Capitolo 11

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capitolo 11

^Per questo primo pezzo di capitolo vi consiglio, non lo faccio quasi mai, di ascoltare Big girls cry della mia amata Sia, buona lettura^

Dall'ultimo biglietto passò un altro mese , la situazione si stava facendo pesante e intrigante. Io e Guilty ci ragionammo molto e ancora non avevamo appigli, cosa potevano significare parole come Luna,miele,color e tornando? Ci sarebbero stati altri biglietti?forse...

Sentivo una sensazione strana,come se sapessi la risposta a quelle parole scritte su pezzi di carta ma semplicemente il mio cervello ignorava l'intera faccenda.

Ero tra le coperte a bearmi della solitudine (le mie sorelle stavano insegnando a Guilty come fare i nodi) quando sentii un lieve colpo sulla porto e un singhiozzo, chiesi chi fosse e Gilda entrò in stanza. Aveva gli occhi rossi e lacrime copiose segnavano i suoi zigomi, tirò su con il naso e guardò per terra, il suo corpo tremava violentemente.

"Nem...Anna è....m-morta" scoppiò ancora di più a piangere e così feci anche io. La ferita di Anna si era infettata nel corso di quei due mesi ma non pensai fosse così in pericolo, andai ad abbracciare Gilda.

"Mi manca tantissimo, ci ha lasciato un'ora fa" il suo corpo fu scosso da altri singhiozzi, non le chiesi come mai non mi avessero chiamato prima, ero arrabbiata anzi, furiosa.

Io annuii in conferma alle parole della ragazza e lei puntò il suo sguardo nel mio altrettanto infelice, il labbro le tremò e mi fece pena. Successe una cosa e io mi chiesi perchè gli umani dovessero fare cose fuori dalla loro portata quando  piene di dolore, mi chiesi perchè le sue labbra calde suonavano piacevoli sulle mie, mi chiesi perchè il sapore salato delle lacrime tra le nostre lingue era così rinvigorente, mi chiesi se tutto quello fosse giusto o sbagliato come in un fottuto clichè.

I nostri cuori stavano scoppiando ma le giubbe che portavamo finirono a terra comunque, le nostre labbra ancora connesse come una barca fa con la propria ancora. L'ancora ero io e la stavo portando a fondo, nell'oscurità.

Chiusi gli occhi, per non pensare ad Anna, per non pensare a quanto fosse sbagliata tutta quella situazione, e per non pensare a quanto stessi bene ma anche male tra le braccia di quella ragazza.

Ansimai tra le nostre labbra e Gilda iniziò a sbottonarmi i pantaloni, io feci lo stesso con i suoi mentre le nostre mani si scontravano violente. Li scalciammo via e ci stendemmo sul letto, quasi piansi di nuovo sentendo l'odore di Guilty tra le lenzuola, Gilda si fermò e mi guardo con ancora gli occhi lucidi e le labbra gonfie.

"Capo sei sicura?" io risi a quel soprannome così formale e ingoiando il macinio che si era fermato all'altezza della gola la baciai, per una volta volli non pensare a nulla.

Ci spogliammo di qualunque possibile corazza, sia mentale che fisica, e per la prima volta con baci,carezze e gemiti sussurrati tra la mia bocca e il suo orecchio caddi di nuovo, dopo troppo tempo aggiugerei, in una sensazione di buio totale ma con al centro una stella quasi acciecante. Mi sentii viva, solo quello, e non è forse una sensazione bella?

Si, mi sentivo viva ma lo ero?

Il mio corpo lo era perchè alle carezze di Gilda si formò la pelle d'oca, ed ero viva anche mentalmente. Quale morto poteva fare pensieri così strazianti?

Ci toccammo, non successe mai in modo così intimo, e conoscemmo un nuovo pezzo dell'altra mai scoperto prima. Le nostre labbra si scontrarono come le nostre mani si intrecciarono e i nostri petti si unirono, le menti si connessero grazie al solito filo rosso da clichè. Mi chiesi, per la ventesima volta , se fosse giusto o sbagliato.

Se fosse giusto o sbagliato che i nostri cervelli, come i nostri corpi, si stessero fondendo in un modo così intimo, duraturo, perchè era quella la verità. Avere un rapporto sessuale quando si è soppraffatti dal dolore ti rende indispensabile per la soppravvivenza dell'altro e viceversa. Si sente quando l'altro soffre, ma io e Gilda avevamo già spuntato questa casella, si sente quali determinate emozioni prova in certe determinate situazioni perchè ,semplicemente, sono le tue.

Female TyrannyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora