«Salve, signora, sono venuta a portare i compiti a suo figlio», balbetto, quando alla porta mi risponde la madre di Mirko. Sono due giorni che lui non viene a scuola, dopo l' "incidente".
Lei mi fa entrare senza dire una parola. Non la biasimo. Anche io ce l'ho con me stessa per tutto quello che è successo.
«E' nella sua stanza?», chiedo.
«Sì, vai pure», risponde, tagliente.
Mirko sta giocando al computer.
«Ehi», dico.
«Ehi», risponde, senza staccare lo sguardo dallo schermo.
«Come stai?»
Finalmente si volta a guardarmi.
«Sto meglio, grazie. Sono rimasto a casa anche questa mattina, perché mi girava un po' la testa. Ma avevo intenzione di venire alle prove di teatro. Non ti dovevi disturbare a portarmi i compiti»
Appoggio i quaderni sulla sua scrivania.
«Figurati, era il minimo che potessi fare»
«Hai già fatto abbastanza, mi pare»
Serro le labbra. Il suo tono freddo è quel che mi merito, ma mi fa male.
«Andiamo insieme a teatro, allora?»
Mirko annuisce e si stacca dal pc.
Si infila una felpa e prende lo zaino. Poi mi osserva.
«Che c'è?», chiedo, spazientita.
«Amanda, so che non possiamo stare insieme. Non adesso, almeno. Magari un giorno ti renderai conto della cazzata che hai fatto. Però ci terrei a dirti che vorrei mantenere un buon rapporto, con te. Non voglio che vada a finire come con Ludo»
Il suo cambiamento di atteggiamento, al posto che consolarmi, mi irrita. E poi da quando in qua chiama Ludovica "Ludo?"
Comunque annuisco.
«Grazie per aver capito», sussurro.
Usciamo dalla stanza e per poco la porta non arriva addosso a sua madre, che stava origliando.
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Tutte Le Strade Portano A Te
ChickLitAmanda è nuova nella piccola cittadina di Morbegno. Non sa bene cosa aspettarsi da quel liceo che sta per frequentare né da quei ragazzi che le sembrano così diversi. Sua madre l'ha costretta a trasferirsi lì, convinta che avrebbe fatto bene a entra...