12° Capitolo

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Pov Frank:

Mi risvegliai all'interno di un pozzo, ero legato a corde di verbena, sentivo la pelle bruciare come se avesse preso fuoco.

Alzai lo sguardo e vidi Vlad ridere.

«Vlad fammi uscire di qui!» urlai.

«Sognatelo piccoletto. Guarda davanti a te.»

Abbassai lo sguardo e vidi una donna, capelli mori, mossi, occhi di ghiaccio, pelle bianca, snella, alta si e no 165 cm.

«Chi sei?»

«Io mi chiamo Roxenne.»

«Tu sei l'originale che ha trasformato mio zio in vampiro. Che vuoi da me?»

«Prima di rispondere alla tua domanda vorrei raccontarti com'è andata.»

«Oddio, un'altra storia no. Ti supplico.»

«Chiudi la bocca e ascoltami.
Eravamo nel 1498, conobbi vostro zio in una taverna della California, squallido posto pieno di alcolizzati dove mi rifugiai per ubriacarmi e dimenticarmi del mio ex ragazzo Jese. Mi avvicinai al bancone e mi sedetti affianco a vostro zio. Mi scrutò con lo sguardo, poco dopo feci lo stesso anch'io e pensai alla storia di una notte che potevo avere con quell'uomo affascinante. Mi offrì da bere del barbon, un barbon eccezionale a quanto ricordo. Parlammo per ore, fino a quando la taverna rimase vuota. Ci dissero che dovevano chiudere, così pagai l'affitto della taverna solo fino al mattino. Fu una notte fantastica, facemmo l'amore sopra il bancone della taverna, tralascio i dettagli piccanti. Era quasi giorno, volevo che con vostro zio diventasse una cosa seria, così gli raccontai che ero un vampiro, gli feci bere il mio sangue e gli spezzai il collo. Prima del suo risveglio corsi, rubai uno dei tanti anelli che portava al dito e feci fare un incatesimo da una strega trasformando quel semplice anello in un anello solare che credo voi conosciate bene. Tornai da lui e in quello stesso momento si risveglio, un pò stordito ovviamente, ma si riprese in fretta visto che gli ho fatto uccidere il proprietario della taverna per nutrirsi e completare la transizione. Stemmo insieme per due anni fino a quando, nel 1500, decise di completare la vendetta verso il fratello. Persi le sue tracce fino a quando non morirono i tuoi genitori nel 1519, immagino che sia stata una tragica perdita. Dal 1519 ad oggi io e tuo zio siamo stati insieme, ci siamo sposati, ma come ben sai i vampiri non possono procreare quindi non abbiamo una progene ad attenderci a casa fino a quando non mi disse di te, che eri vivo e che eri suo figlio. Per questo siamo venuti a cercarti, vogliamo che tu venga a stare da noi, nella nostra villa lussuosa e viva la vita che meriti, da umano o da vampiro.»

«Io non voglio avere a che fare con Vlad, ha ucciso i miei genitori e, oltretutto, Kristen è stata rapita e io non mi muovo senza di lei.»

«Senti Frank, te lo sto chiedendo per favore. Dai una possibilità a tuo padre e a me. Ti tratteremo come un figlio, te lo giuro. Ti aiuteremo a trovare Kristen se vuoi.»

«Davvero?»

«Certo caro, ora guardami negli occhi.
Nella tua vita tu non ricorderai Kristen, i tuoi genitori sono stati uccisi per mano di uomini balordi e selvaggi, non per colpa di Vlad. Rispetterai Vlad come un padre, me come madre e verrai a vivere con noi.»

«Roxenne, potresti slegarmi? Voglio andare a casa.»

«Certo tesoro, ricordi per caso una certa Kristen?»

«Non credo di aver mai sentito questo nome, dovrei?»

«No, non è nulla di importante. Su andiamo.»

Mi misi in viaggio con Vlad e Roxenne dimenticando il mio passato. Fu in viaggio lungo e noioso, ma alla fine arrivammo in California e vidi la maestosa villa Twins.

«Entra pure figliolo.»

«Come vuoi papà.»

Book's author:
Salve ragazzi, se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina. Frank ha appena chiamato Vlad con l'appellativo di padre? Vi ha sconvolti questo capitolo? Vi piace come sta procedendo la storia? Fatemelo sapere nei commenti.
Mary, tesoro mio, tocca a te.

Twins, Don't Twins Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora