capitolo 1°

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Sono già sveglia da ore, non faccio altro che pensare al mio David, mi alzo e vado a vestirmi indossando la mia divisa scolastica, poi mi guardo allo specchio; li vedo i miei grandi occhioni marroni e i miei lunghi capelli castano scuro.
Sono appena le 6 del mattino, un forte desiderio mi tormenta dicendomi di andare a vedere cosa stia facendo il mio adorato David.
Esco dal dormitorio femminile senza farmi vedere da nessuno mi in buco  nel giardino del dormitorio maschile.
la camera di David si trova proprio davanti a me, ma al terzo piano; a noi ragazze non ci è permesso entrare nei dormitori del nostro sesso opposto visto che non abbiamo altro che l'età di 15 anni.
Salgo sull'albero posto non molto distante dalla sua stanza e facendomi strada tra i rami mi metto proprio davanti alla sua finestra.
Eccolo li, sta ancora dormendo.
Lo fisso per ore, il mio cuore al solo vederlo batte all'impazzata, vorrei tanto averlo vicino a me.
Eccolo che si sveglia, si alza dal suo letto e senza notare la mia presenza si stropiccia i suoi bellissimi occhi castano chiaro, e si passa una mano sui suoi disordinati e morbidi capelli neri.
Si è appena tolto la maglietta del suo caldo pigiama, e io mentre arrossisco estraggo il mio telefono dalla gonna della divisa scolastica e gli scatto una foto mentre è solamente in mutande.
Sono le 6:45, e mentre sto scendendo dall'albero vedo entrare dal cancello del dormitorio lei con i suo capelli rossi al vento e con gli occhi azzurri.
Era lei la mia acerrima nemica, la mia rivale.......
<<Erika, cosa ci fai tu qui ?>>
Una fitta al cuore mi colpì, il mio David aveva appena rivolto la parola alla mia rivale.
<<David, ti stavo cercando per andare a scuola insieme a te.>>
<<Con piacere, su dai andiamo.>>
Sono li, immobile a guardarli mentre se ne vanno chiacchierando.
<<Non posso credere ai miei occhi>>

Io mi trovo in classe, nella 2°C, e proprio alla mia classe c'è la 2°A, quella li è la classe dove si trova il mio adorato David e per mia sfortuna la mia rivale Erika.

Sono le 14:00, e finiscono le lezioni, tutti gli alunni sono liberi di andare dove vogliono persino fuori la scuola.

Mi trovo proprio davanti la finestra del mio adorato David, lui sta parlando al telefono con qualcuno; scassino la finestra dall'esterno e la apro.

<<A che ora e dove dobbiamo incontrarci Genette ?>>

Genette?!, chi saà mai questa ragazza.

<<Al parco......va bene, ma a che...........adesso ?, okay sto arrivando.>>

David senza fare nient'altro se ne va dalla sua stanza correndo, mentre io corro verso il dormitorio femminile, prendo da sotto il mio letto una valigetta, e da li estraggo un coltello.

David sta ancora aspettando Genette.....eccola li che arriva correndo con quelle sue treccie nere e con quegli occhi abbianti, e con quel vestitino viola.

<<Genette, che è successo?>>

<<Qualcuno mentre uscivo dalla mia stanza mi ha sbattuto la porta in faccia.>>

Mi sa che sono stata io mentre correvo per andare in camera mia.

<<Va bene dai, sei pronta per uscire in citta ?>>

<<Prontissima!!!>>

Io li seguo per tutto il tempo fino a quando ora mai fattosi buio i due si separano.

<<Genette, sei sicura che non vuoi che io venga con te o che non vuoi venire insieme a me a scuola in auto-bus ?.>>

<<Non ti preoccupare, me la so cavare da sola, e poi passeggiare un po a piedi ma farà senz'altro bene>>.

David se ne va lasciando la povera genette da sola lontana dalla citta, lasciando solo lei e la strada, circondate da estesissime campagne.

<<Scusami, sei per caso una studentessa della scuola?>>

Dico una studentessa della scuola perché la nostra scuola  è l'unica in tutta la citta e dintorni.

<<Si, lo sono, hai forse bisogno di qualcosa?>>

<<A dire il vero no, ma siccome ti ho visto tornare da sola e visto che fra poco ci sarà in copri fuoco, non volevo che salissi da sola; sbaglio, o prima eri accompagnata da un ragazzo carino ?>>

<<Si, non sbagli.>>

<<E' il tuo ragazzo?>>

Lei sta arrossendo, mentre io mi sto inferocendo sempre di più con lei per l'aver lasciato da solo il mio David.

<<No, non lo è............per mia sfortuna; perché sono troppo timida e non riesco a confessargli il mio amore per lui.>>

<<Non è complicato, basta solo che tu gli espima i tuoi veri sentimenti che provi per lui e il gioco è fatto, non devi avere nessuna paura.>>

<<e se lui non accetta il mio amore per lui ?>>

<<Sei ceca oppure fai la tonta, non hai visto come si preoccupava per te, lui non rifiuterà il tuo amore.>>

Lei presa di coraggio dice.

<<Davvero?, credi che accetterà il mio amore per lui ?>>

<<Ma certo , ne sono convintissima, basta solo che tu vada da lui e parli al suo cuore.>>

<<Hai raggione, devo confessare cosa provo per lui.>>

<<Si, ma prima voglio farti una domanda.....>>

<<Si dimmi ?.>>

<<Sbaglio, o prima mi hai chiesto se avevo bisogno di qualcosa ?>>

<<Si, perché?...Hai forse bisogno di..............>>

Mi getto addosso a lei gettandoci dietro un cespuglio, e mentre sto estraendo il mio coltello dico.

<<Si,.............ho bisogno che tu muoia.>>

La accoltello al petto e poi trascino il suo cadavere il più lontano possibile tra le campagne e la ricopro di foglie.

L'amore di una yandere.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora