Maya sta dormendo. La osservo: i capelli sciolti sparpagliati sul materasso, la bocca leggermente aperta. Penso che dentro di lei sta già vivendo un piccolo essere e che presto la sua pancia sarà un enorme pallone. Non so quanto duro e difficile possa essere per lei questo periodo. Sola, senza i genitori e con un cucciolo di uno stronzo nella pancia.
So già che quando nascerà mi commuoverò tantissimo.Me lo immagino, con due occhi scuri scuri e la testa completamente pelata.
Il suo cellulare squilla e lei apre gli occhi di scatto. La sua mano si muove a casaccio fino a che non trova il telefono.
«Pronto?», dice. Sgrana ancora di più gli occhi.
«Davvero nonna?»
Sorride.
«Ma certo, arrivo subito»
Riattacca e mi butta le braccia al collo.
«Andres mi ha perdonato. Dice che posso tornare a casa»
«Che bella notizia!», esclamo.
«Tu che ne dici, piccolo esserino combina disastri?», sussurra, rivolta alla sua pancia.
Mia mamma spalanca la porta.
«Ragazze, io vado al lavoro. Vi ho lasciato la colazione sul tavolo!»
«Grazie mamma», dico stupita «Maya oggi tornerà a casa»
«Oh», risponde mia madre. Sembra quasi dispiaciuta.Da quando siamo tornate, non ha fatto altro che riempirci di domande sulla vacanza e su quanto sia bella Madesimo.
«Sai che puoi venire a trovarci quando vuoi, vero?», le dice.
«Grazie, signora», risponde Maya.
Poi si alza e inizia a fare la valigia.
Mentre facciamo colazione, Maya mi sussurra: «Sei consapevole del fatto che è tutto merito tuo, vero?»
«Che intendi?», chiedo.
«Andres non mi avrebbe mai accettato a casa, se non fosse per far felice te»
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Tutte Le Strade Portano A Te
ChickLitAmanda è nuova nella piccola cittadina di Morbegno. Non sa bene cosa aspettarsi da quel liceo che sta per frequentare né da quei ragazzi che le sembrano così diversi. Sua madre l'ha costretta a trasferirsi lì, convinta che avrebbe fatto bene a entra...