Capitolo 12

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Il giorno dopo le nuvole di certo non mancavano,e nemmeno le smorfie di tristezza sul nostro viso.

Anna era stata cremata su una pira al centro della piazza pricipale del nostro clan nelle prime ore del giorno, Guilty mi aveva posato un braccio sulle spalle e le ragazze della squadriglia si tenevano per mano piangendo mentre mia madre ,impassibile, si martoriava le mani una con l'altra, poi tornammo a casa per prepararci.

Diedi a Guilty dei semplici jeans neri e una maglia leggera dello stesso colore mentre io indossai la mantella che mi presentava come il comandante, una giubba fatta di una qualche pelliccia nera e pantaloni di jeans pesanti.

Arrivammo ad uno degli affluenti del fiume che passavano nel nostro stato e ci posizionammo sulla riva, mia madre mi porse il vaso con le ceneri e mi avvicinai di più alla riva.

"Non starò qua a dire quanto mi manchi Anna, perchè diamine, manca a tutti" feci una pausa e accarezzai il vaso "Starò qua a dire cose che voi forse non sapete per aumentare il vostro amore nei suoi confronti" guardai la folla e il mio sguardò si fermò,per qualche secondo, su Gilda "Scelsi io Anna, all'età di quindici anni. Ricordo che quel giorno piansi come una neonata e riuscii a convincere mia madre a farmi scegliere le mie compagne di vita...non dovrei dire queste cose, mi farebbero sembrare una pappamolla" la mia voce tremò ma continuai "Scelsi Anna perchè sapeva parlare con le persone, ed era un'anima purissima. Pensavi nero e parlando con lei capivi che anche il bianco avesse qualcosa di stupendo, riusciva a farti pensare nel modo giusto, scelsi Anna per le sue tecniche di combattimento corpo a corpo" ridacchiai e una lacrima scivolò sulla mia guancia, la tolsi velocemente "Mi fece un male terribile ma anche questo non dovrei dirlo e dovrei smetterla di parlare e dovrei decidermi a buttare queste maledette ceneri perchè fa troppo male, perdere una parte di sè fa veramente troppo male" guardai in viso le poche persone che si erano riunite davanti a me, lessi comprensione nei loro occhi e con un ultimo sospiro aprii il vaso, entrai in acqua finchè questa non mi arrivò al ginocchio. Mormorando un "Addio Anna" versai la polvere grigiastra.

Ad aiutarmi per uscire fuori dall'acqua trovai Guilty che con un accenno di sorriso mi tese la mano, l'afferrai e uscendo mi asciugai le lacrime. Avevo chiesto a mia madre se la scelta potesse essere rimandata di qualche giorno e lei mi rispose con un freddo "Al massimo due giorni" e io, ancorata a Guilty risposi con "Domani mattina partiremo". Tornammo a casa, e in camera mia Guilty parlò

"Devo aiutarti a fare la doccia? Non sembri molto in forze" ed era vero, le parole e il pianto mi avevano prosciugato. In questi due mesi il nostro rapporto si era fatto più stretto, mi aveva pulito le ferite quando sanguinavano, mi aveva spogliato quando ero troppo stanca per farlo tanto da addormentarmi tra le sue braccia, ci eravamo scambiati carezze e baci sulla fronte. Niente questioni da amanti, i miei scheletri non lo permettevano e Guilty ancora non credeva alla mia bisessualità.

Io annuii alla sua domanda e prendendomi per la vita mi portò in bagno, mi spogliò lentamente mentre lui rimase vestito. Accese l'acqua ed entrai seguita da lui, prese la piccola saponetta ed iniziò a passarmela sulle braccia poi sulle gambe e infine sulla schiena, sul petto io passai le mani insaponate. Mi guardò e mi tolse i capelli davanti agli occhi,l'acqua scorreva calda su di noi, poggiò le mani sulle mie guance e accarezzò gli zigomi

"Ho appena capito che per te ci sarò sempre" e fece sfiorare le sue labbra con le mie. Non sembrò un vero bacio fino a quando io non spinsi le mie labbra contro le sue.

"Suggelliamo questo patto di possessione allora" e le nostre labbra si incontrarono per la terza volta. Lui annuì e mi sciaquò con l'acqua rimanente, uscimmo dalla doccia e mi avvolse in un asciugamano bianco. Prese la spazzola e mi spazzolò i capelli, mentre ci osservai allo specchio. Lui si leccò le labbra e parlò

" Quanti tatuaggi... perchè?" io alzai le spalle e sorrisi

"Ti dirò un significato alla volta, a patto che tu faccia lo stesso con i tuoi" lui annuì e posò la spazzola

"Partiamo da quello sull'attaccatura dei capelli, è stato il primo e l'ho fatto a quindici anni quando passai la Scelta per prendere posto come comandante" abbassai la testa e Guilty sfiorò il piccolo simbolo.

"Perchè una zampa, e i proiettili intrecciati?" scostai i capelli e mi girai verso di lui

"E' la zampa di un lupo, animale forte e furbo, simbolo del nostro clan perchè caccia in branco mentre i proiettili... beh i proiettili hanno ucciso la prima donna a capo degli Stati Uniti quindi..." Guilty annuì e si alzò la maglietta rivelando due uccellini, uno leggermente diverso dall'altro "Questi rappresentano me e mia sorella, se vedi uno sembra ferito perchè non pensavo fosse ancora viva" alzò le spalle e io toccai il punto in cui l'uccellino era ferito.

"Wow, sono stupendi, non pensavo che gli uomini sapessero fare tatuaggi così belli" sorrisi e si abbassò la maglia "Ora andiamo a dormire" uscì dal bagno e mi rivestii per poi raggiungerlo nel letto. Mi abbracciò e mi sussurrò un dolce "Buonanotte".

Il bacio non cambiò nulla, non c'era imbarazzo tra di noi , stava crescendo un rapporto particolare,traballante tra l'amicizia profonda e i primi sentori di amore. Un senso di perdita mi pervase.

Quanti sentimenti potevo ancora reggere?

SALVE

300! Ok calma, come sempre spero vi piaccia.
Com'è andato il primo giorno di scuola?

Baci -Wayomi

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