41.

856 85 7
                                    

Tommo: PERCHÉ HARRY NON MI DICE CHE MI AMA?

Lima: Sarà spaventato

Tommo: NO, LUI NON MI AMA

Lima: Ma smettila, perché non dovrebbe?

Sbuffo irritato e lancio il telefono sul pavimento, la caduta, è fortunatamente attutita dal tappeto, ma sono lo stesso incazzato. Mi dicono tutti la stessa cosa: Perché non dovrebbe?

Beh perché se non mi ama è perché non sono abbastanza?

Oppure non è quel tipo di ragazzo da smancerie, ma io necessito di sentirmelo dire, mai nessuno me lo ha detto.

Scendo al piano di sotto, lanciando uno sguardo all'orologio, Harry verrà a casa tra quindici minuti, saremo soli.

Ha detto che porterà un film e tante schifezze, lo spero per lui, deve farsi perdonare.

Fuori il sole splende, è già primavera ed io continuo a non studiare, m'interessa? No, ma ad Harry sì ed è questo l'argomento su cui litighiamo più spesso.

Se litigare significa prenderci a cuscinate..

Sorrido, mentre aggiusto i vari cuscinetti sul divano, alcuni li sposto ai lati, altri li getto malamente sul pavimento. Continuo a non fare nulla per i seguenti dieci minuti, mentre il mio sguardo passa dalla porta, all'orologio e quando per la ventesima volta, si posa sulla porta e scorgo una sagoma familiare, corro a spalancarla senza nemmeno dare il tempo al mio uomo di bussare.

"Mi aspettavi impazientemente, eh?" Si cala per darmi un bacio a stampo, mentre poi mi sposto di lato, lasciandolo entrare.

"Che film hai portato?"

"Colpa Delle Stelle"

Scrollo le spalle e lo raggiungo sul divano, accoccolandomi al suo fianco. Non amo particolarmente quel film, ma è fatto bene, quindi può passare.

Sono passati quindici minuti e già mi sta per venire da piangere, mentre affondo le mani nella busta di patatine appena aperte, poggiate sulle gambe di Harry.

"Quanto vorrei qualcuno che mi amasse così" sospiro, rimanendo con il braccio a mezz'aria, quando Harry mi lancia uno sguardo infastidito.

"Cosa c'è? Ho detto qualcosa di sbagliato?" Chiedo, facendo cascare le patatine sul pavimento.

"Sembra che tu voglia dirmi qual- LOUIS" Esclama alle mie spalle.

"COSA?" Scuoto la testa, inclinandomi in avanti, afferrando le patatine, gettandole nel posacenere sul tavolino dinanzi i nostri piedi.

"Tu pensi che io- che io non-" gesticola ora, spostando le mani simultaneamente avanti e indietro.

"Già, lo penso" sposto lo sguardo lateralmente, mentre con una mano mi sposto i ciuffi di capelli dal volto.

"Non me lo hai mai de-" non finisco di parlare, dato che ora è su di me, mentre mi bacia le labbra lentamente.

"Non dirlo mai più" mi sfila gli occhiali, posandoli poi accuratamente per terra.

Mi bacia ovunque, sento le sue mani ed il suo profumo su tutto il corpo. Non ho più la maglia e poco dopo, nemmeno più i pantaloni.

"Harry- Harr-" dico, affondando le mani nei suoi ricci, mentre mi succhia un capezzolo.

"Troppo" sospiro, sfilandogli la maglia. Sento scosse per tutto il corpo, quando i nostri petti nudi si scontrano e le sue mani mi calano l'intimo. Tento di tenere gli occhi aperti, ma la sua bocca è sul mio sesso e l'eccitazione è troppa. Questa volta non mi lascia venire, mi spinge i polpastrelli gentilmente tra le labbra e senza che lui mi dica qualcosa, succhio, emettendo suoni strani e acuti.

"Perfetto-sei-sei perfetto" grugnisce, penetrandomi con un dito. Lancio un urlo, perché quest'intrusione improvvisa è dolorosa e brucia, brucia come una ferita aperta se non di più. Mi rilasso solo, quando prende a baciarmi il collo, ma il dolore torna, più forte, quando aggiunge un altro dito.

"Fa' male.." singhiozzo, gettandogli le braccia al collo, spingendo il suo viso sulla mia nuca. Me la bacia e la marchia, mentre getto la testa all'indietro, cercando di respirare.

Quando prende a pomparle dentro e fuori la mia entrata, questa volta lascio che un gemito, s'infranga nell'aria. "Tesoro..." mugugno a bassa voce, quando sfiora un punto sensibile dentro me.

Continua così per pochi minuti, prima di baciarmi le labbra, esplorandomi la bocca con fare esperto con la lingua, togliendo poi le dita. Si sposta, portando una mano alla sua erezione, cospargendola con il suo liquido pre-seminale. Poi la allinea alla mia entrata e trattengo il fiato.

"Ti amo" mi dice, poi entra in me lentamente. Brucia, brucia da morire, è un dolore lancinante e le lacrime prendono a scendere.

"Harry, mi fa male, mi fa male!" Parlo con voce acuta. Lui si limita a prendermi le mani, mentre scivola ancora un po' in più dentro me.

"Ti amo" ansima nel mio orecchio.

Me le stringe più forte e restiamo così per minuti infiniti, prima che io stesso, annuisca con la testa, cingendo le gambe attorno la sua vita.

Il primo affondo, ed urlo, un po' per il bruciare costante, un po' per il piacere. Affonda ancora una volta, un'altra ed un'altra ancora ed il dolore è sempre più lontano, mentre lascia spazio al piacere.

E non sento veramente più nulla, quando mi colpisce la prostata e sento l'orgasmo che prende il sopravvento. Siamo un disastro, sudati, affannati, ma una cosa è certa, siamo totalmente innamorati.

E mentre veniamo insieme, mi ripete una miriade di "ti amo" come una dolce cantilena. Il film è ancora lì, loro si scambiano il loro per sempre fatto di parole.

Harry esce dal mio corpo, e mi sorride.

Il mio per sempre, è qui davanti a me, ed abbiamo appena fatto l'amore.

"Ora ne sei convinto?" Chiede, accarezzandomi la pelle della pancia.

Guardo verso il basso, dove la sua testa è poggiata sul mio petto. Mi limito ad abbracciarlo, gettando la testa all'indietro.

"Sono abbastanza per te?"

"Tu sei fin troppo"

Forever Harry. || TEXT!AU!LS.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora