Hinata Shoyou - Figli del sole"Posa la tua testa
Non sei da solo
Dovunque vai,ti seguirò
Noi siamo i bambini del sole
Questo è tutto ciò che devi sapereTine Tempha / Children of the Sun"
- Se non fossi un eretica, mi metterei in discussione per te. Purtroppo questo vorrebbe dire andare contro la credenza della mia famiglia e, sfortunatamente, non posso proprio permettermelo. - La sua carezza adesso sa di veleno, mentre con le dita mi va a stringere le guance saldamente. - Mi dispiace, tesoro, è stato bello finché è durato. - Posa un bacio a fior di labbra e poi mi colpisce lo stomaco. Mi sento male, è come se mi avesse investita una carrozza trainata da cinque cavalli.
Mentre un uomo mi ammanetta con una corda spessa e ruvida; mentre mi gettano sul carro e chiudono le sbarre che lo accerchiano; persino mentre partono non posso fare a meno di guardare scomparire l'uomo che pensavo mi avrebbe protetta per sempre.Sono una stupida.
Chi rischierebbe la vita per un figlio del sole? Chi sarebbe così pazzo da maledire la propria esistenza per l'eternità al fianco di uno di essi?Le settimane passano e la carrozza non accinge a fermarsi mai per più di qualche ora, per far riposare gli animali. Le guardie ingurgitano i loro lauti pranzi e a me non lasciano che i pochi avanzi, se tutto va bene. Quando non è così, si divertono a fare ondeggiare cosce succulente fra le sbarre per poi gettarle ai lupi nel bosco.
Continuate a giocare così, penso ogni volta che lo fanno, poi quando quegli animali selvaggi preferiranno voi a delle stupide cosce vedrete come riderò io.
Quando arriviamo alla meta, se quella si può definire tale, torno in catene. Questa volta, però, mi concedono un bagno e degli abiti nuovi -per indorare la pillola- prima di gettarmi su un palco.
Mercanti di schiavi.
La feccia dell'umanità. E io vi sono davanti, esposta come un prezioso trofeo.
Tento di muovere le dita, cercando di far scaturire qualche scintilla ma è impossibile. Le hanno sigillate in dei guanti di camoscio rovinato e poi hanno stretto. Sanno che se le mani dovessero rovinarsi io perderei ogni valore, diventando una donna qualunque. L'ennesima.
- ... solo cinquecento pezzi d'oro, per una figlia del sole. - La folla vocia, indecisa e per nulla convinta dal quello che il mercante sta dicendo. Non si fidano. Meglio così, per me.
Sento che una mano viene liberata quel tanto che basta per essere mostrata. Tento di dimenarmi ma è inutile.
- Ecco la prova! - esclama lo schiavista, esponendo il mio palmo a tutti. Il grande sole nero é lì e, in bella vista, gli occhi dei padroni iniziano a brillare famelici.
Mi prude la pelle, vorrei incendiare ogni cosa, radere al suolo quei corpi peccaminosi che si allungano con sacchetti d'oro in mano per comprarmi. Ma proprio quando cerco di richiamare a me il sole questo mi viene sottratto. Nuvole plumbee si addensano sopra di noi. Melodico il mal tempo e lascio che tornino a legarmi. Sono un capo da bestiame, ormai non ho scampo.
- Offro millecinquecento pezzi d'oro per la ragazza! - tuona un uomo a cavallo.
Lo guardiamo tutti. Molti si soffermano a osservare il prezioso carico che la carrozza alle sue spalle trasporta, altri si concentrano sulla tunica raffinata e i gioielli preziosi che indossa; io resto a fissarlo negli occhi. In quegli occhi scuri come il pregiato cioccolato straniero, che qui nel deserto arriva raramente.
Non ci sono pensieri perversi nei suoi occhi diversi.
Uno straniero.
Uno diverso come me.
L'uomo che mi ha legata adesso sorride affabilmente. Sta per guadagnare molto di più rispetto a quanto mi ha comprata. È felice, il bastardo.
Quando poi il forestiero gli mette in mano il sacco d'oro quello non stenta a trattenersi dal ridere estasiato. Consegna la corda che mi lega al tipo e le nostre strade si dividono. Non mi mancherà affatto.- Cosa è venuto a fare uno straniero in un posto come questo? - Non riesco a trattenere le prole mentre solchiamo l'ennesima duna di sabbia.
La città è ormai lontana e non si sentono più né il vociare dei cittadini ne le grida dei venditori. Attorno a noi c'è solo pace.
- A comprare. Non l'hai forse intuito, straniera? -
- A schiavizzare, vorrai dire. - Mi sporgo verso di lui, ignorando completante l'uomo che guida.
Il tipo alleggerisce l'andatura del suo destriero e si affianca come meglio può al veicolo. Non si volta a guardarmi, resta a osservare l'orizzonte con occhi che vedono molto di più di quello che sembra.
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Riptides
FanficHaikyuu x Reader Riptides, in italiano "correnti di risucchio" "rapide", è un insieme di piccoli e brevi racconti riguardanti i personaggi di Haikyuu. Non hanno un senso logico, il più delle volte li scrivo in base a scene che ho visto o momenti...