E' passato un mese dalla brutta vicenda con Antoine ed è arrivata l'estate. Il nostro spettacolo è stato un successo e anche il saggio di danza.
Maya tra non molto avrà il bambino e Andres è al settimo cielo. Non solo per quello. Una settimana fa, sua madre si è svegliata dal coma. Ha potuto parlarle al telefono l'altro ieri e poi ha pianto di gioia per un'ora.
Potrà tornare in Argentina per testimoniare insieme a lei, contro suo padre. Sono contenta per lui, anche se so che mi mancherà da morire. Come passerò l'estate senza vedere il suo fantastico sorriso?
Da quella sera in ospedale, siamo più uniti che mai.
Lui ha aspettato i miei tempi, ma è stato anche zitto quando ha capito che avevo voglia di parlare.
«Non è facile neanche per me», ho detto. Le parole facevano fatica a uscire. Le sentivo pesanti.
«Lo so», ha risposto Andres.
«Io non ho scuse. Né attenuanti», ho mormorato.
«Il giorno in cui Eleonora è morta, dovevamo fare entrambe un provino importante. Lei si era svegliata presto. Si era pettinata i capelli e li aveva legati nel solito chignon.
La sentivo che armeggiava in camera nostra. Io avevo tirato le coperte fin sopra la testa. Facevo apposta. Sapevo quanto le desse fastidio essere in ritardo. Mi inventai di tutto per tardare la partenza. Lei era molto arrabbiata. Non capiva perché volessi fare quel provino, se non ci mettevo il giusto impegno»
«Perché volevi farlo?», mi ha chiesto Andres.
«Perché amo ballare. La danza è l'unica cosa che mi rende felice. Ma allora non lo sapevo»
Lui ha annuito.
«Quando ci mettemmo in macchina, era veramente tardi. Io mi gongolavo. Eleonora era tesissima. Iniziammo a litigare quasi subito.
Io le dissi che lei era un'esaltata. Mi madre aggiunse che era colpa mia se eravamo in ritardo. Quella fu l'ultima frase che Eleonora sentì. Perché poi un passante attraversò la strada. Mia madre per evitarlo sterzò nell'altra corsia e...»
Mi sono fermata e ho iniziato a piangere. Questa volta è toccato a lui consolare me.
«Ho ucciso io Eleonora», ho detto «perché se non avessi voluto ritardare a tutti i costi, lei sarebbe ancora qui»
Andres ha scosso la testa e mi ha sussurrato tante cose. Le ricordo ancora tutte.
Non puoi prevedere gli eventi, amore mio. Puoi solo comportarti ogni giorno come ritieni sia giusto. Puoi sentirti in colpa per un incidente, ma non devi far sì che distrugga la tua vita.
Poteva capitare a te di morire. Eppure sei qui. Qualcuno ha voluto che tu nascessi e continuassi la tua corsa anche dopo che quella di Eleonora si è arrestata. Non è stata colpa tua. Non è stata colpa tua.
Me l'ha ripetuto cento volte e cento volte ancora me lo dice, quando mi accarezza i capelli e glielo leggo negli occhi, quello che pensa: Non è stata colpa tua.
Non so quante volte ancora avrò bisogno di sentirmelo ripetere. Forse per tutta la vita. Io so che Andres sarebbe in grado di farlo. Non si dimenticherebbe mai di dirmelo.
Perché tra noi, basta uno sguardo.
Mentre guardo il suo aereo che si libra nel cielo e tengo stretta la mano di Maya, mi ritrovo a sperare che tutto vada per il verso giusto e che lui torni presto da me.
Perché la mia vita senza di lui è un po' come un'esistenza senza la danza: non ha senso.
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Tutte Le Strade Portano A Te
ChickLitAmanda è nuova nella piccola cittadina di Morbegno. Non sa bene cosa aspettarsi da quel liceo che sta per frequentare né da quei ragazzi che le sembrano così diversi. Sua madre l'ha costretta a trasferirsi lì, convinta che avrebbe fatto bene a entra...