》
《Io..》
《Aaida devi andare. Puoi avere una casa, una famiglia.》
《Ma io non voglio loro.》
《Può essere la tua unica occasione. Non devi scegliere tu loro. Vuoi restare qui a vita?》
Aaida si zittì.
No. No e no.
Guardò la coppia che la guardava sorridente, con gli sguardi innamorati e felici.
Può essere la tua unica occasione.
Deglutì e tirò su gli angoli delle labbra.
《Okay.》
Tornò dai due, tremante.
《Voi.. cioè, vi dovrò chiamare mamma e papà?》
Marta sorrise, scuotendo la testa.《No, cara. I tuoi genitori non saremo mai noi, okay? Consideraci un po' come.. dei zii, ecco.》
Aaida annuì e deglutì.《okay.. io.. devo preparare la mia roba?》
La suora annuì e Aaida ritornò in camera sua.
《Bè?》Beatrice le andò quasi addosso.
《Ho una nuova famiglia.》Rispose, assente.
《Ma è fantas.. Aaida?》Beatrice le sollevò il viso.《Tutto okay?》
《No. Per niente.》
Beatrice non disse niente. La attirò a se e l'abbracciò.
《Buona fortuna per tutto, amica mia. Puoi tenerti alcuni dei miei vestiti》Rise, incominciando a piangere lacrime di tristezza.《Sei la migliore compagna di stanza che io abbia mai avuto.》
Beatrice uscì dalla camera per avvisare Andrea e anche Luca.
Nel mentre, Aaida prese una penna e un foglio.
《Aaida?》Luca si fiondò addosso all'amica, che lo strinse forte, inalando il profumo di lavanda a cui si era abituata.
《Mi mancherai tantissimo.》
Aaida annuì e si staccò dall'abbraccio per salutare Andrea.
《Non so perché tu stia piangendo》Disse lui.《Ma ti farò smettere.》
Lei sorrise tra le lacrime, ricordando le prime frasi dette da lui un mese prima.
《Ciao, ragazzi. Ci vediamo..》Con la sua piccola borsa, il bagaglio di ricordi e lo sguardo degli amici impresso nel cuore, si chiuse la porta alle spalle e raggiunse Marta e Claudio all'entrata.《Dio Santo, ti ho detto di girare a destra e tu giri a sinistra?》
《Non nominare il nome di Dio invano, ragazzo!》
Avrebbero dovuto metterci una quarantina di minuti, quando invece erano da un'ora dentro quell'abitacolo impregnato dall'odore di sudore e ansia.
Alessandro si prese la testa tra le mani e cercò di mantenere la calma davanti a quel prete. Aveva notato Adam e la sua solitudine tutto il viaggio, mentre Chad parlava solo quando in radio passava una canzone vecchia o brutta.
《Santo cielo va meglio?》
《Decisamente, anche se..》
《Eccolo!》
Si fermarono davanti all'orfanotrofio, dove una macchina nera si allontanava sfrecciando sull'asfalto umida.
Il colore grigio del cielo rendeva il colore dell'edificio più scuro.
《Che triste.》Commentò Alessandro.
La immaginava già. Lei che gli correva incontro, e gli gettava le braccia al collo parlando con quell'accento che rendeva tutto più dolce.
《Aaida è lì dentro?》Per la prima voltando viaggio, Adam parlò.
Don Massimo annuì, bussando al portone.
Poi, si girò ed esaminò i tre.
Adam era l'ansia in persona.
Chad era impassibile, ma gli occhi tradivano l'espressione. Era chiaro che avesse voglia di vedere Aaida. Quella piccola ragazza che era una sorella.
E poi, Alessandro. Lo sguardo di un azzurro intenso come non lo era mai stato, il corpo che non riusciva a stare fermo. Era abbastanza elettrizzato.
Una suora anziana aprì la porta e salutò il prete, che confermò la presenza dei ragazzi insieme a lui.
《Ragazzi..》
《Quindi possiamo entrare?》
《Certo, ma..》
《Perfetto!》
Si sedettero tutti nei divanetti, mentre la Suora gli rivolgeva strani sguardi di dispiacere.
Passò una ragazza mora insieme ad un alto ragazzo lentigginoso. Lei aveva le guance leggermente arrossate, i capelli raccolti in una crocchia strana sulla testa. Lanciò uno sguardo al divano, e sbiancò.
《Oh, cacchio.》Si sentì.
Tutti si girarono verso lei, che arrossì velocemente.
《Beatrice, per favore. Risolvo io. Grazie.》La suora le lanciò un'occhiataccia, ma Beatrice non si mosse.
《Diglielo.》
《Dirci cosa?》Adam guardò Beatrice.
《Tu.. tu sei Alessandro?》Lei ignorò Adam e sorrise leggermente.
Lui ricambiò il sorriso, sghembo.《Proprio io.》
《Aaida mi ha parlato di te.》
Ad Alessandro si illuminarono gli occhi, ma Beatrice non lo notò.
《Scusate, ma Aaida dove è?》
《Diglielo.》Ripeté alla suora.
《Aaida è stata appena adottata.》
Seguì un silenzio orribile. Sembrò un secolo, al posto di pochi minuti.
《No..》Adam era con le lacrime agli occhi, le labbra leggermente tremanti.
Alessandro era sbiancato per la trentesima volta durante quelle ore e Chad aveva lo sguardo vuoto.
《La prego..》Sussurrò Adam.《Mi dica dove.》
Nessuno osava parlare.
《Siracusa》La suora fece scivolare lo sguardo su tutti i ragazzi.《Sono a Siracusa.》
Ragusa, 20.09.2015Cara Beatrice, Andrea e si, anche Luca.
Avete raccontato le vostre storie che sono la parte più difficile di voi, la più vulnerabile.
Quel tetto ne ha viste delle belle, ma non mi ha mai sentito parlare della mia storia. L'ho raccontata a pochi e, quando lo facevo, di solito scoppiavo in un pianto enorme.
Queste parole le avrei pronunciate solo dopo un'ora di parole balbettate. Mi viene più facile così.
È incominciato tutto tre mesi fa, in una notte di Giugno, in cui faceva un caldo tremendo. Almeno in Africa.
Ho attraversato il mare con mio fratello Adam. I miei non sono riusciti a vivere per vederci crescere, per vedermi imparare la lingua o studiare cose complicate. Non ho idea di dove si trovi mio fratello. Sono stata ospitata da quella che ormai è la mia famiglia e lo sarà per sempre, accada ciò che accada. E mi sono innamorata. Sembra stupido, ma in tre mesi mi sono innamorata di un ragazzo che alcune volte mi ricorda i miei, ma è una cosa buona. Purtroppo l'ho capito solo ora. Voglio che mi ricordi giorno per giorno chi sono, da dove vengo e cosa faccio.
Ho un fratello che non conosco da sempre ma che resterà sempre quella culla in cui mi sono addormentata dopo i miei incubi. E voi, voi rimarrete il cerchio di amici che mi ha insegnato tanto. Per sempre.
La vita non fa poi così schifo se ho gente come voi accanto.
Mi mancherete,
Aaida.P.S. Bea, ricordati di fare il letto decentemente.
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ANGOLO AUTRICE:
DOPPIO AGGIORNAMENTOOOOOOOOO
PIANGEVO NEL MENTRE CHE SCRIVEVO. LO SO.
I'M NOT NORMAL.
È più corto, quasi 1500 parole, ma chissene..👅
Spero vi sia piaciuto, by belli❤
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Blue
RomanceAaida Maguy, adolescente africana di sedici anni, insieme alla sua famiglia viene trasportata in un mare di paura, emozioni e colori. Non sa cosa gli aspetta, una volta attraccata in Sicilia; sa solo cosa si è lasciata dietro: disperazione e guerra...