Capitolo 15°

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Frettolosamente, e in preda al panico, esco fuori dai bagni, con la speranza che il mio adorato David si trovi ancora li al suo posto ad attendermi.

Appena varcata la soglia della porta, rimango inorridita da ciò che vedo, e dalla paura che mi assale sempre più lentamente.

<<N-no........lui......non c'è più, mi ha lasciata qui..........come farò ora a scusarmi con lui ?>>

Sono disperata, non so che fare, non faccio altro che preoccuparmi per la figura che mi sono fatta con David; ignara di quello che starà per accadermi.

<<Francene, non restare qui impalata, dobbiamo tornare a scuola al nostro dormitorio !>>

<<Hai pienamente ragione, non dobbiamo ritardare ancora di più il nostro ritorno.>>

Ho la testa pina di pensieri, e non faccio altro che pensare al mio David, non faccio altro che pensare a cosa starà pensando su di me, sulla mia persona.

Per tutto il tragitto fatto a piedi, nessuno di noi due, ha osato proferire parola, nessuna di noi due, ha fatto qualcosa all'infuori del semplice camminare.

Ci troviamo davanti al cancello della scuola, e come scritto in regolamento, esso è chiuso dato che l'ora del coprifuoco è già passata da un pezzo.

<<Cavolo; adesso come facciamo, non possiamo mica dormire fuori.>>

<<Hai ragione Francene.......non ti preoccupare, troverò un modo>>

Io incuriosita da questo suo parlare, chiedo.

<<Cosa hai in mente di fare ? non vedi che tutto il perimetro scolastico è posto sotto sorveglianza da telecamere in ogni singolo angolo ?>>

<<Cara Francene, so che non è il tuo compito questo, ma sappi che esistono dei punti cechi, dove le telecamere non riescono a vedere.........seguimi, ho trovato un posto da cui possiamo entrare.!>>

Camminiamo per tutto il perimetro delle cinta scolastiche, fino ad arrivare proprio dietro la scuola.

<<Vedi Francene, in questa scuola, non abbiamo una sola entrata; ma bensì due: l'entrata principale e l'entrata di servizio.>>

Senza che io ne sapessi l'esistenza, ci trovavamo tutt'altra parte del cancello principale, e ero appena venuto a conoscenza di una entrata posteriore, dove è consentito l'accesso ai veicoli, che devono rifornire di alimenti il ristorante e la mensa della scuola.

<<E addesso, cosa dobbiamo fare? Credi che possiamo scavalcare il muro ?>>

Lei mi guarda con sguardo di sfida, e dice.

<<Proviamo ! Tanto, tentare non nuoce mica >>

Dopo vari tentativi, riusciamo a scavalcare il muro periferico, e cominciamo ad avvicinarci sempre di più al dormitorio femminile evitando di farci scoprire dalle telecamere.

<<VOI DUE, CHE COSA FATE ANCORA SVEGLIE A QUEST'ORA ?>>

Una voce ci sorprende da dietro, facendoci gelare il sangue nelle vene dalla paura.

Il mio cuore batte all'impazzata, non riesce a fermarsi; ho paura.

Davanti a noi illustre e impassibile si erge in piedi il preside, che ci scruta con occhi severi e rabbiosi.

<<VI HO CHIESTO COSA FATE SVEGLIE A QUEST'ORA E PER LO PIù FUORI DALLE VOSTRE STANZE.>>

Sono presa dalla paura, e non so che risposta dare.

<<Signore...........abbiamo avuto un contrattempo mentre passeggiavamo nei viali della scuola, ci siamo allontanati troppo dal nostro dormitorio, e non abbiamo fatto caso all'ora.>>

Clare, priva di qualsiasi timore, risponde in nostra difesa piena di sicurezza; una sicurezza a me sconosciuta in lei, una sicurezza mai vista nella sua persona.

<<Ah........quindi........avete avuto qualche contrattempo..........va bene.........per questa volta chiuderò un occhio, ma perché confido nell'idea che vi trovavate all'interno delle mura scolastiche, e non all'esterno.!!!>>

<<La ringrazio signor preside, promettiamo che non infrangeremo più il coprifuoco.>>

Dico io piena di gioia e con l'animo risollevato.

Mi trovo in camera mia, e non riesco a togliermi questo senso di pericolo che mi assale; un senso angosciante, come se stesse per accadermi qualcosa a momenti.

E diventa ancor più angoscioso questo sentimento, al solo pensiero di cosa avrà pensato il mio caro David vedendosi da solo aspettando me che uscissi dal bagno.

Non resisto, muoio dal timore, muoio dal rimorso di averlo lasciato li ad aspettarmi, muoio al solo pensiero che la mia rivale possa avergli detto qualcosa di sgradevole sulla mia persona.

Non faccio altro che ricordare la scena quando la professoressa Miller volontariamente mi rinchiuse dentro quello stanzino del bagno, e dal tono della sua voce, dal modo in cui io le risposi.............ma.........una cosa sovrasta il mio ricordo.........un dubbio...........una domanda; qualcosa che non ho mai notato, qualcosa che mi suona strano in una persona...........Clare.

Lei non si è mai comportata così, non è mai riuscita a parlare così tranquillamente quando è tesa.

Come faceva a sapere dove mi trovavo, e in che situazione ero ?

Come ha fatto a impugnare quell'accetta così tranquillamente lei che non approva in nessun modo la violenza ?

Come.......come faceva ad essere così tranquilla e seria; lei che di tranquillità non ne ha mai avuta ?

Tutto questo sembra strano, e non fa altro che riempirmi la testa di domande; ad un tratto......IL QUADERNO !!!!!!

Sto fsfogliando in gran fretta le pagine del quaderno che mi ha dato Walter, in cerca di informazioni sulla mia cara amica Clare........niente, non trovo niente, la sua pagina non c'è; e nemmeno quella di Walter.........qualcuno le ha tolte portandosele con se.

Devo a tutti i costi sapere qualcosa, chiamo Walter.

<<Francene......perché mi chiami a quest'ora ? è successo qualcosa ?>>

<<Walter......quando mi dasti il quaderno........hai scritto anche informazioni su di te e tua sorella Clare giusto ?>>

<<S-si......si, ho messo tutti infatti, te l'ho detto .>>

<<Credo che qualcuno sia entrato in camera mia, e le abbia prese.......qualcuno ha preso le pagine con le informazioni su di te e tua sorella.!>>

<<C-cosa ?! Non è possibile, non ci posso credere ?!>>

<<Eppure avevo nascosto il quaderno che mi hai dato tu.!!!>>

C'è silenzio......Walter non sta dicendo nulla, sta in silenzio come me.......

<<Non so che dirti........non voglio pensare a ciò che credo........>>

<<Cosa......intendi, non ti capisco >>

<<Francene.......domani........alle 7:00, fatti trovare davanti la palestra......devo parlarti li senza che nessuno ci possa sentire.>>

Detto questo la telefonata si interrompe qui, senza nemmeno darmi la possibilità di parlare.






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