Forever Harry. || TEXT!AU!LS.

32.

"Non ti sento.." biascico le parole, continuando a restare aggrappato a Liam.

"Abbiamo un po' esagerato heh.." mi dice, almeno penso sia quello che abbia detto. Tutta quella musica ad alto volume in discoteca, mi ha fatto perdere la capacità uditiva.

"Liam, mi manca Harry" sussurro, continuando a strisciare i piedi per terra, fino ad arrivare all'auto, poggiandomici contro.

"Lo so"

"Non è stato carino da parte sua, sparire intendo"

"Lo sta facendo per te"

"Ma sta facendo per me cosa?? Ignorarmi e non farmi sapere nulla?" Alzo il tono di qualche ottava, fregandomene di chi mi sta guardando abbastanza male, Liam compreso.

"Proteggerti"

"Sì, blah blah blah, mi sta facendo solo soffrire-..." Sento le mani di Liam afferrarmi per la vita, spingendomi all'interno della vettura. "-... È cattivo, cattivo Harry" parlo e straparlo per tutto il tragitto verso casa. Quando poi ci arrivo finalmente, alla mia di casa, penso che davvero l'alcool non ti da le giuste risposte, ma almeno ti fa dimenticare le domande ed è per questo, che non riesco a capire, perché sto piangendo come un pazzo, inginocchiato ai piedi del letto.

La suoneria del mio cellulare mi fa spaventare ed il nome che appare sopra schermo, ancora di più.

"Pronto?"

"Hei, come stai?" La sua voce suona pastosa, penso non stia bene.

"Un po' ubriaco, tu?" Dico, senza pensarci due volte.

"Dove sei ora?"

"A casa, Haz" gli rispondo, arricciando le labbra per reprimere un sorriso, si sta preoccupando per me.

"Davvero sei a casa?" Continua, mentre io in risposta, bofonchio un "si.." tentando di tenere gli occhi aperti.

"Piuttosto, ci sono novità?"

"No, volevo solo sapere come stavi" a quell'affermazione, il mio respiro rimane sospeso, a mezz'aria.

"Mi stai dicendo che un intero mese non ti è servito a nulla?" È forse è causa dell'alcool, ma ci vedo doppio, esattamente dopo aver urlato quelle parole.

"Mi è servito in realtà, a qualcosa" ed il suo tono è così tetro, con una leggera punta d'ironia e di paura.

Sono terrorizzato dal chiedere, così non lo faccio, voglio che me lo dica lui. Si innalza un silenzio spettrale, da parte di entrambi, ed io sento gli occhi bruciare dal sonno. Poi qualche suono di passi, un fruscio di parole ed una porta che sbatte dall'altra parte del telefono, mi fa risvegliare totalmente.

"Harry, con chi sei?" Stringo le lenzuola convulsivamente, mentre le palpebre, si calano velocemente, quando realizzo ciò che sta accadendo.

"Ci sentiamo" mi risponde solo. Trattengo il fiato e chiudo la telefonata, lasciando riposare poi il telefono tra le mani.

Ho realizzato che sei con lei, Harry, forse non sono abbastanza ubriaco.