# Mangia cuori #
Dovevo andarmene da lì, dovevo allontanarmi al più presto da quella stanza, avevo bisogno di riflettere.
Uscii velocemente, senza darle una risposta, andai in cucina, afferrai il mio coltello con lama a scatto, il pacchetto di Marlboro e l'accendino, uscii fuori dal rifugio.
Guardai il cielo stellato,la luna, illuminava il bosco, sentii una lacrima bagnarmi il viso.
Un ricordo, si insinuò nella mia mente, quando ero piccolo,nelle notti in cui il cielo era stellato,per farmi addormentare, mia madre, si sedeva sempre su una sdraio nella veranda, mi prendeva fra le sue braccia cantandomi una nenia.
Scacciai subito quel pensiero e asciugai la lacrima, innumerevoli volte, mi ero ripromesso di non farmi turbare, dal fantasma del mio passato.
Mi misi a correre a perdifiato, inoltrandomi nel fitto bosco, che ormai conoscevo perfettamente come le mie tasche.arrivai nei pressi di un piccolo lago, mi guardai attorno per assicurarmi che non ci fosse nessuno, mi spogliai e mi tuffai dentro.
Il contatto della mia pelle nuda, con l'acqua gelida del lago mi fece raggelare il sangue nelle vene, ma duró solo pochi istanti, perché poi la mia temperatura corporea si adattò perfettamente con quella del lago, dopo aver fatto una nuotata uscii, mi rivestii e mi sedetti sull'erba, appoggiando la mia schiena contro un albero di eucalipto.
Presi il pacchetto di Marlboro, ne pescai una e l'accesi.
Diedi appena un paio di sospirate, quando d'un tratto sentii un rumore, quasi un gemito di dolore, si susseguì un grido soffocato, poi più nulla.