Capitolo 13

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"Nemesi..." sentii una voce chiamarmi da dietro ma la forza di aprire gli occhi non esisteva.

"Nemesi svegliati, dobbiamo prepararci" a quelle parole i ricordi dei giorni precedenti mi arrivarono addosso come massi, sfarfallai gli occhi lentamente e mi trovai Guilty accanto che con un sorriso dolce mi osservava.

"Buongiorno, tua madre è venuta a dirci che tra mezz'ora partiamo per andare ad una strana accademia di cui non ricordo il nome" ridacchiò e alzandosi mi lanciò i vestiti di ieri.

Ci vestimmo, io controvoglia, e andammo giù a mangiare. In sala da pranzo trovammo mia madre e le ragazze della squadriglia, qualcuno con ancora gli occhi rossi, salutammo e in risposta ricevemmo dei leggeri gemiti di sconforto. Questa mattina saremmo andati all'accademia dove allenavano le venti ragazzine prese dall'Orfanotrofio, ne avremmo viste combattere solo due e io avrei dovuto sceglierne una. Il mio cuore sembrava pesare venti chili in più.

"Scegli accuratamente e non farti condizionare dall'iniziale pena che proverai nei loro confronti" mia madre parlò e sembrò invecchiata di dieci anni, la scorsa notte l'avra passata in bianco.

"Ho già vissuto questa situazione quattro anni fa, manterrò il sangue freddo" lei annuì e si alzò pronunciando "E' ora di andare". Salimmo sui pick up e percoremmo la strada che portava all'Orfanotrofio, lo sorpassammo ed arrivammo ad un palazzo che cadeva a pezzi. Le finestre erano tutte rotte e nella parte alta spiccava una una bandiera che andava a fuoco,segno che oggi ci sarebbe stata la Scelta.

Entrammo e davanti ci si piazzò una donna con capelli grigi ma fisico ancora statuario, ci scrutò per qualche secondo e poi fece il solito inchino.

"Prima Madre è un piacere averla qua, potreste farmi il piacere di seguirmi così vi mostrerei le favorite" mia madre annuì e la donna si incamminò in un corridoio. Entrammo in una stanza illuminata da enormi finestre, dal soffitto pendevano corde da scalare, sul lato destro erano presenti delle piante che riconobbi, al centro c'era una pedana ovale e sul lato sinistro c'erano due tavoli dove uno conteneva ogni tipo di arma, sull'altro c'erano varie boccette con dentro liquidi dai più vari colori, veleni.

"Da dove vorrebbe iniziare Comandante?" la donna mi si rivolse, non conoscevo il suo nome anche se venni ad aiutare le ragazze durante gli anni d'allenamento.

"Dai veleni, per poi procedere con le piante e infine il combattimento cossichè possano combattere senza pensare ad altro" la donna annuì e fecendo un fischio richiamò in sala due ragazze.

"Questa è Valyria" indicò la ragazza dai lunghi capelli bianca e sorrisi "Valyria come l'acciaio" lei annuì e io sorrisi.

"Mentre questa è Alexandra" indicò la ragazza un po' più minuta e questa mi fece un inchino,sembrando ancora più piccola.

"Bene ragazze ora andate alla postazioni dei veleni con il comandante" io e le ragazze ci incamminammo verso il tavolo pieno di veleni "E voi signore...e signori potreste seguirmi sulle gradinate" la donna portò tutti gli altri sulle piattaforme di legno e ci osservarono. Io tornai a guardare le ragazze

"Bene , ora mantenete la calma per il resto della Scelta, che l'acume sia con voi" strinsi le mani ad entrambe e tornai a parlare "Voglio che Alexandra mi dica quale veleno è questo" indicai una boccetta con dentro un liquido trasparente, la ragazzina la prese e l'annuso "Comandante è veleno di serpente africano" posò la boccetta e mi guardò "Come si neutralizza Alexandra?" lei tentennò un po' e poi rispose "Si deve ingoiare una foglia di eucalipto, se non si ha questa pianta a disposizione l'unica soluzione sarebbe di farsi quanti più tagli possibili sul corpo così che il sangue infetto coli via ma porterebbe al dissanguamento" io annuii per l'ottima risposta e passai a Valyria una boccetta con dentro un liquido nero " Prego Valyria".

Female TyrannyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora