Pov Frank:
Tremavo all'idea di ritrovare Kristen morta dentro quella casa.
Frank: «Cazzo Robert, vuoi accellerare.»
Robert: «Più veloce di così non posso Frank.»
Frank: «Uff, vado più veloce a piedi, ma non so dove si trova..... Ho un'idea.»
Presi Robert per un braccio ed iniziai a correre velocemente.
Frank:«Indicami qual è.»
Robert: «Quella.» indicò.
Era una casa logora già al di fuori, con finestre cadenti e tegole di legno scrostate.
Entrai al suo interno. Un enorme salone adornava l'ingresso, al suo fianco una stanza molto lunga con dentro mestoli, un frigo, dei fornelli, delle mensole e delle credenze con sportelli cigolanti e cadenti.
Aprii il frigo, non so per quale motivo, e vi ritrovai delle sacche di sangue.Frank: «Un vampiro...» bisbigliai.
Robert si attaccò al mio braccio come una donzella impaurita.
Frank: «E meno male che quello gay sono io.» risposi arrogantemente.
Mi spinsi fino in fondo alla stanza e trovai una porticina che aperta dava a delle scale sempre logore.
Un odore di muffa penetrava incessantemente nelle mie radici e, essendo un vampiro, mi dava un gran fastidio.Udii un urlo che ci fece sobbalzare, le scale si ruppero e cademmo sul pavimento di quella cantina.
I muri erano rivestiti di disegni raffiguranti vampiri uccisi con diverse tecniche. Guardandoli ebbi un flashback.Frank: «Il mio sogno...»
La paura incombette, rallentai il passo e sbarrai gli occhi. Svenni.
Mi svegliai vedendo una sola luce che illuminava una persona legata ad un palo, la mia vista ancora offuscata ci mise un pò per mettere a fuoco l'immagine. Robert.
Frank: «Perchè sei legato.»
Kristen: «Anche tu lo sei, fratello.»
Mi girai alla mia destra e vidi Kristen. Le colava del sangue dal labbro, era sporca di polvere, come fosse un oggetto dimenticato, e sotto di lei, un prato di verbena circondava i suoi piedi. Ne riuscivo a sentire l'odore, era molto intenso nonostante Kristen fosse molto distante da me.
Abbassai lo sguardo e vidi della verbena anche sotto i miei piedi. Feci per indietreggiare e senti i polsi bruciare. Solo dopo mi accorsi che c'era della verbena attaccata al mio palo. Sentii le forze abbandonare il mio corpo, non sapevo più cosa fare.
Un colpo di vento passò dietro di me slegandomi. Caddi a terra sentendo bruciare il mio corpo a contatto con la verbena. Mi allontanai il più velocemente possibile finendo al centro della stanza.
Corsi da Kristen per slegarla per poi fare lo stesso con Robert.
Lei accompagnò lui di sopra ed io aspettai il suo ritorno.
Sentii qualcosa spingermi a terra, urlai disperato dal bruciore provocato dalla verbena che mi aveva tolto tutte le forze.
Rimasi fermo lì quando sentii l'ennesimo colpo di vento e mi ritrovai un paletto conficcato nel petto.Frank: «Sono pronto a morire.» dissi.
Sentii il paletto penetrare il mio cuore, feci un sorriso e mi addormentai beatamente sentendo i miei muscoli contrarsi, il mio corpo infreddolirsi e la mia pelle ingrigirsi.
Mi ritrovai a volteggiare sopra il mio corpo, vidi Kristen scendere, accasciarsi su di me e piangere.
Continuavo a sentire, a provare emozioni, ma non potevo toccare le persone, non potevo respirare, non potevo farmi male, non ero più vivo.
Di colpo, vidi di nuovo quell'essere che mi aveva ucciso, era Adam.
Presi una sedia, stupito di me, e la scaraventai contro di lui.
Kristen lo vide, strappò via il paletto dal mio petto e lo pugnalò su tutto il corpo lasciandolo infine con il paletto conficcato nel cuore.
Si allontanò da Adam e corse verso di me, mi prese in braccio e mi portò lentamente fuori da quella casa.Passò un giorno, Kristen stabilì i funerali ai quali assistetti per sentire le parole di mia sorella.
Kristen, con la voce rotta dal pianto: «Frank, fratello mio, non so se esista davvero un mondo in cui alloggerai per tutta la vita, so solo che adesso potrai rivedere la mamma ed il papà.
Potrai abbracciare tante persone a noi care come Paula.
Una cosa ti chiedo: non vegliare su di me, non essermi accanto. Voglio rimanere sola, al massimo con Robert. Avrò lui che veglierà. Ti voglio un mondo di bene nonostante le cose successe, i dolori provocati. Mi mancherai e...»Non riuscì a continuare il discorso che scappò via con le lacrime agli occhi.
Andai verso di lei e mi ci sedetti a fianco.
Non potevo toccarla, ma potevo vederla.
Era triste non poterla consolare.Udimmo un suono meccanico. La bara stava per essere posata nel terreno. Vidi Robert bloccare Kristen mentre urlava dal dolore cercando disperatamente di bloccare tutto.
Passarono altri due giorni.
Kristen non era uscita di casa, era rimasta nel letto a piangere con Robert al suo fianco che le portava qualche sacca di sangue costringendola a bere per farle acquisire le giuste forze.
Mi sentii attratto da una luce bianca, molto abbagliante. Andai verso di essa e mi ritrovai in un mondo parallelo nel quale rimasi segregato e, urlando per il dolore, vidi svanire l'immagine di Kristen. Ora non potevo più starle a fianco.
Sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla, alzai lo sguardo che non permetteva molto essendo offuscato dalle lacrime, un fazzoletto me le asciugò e vidi mia madre che sorrideva.
Subito dopo sentii un'altra mano sull'altra spalla, mi girai e vidi mio padre che, anche lui, sorrideva.
Li abbracciai e proseguii su un sentiero insieme a loro verso una casetta di legno somigliante a dove abitavo quando ero bambino.
Corsi dentro e ci ritrovai tutti i miei averi, mi sentivo finalmente a casa.Book's author:
Salve ragazzi, dopo tanto finalmente ho riaggiornato questa storia, ricordatevi di passare dalla storia Flashback di Stitch1998 e le varie storie di Robstenina97.
Come continuerà la sua vita Frank?
Cosa farà Kristen?
Lo scoprirerete nel prossimo capitolo, Mary tocca a te.
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Twins, Don't Twins
VampireCi chiamiamo Frank e Kristen e siamo fratelli. Io sono la più popolare nella mia scuola, mentre Frank è un pò deriso dagli altri ragazzi. Controllare la rabbia è molto difficile nel nostro stato. Eh si, non siamo ragazzi comuni come gli altri, noi...