Cap 49

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«Sei sicura che sia una buona idea?», chiedo a Maya, dubbiosa.

Sono due giorni che Andres non mi parla e non risponde al telefono. Ho creduto di impazzire. Così ho chiesto a Maya di aiutarmi e lei ha avuto la formidabile ide a di portarmi qui, in questo centro benessere, ad aspettare Andres, ignaro di tutto.

«Fidati. Il mio amico receptionist dice che non arriverà nessuno, questa sera. Avete lo spazio tutto per voi»

«Non intendevo quello», ribatto «è che... Andres è molto arrabbiato, cosa dirà quando capirà che dietro questo invito ci sono io?»

«Lui è convinto che sia una cena tra amici», ammette Maya «ma vedrai che appena ti vedrà, sarà disposto a parlarti»

Stringo le spalle, incerta.

«E se non fosse così?»

«Ami, rilassati. Sarà così di sicuro, lui è pazzo di te»

Mi siedo e cerco di respirare a fondo. Abbiamo preparato il vino, i salatini, il formaggio, le candele. E' tutto perfetto. Manca solo lui.

«Certo anche tu, potevi evitare di dar retta a Mirko», borbotta Maya.

«Te l'ho detto, pensavo fosse Andres»

Lei annuisce e mi prende una mano.

«Adesso cerca di pensare solo a quello che gli dirai quando sarà qui»

Attendiamo in silenzio, e dopo un attimo che mi sembra eterno sentiamo il rombo di una macchina che parcheggia all'ingresso

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Attendiamo in silenzio, e dopo un attimo che mi sembra eterno sentiamo il rombo di una macchina che parcheggia all'ingresso.

«Oddio è lui», esclamo e l'ansia ancora una volta mi fa scattare in piedi e fare tre giri della tavola quasi di corsa.

«Ami, coraggio. Devi solo aprire il tuo cuore. Io esco dalla porta di servizio»

«Non rimani con me a parlargli? Almeno all'inizio?»

Maya si mette a ridere.

«Tu sei matta», risponde «ho già fatto anche troppo»

Mi fa l'occhiolino e scompare da dietro la porta.

«Merda», esclamo.

La porta principale si apre e si richiude con violenza.

«Maya?», chiama Andres. Dalla sua voce percepisco un certo nervosismo. Dice qualcosa in spagnolo che non comprendo.

«Maya», ripete.

Poi alza lo sguardo e vede me.

Sono così agitata che mi sono fatta uscire sangue da un dito, a furia di torturarlo. Mi ficco il dito in bocca e lui alza gli occhi al cielo.

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