Pov Frank:
Mia sorella si era allontanata, non sapevo dove fosse.
In quel momento l'unico sentimento che riuscivo a sentire era la rabbia nei suoi confronti.{Non stavamo facendo assolutamente niente eppure lei ha reagito in quel modo. Se ci baciavamo allora che cosa doveva succedere?} pensai.
Mi allontanai dalla festa per un attimo, volevo stare da solo e non sentire per qualche minuto le urla di quella massa di ubriaconi.
Mi fermai nel mio punto preferito del giardino, al centro di tre alberi, che io e Kristen curiamo da quando eravamo piccoli e ogni volta che questi alberi muoiono ne piantiamo altri nuovi.
Mi poggiai sull'albero più imponente, che simboleggiava mia madre e mio padre, e difronte ad esso c'erano gli alberi più piccoli che simboleggiavano me e Kristen.
La vidi, con la coda dell'occhio, venire verso di me.«Ehi, scusami, non volevo reagire così.»
«Scusami tu, avrei dovuto dirtelo prima.»
«Frank entriamo dentro, stiamo festeggiando i nostri 500 anni e ci stiamo perdendo una festa magnifica per una stupida litigata.»
«Tu va, io ho bisogno di stare da solo.»
«No, se non vieni, io non vado! Rimango con te.»
Kristen si avvicinò a me e mi abbracciò. Era da tanto che non ricevevo un abbraccio così, mi sembrava di essere con mia madre in quel momento.
Ad un certo punto sentimmo qualcosa destrarsi nell'ombra.«Chi c'è?!» chiesi con tono alto e fermo. «Kristen mettiti dietro di me, subito.»
«Va bene!»
Sentimmo più volte qualcuno muoversi nell'ombra, ma non riuscimmo a capire chi fosse e dove fosse.
«Ragazzi, auguri!»
Quella voce, erano 300 anni che non la sentivo.
«Zio Vlad! Che ci fai qui?» dissi con fare minaccioso.
«Tranquillo Frank, sono venuto solo per darvi gli auguri. Sono 300 anni sono pochi!»
«Va via da qui, non sei il benevenuto.» disse Kristen tirando fuori i canini.
Vlad si avvicinò a lei di corsa mettendole una mano sul collo.«Kristen, cara nipotina, non mi devi provocare.»
Corsi verso di loro, presi Vlad per la giacca e lo buttai a terra. Premetti contro il suo petto con la speranza che sprofondasse nel terreno.
«Tu non devi toccare mia sorella, hai capito?»
Kristen si avvicinò, mi spostò e lo prese per i capelli.
«Sai, sono abbastanza combattiva caro zio. Non ti conviene sfidarmi.»
Tirò ancora una volta fuori i canini, gli diede un calcio negli stinchi e una gomitata nello stomaco. Si avvicinò ad una panchina, la ruppe, prese un pezzo di legno simile ad un paletto e glielo puntò sul cuore.
«Finalmente la nostra famiglia non avrà più problemi!»
Alzò il pezzo di legno in aria, accumulò tutta la forza che possedeva e glielo scaraventò nel petto sfiorandogli il cuore. Vlad cominciò a lamentarsi, perdeva sangue e respirava a fatica.
«Senti come il legno accarezza il tuo cuore? Mi basta un leggero movimento per mettere fine alle tue sofferenze!»
A questa frase Vlad scoppiò in una balorda risata.
«Non mi ucciderai mai. Ho delle notizie per te e per tuo fratello che non vi permetteranno di farmi del male.»
«Che notizie? Parla prima che ti infilzo il cuore!»
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Twins, Don't Twins
Ma cà rồngCi chiamiamo Frank e Kristen e siamo fratelli. Io sono la più popolare nella mia scuola, mentre Frank è un pò deriso dagli altri ragazzi. Controllare la rabbia è molto difficile nel nostro stato. Eh si, non siamo ragazzi comuni come gli altri, noi...