Cap 22

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Non mi piace per niente questo posto. E' una clinica privata, ma ha lo stesso odore di disinfettante degli ospedali. Sul tavolino all'ingresso ci sono gli opuscoli sulla maternità e sugli anticoncezionali. Maya è pallida come un cadavere.

 Maya è pallida come un cadavere

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Le prendo la mano.

«Andrà tutto bene», sussurro «dicono che adesso queste cose sono molto più facili di una volta. Non c'è alcun rischio...».

Sto blaterando, lo so. E' per convincere me stessa, più che lei. La sua mano trema, nella mia. Le sue labbra, così simili a quelle di Andres, sono increspate e sembra stia per piangere. Ma so che si tratterrà.

«Cosa farei senza di te», mi sussurra.

«Maya», chiama l'infermiera «siamo pronti. Vieni pure»

Maya mi guarda, incerta. Io le faccio un cenno con la mano, come a dire che rimango ferma dove sono.

«Ti aspetto qui», le dico per rassicurarla.

«Grazie», mormora. Penso che stia per svenire, invece la guardo raggiungere l'infermiera e sparire dietro la porta a sinistra del corridoio. Sospiro. Mi sarebbe piaciuto diventare zia. Sbuffo e tiro fuori il telefono per controllare Whatsapp. C'è solo un messaggio di Mirko: Sono contento che tu abbia fatto pace con tua mamma. Anche se mi manchi. Era bello averti qui, fatina. Ci vediamo stasera?

Okay, rispondo con molto piacere.

Scorro la rubrica fino a trovare il numero di Andres. Fisso la chat e vedo che si è connesso da poco. Gli scrivo Ciao come stai? Poi non invio.

Devo assolutamente trovare il modo di far ricomparire la pagina di diario. Se se ne accorge, l'ho perso per sempre. Ma cosa dico? Io non l' ho mai avuto.

Chiudo gli occhi un attimo e ripenso ad Andres, al profumo della sua bocca

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Chiudo gli occhi un attimo e ripenso ad Andres, al profumo della sua bocca. All'odore di fumo e caramelle. Al suo sorriso furbo. Cosa darei per poterlo vedere in questo momento...

La porta della stanza dove è entrata Maya si apre di colpo e lei esce correndo. Ha indosso un camice bianco, ed è mezza svestita. Mi ignora, credo non mi abbia neanche visto, punta dritta verso l'uscita. Faccio solo in tempo a vedere la sua espressione sul viso rigato di lacrime: un misto di speranza, follia e disperazione.

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