Cap 10

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Sto camminando a vuoto per le vie di Morbegno. Oggi è una giornata in cui la pioggia non lascia tregua. Ma non è fastidiosa. E' una pioggerellina sottile, di quelle che apri l'ombrello solo se hai appena stirato i capelli.

 E' una pioggerellina sottile, di quelle che apri l'ombrello solo se hai appena stirato i capelli

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Sono passati due giorni dal trambusto in casa di Marie. E non mi sono ancora ripresa del tutto da quello che è successo. Il bacio con Mirko. Il fatto che dopo quel bacio l'ho evitato e non so neanche io il perché. Ludovica e Andres insieme. Maya e la sua terribile confessione.

Ancora non riesco a credere a quello che mi ha detto. Ho in testa le nostre parole e continuo a pensarci.

«So che non ci conosciamo bene», ha sussurrato, appena sono entrata «anzi, per la verità non ci conosciamo affatto»

Ho annuito e sono andata a sedermi accanto al suo letto. Era solo un po' pallida e molto spettinata.

«Però ho sentito che di te mi potevo fidare, fin da subito. Non chiedermi per quale motivo»

Volevo risponderle che per me era lo stesso, ma l'ho lasciata finire.

«Mi sono trasferita qui da poco. Non ho amiche, a parte Marie e mio fratello. Andres mi ha detto che per te è la stessa cosa. Forse anche per questo sento di volermi confidare con te»

«Andres ti ha parlato di me?»

Maya ha fatto una smorfia sorpresa.

«Ma certo», ha risposto semplicemente, senza aggiungere altro.

«Ecco, vedi», ha continuato, dopo un respiro profondo «io sono dovuta venire qui per lo stesso motivo di Andres. Solo che adesso... Adesso...»

Poi è scoppiata a piangere

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Poi è scoppiata a piangere. Non so mai cosa fare quando le persone piangono davanti a me. Non so se dargli una pacca sulla spalla, annuire comprensiva, rimanere ferma immobile come un sasso o abbracciarle. Ho lasciato che si sfogasse senza fare niente, ma lei a un certo punto mi ha preso la mano. Allora l'ho abbracciata e lei si è avvinghiata a me e ha singhiozzato forte, per un buon momento.

«Sono incinta», mi ha confidato, sottovoce. Talmente sottovoce che all'inizio non credevo di avere capito bene.

«Il padre è in Argentina e non lo saprà mai, visto che non mi ama», ha aggiunto

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«Il padre è in Argentina e non lo saprà mai, visto che non mi ama», ha aggiunto.

«Cavoli», ho detto. E mi maledico ancora adesso per quella risposta di merda. Ma non sapevo proprio cosa dire.

«Andres per ora non deve saperlo», ha continuato, asciugandosi le lacrime «mi ammazzerebbe. E poi andrebbe in Argentina e andrebbe a cercare anche lui. Non so cosa fare e ho bisogno di un'amica»

E' scoppiata di nuovo a piangere. Io la capivo. Non so cosa vuol dire essere in quella situazione, ma l'ammiravo per il solo fatto di aver chiesto aiuto. Volevo dirle tante cose, ma non ci riuscivo.

Ci sono io per te. Ci conosciamo poco, ma siamo entrambe sole e la solitudine unisce più di qualche ricordo sui banchi di scuola. Ci sarò io, adesso. E affronteremo tutto. Qualsiasi cosa succederà, amica mia.

«Puoi contare su di me», ho sussurrato.

«Era quello che speravo», mi ha detto. E fra le lacrime, ha sorriso.

La pioggia inizia a farsi più insistente, così apro l'ombrello. Ho vagato a lungo e non so nemmeno dove sono. Poi lo vedo. Questa volta non mi è comparso davanti. Sono stati i miei piedi a raggiungerlo. E' come se il mio mondo continuasse a scontrarsi con il suo. Come se le nostre strade si incrociassero apposta, per farsi un dispetto.

Andres cammina lento, sull'altro lato della carreggiata

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Andres cammina lento, sull'altro lato della carreggiata. Non è solo. C'è una donna, con lui. E' una signora molto anziana, che si trascina a fatica sulle gambe. Lui la sorregge come si sorregge qualcosa di prezioso e insieme avanzano lentamente. Così lenti che mi viene da trattenere il fiato. Con una mano, Andres regge l'ombrello e la ripara dalla pioggia. Con l'altra la tiene in piedi. Lui è tutto bagnato, ma sembra non farci caso. Solo dopo un po', mi accorgo che quella signora è completamente cieca. Rimango sotto la pioggia a guardarli, mentre spariscono dentro a un portone di una vecchia palazzina. E l'Andres rude che conosco, la persona antipatica e scontrosa che odio, in quel momento non c'è più.

Poi squilla il telefono e sono costretta a rispondere

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Poi squilla il telefono e sono costretta a rispondere. E' mia madre e mi chiede di correre subito a casa. C'è qualcuno che mi sta aspettando.

So che vi lascio sempre un po'  in sospeso ma sono sicura che capirete

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So che vi lascio sempre un po'  in sospeso ma sono sicura che capirete.  Una di voi mi ha dato un suggerimento  e ho deciso di accoglierlo.  Presto  leggerete qualcosa anche dal punto di vista di Andres.  Continuate a commentare e se volete fare qualche  proposta per il cast ne sono felice :) grazie ancora.  :)

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