Capitolo 9

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Passò una settimana dall'incontro e non trovammo più nessun biglietto, cercammo di ragionare su quelli che avevamo ma niente ci portò ad un buon pensiero; Fu una settimana ai limiti del noioso.

Guilty mi lasciò la mano e si girò dall'altra parte, continuando a dormire. Da una settimana era così, ci trovavamo a dormire nello stesso letto con le mani intrecciate e i cuori vicini. Io gli misi le braccia attorno all'addome e lo avvicinai a me, respirandone il profumo.

"So che sei sveglio" lo capivo dal mondo in cui il suo respiro era diventato più pesante, lui si girò e "Beccato" disse.

"Dormito bene?" io annuii e lui sbadigliò "Bene,anche io" sorrise e si tolse alcune ciocche di capelli dalla fronte.

"Oggi cosa vuoi fare principessa?" lui si girò sul fianco e mi guardò negli occhi.

"Giuro che se mi chiami ancora con quel soprannome ti strozzo" alzò le spalle "Comunque scegli tu"

Ci pensai su e battei la mano sulle spalle a me stessa "Potremmo andare all'Orfanotrofio e poi fare un giro nella zona del terzo..." gli si illuminarono gli occhi e mi si buttò addosso, strozzandomi con il suo dolce peso.

"Sarebbe fantastico! Ma non so cosa mettermi, mica posso farmi vedere da mia sorella vestito come un barbone, Nemesi aiutami!"

"Perchè dovrei? Con i pantaloni di pelle il tuo sex appeal va alle stelle" scoppiai in una risata vedendo il suo broncio.

"Sono serio Nemesi..." sbuffai e mi alzai " E va bene, andrò a cercarti qualcosa dopo aver fatto colazione".

"Grazie grazie grazie!" battè le mani e si fiondò in bagno.

Dopo esserci lavati e vestiti scendemmo e mangiammo. Raccontai a mia madre dei nostri piani e lei annuì mentre cercava di oliare gli ingranaggi della mano.

Invece che portare Guilty verso le auto lo portai verso le stalle.

"Le gemelle mi hanno detto che qualche giorno fa sei stato qua alle stalle e così ho pensato: Hey! Perchè non ci spacchiamo un po' il culo e andiamo all'orfanotrofio a cavallo?" lui rise e andò verso un cavallo dal manto bianco con delle striature di beige mentre tirai fuori Calypso.

"Voglio questo" mi si gelò il sangue e scossi la testa.

"Quello è malato e non si regge in piedi, scegline un altro" lui si rabbuiò ma andò subito verso un altro cavallo color baio "Questo" io annuii, lo tirai fuori dalla stalla e lo sellai.

Partimmo e Guilty non sembrò molto capace "Riccio hai mai cavalcato un cavallo?" lui scosse la testa terrorizzato e si strinse le redini al corpo mentre una risata cristallina uscì dalla mia bocca.

"Non ridere, questo cavallo va troppo veloce e cadrò rompendomi qualcosa"

"Guilty stiamo andando al passo, al massimo ti slogheresti un polso" scossi la testa divertita e in lontananza sentimmo delle grida di gioia, probabilmente erano i bambini dell'Orfanotrofio che giocavano nel parco adiacente alla struttura.

"Ci siamo quasi" lui annuii decisamente meno terrorrizzato ma con ancora le redini strette al petto "Lo so, riconosco il paesaggio" mi indicò un albero "Là ho fatto la pipì e due anni dopo ho dato il mio primo bacio ad una ragazzina di nome Carmen" sorrise e così feci anche io. Era bellissimo vederlo perdersi nei ricordi della sua infanzia,sembrava più tranquillo.

Arrivammo alla costruzione di cemento e smontammo da cavallo, li legammo ad un albero come in un vecchissimo film western ed entrammo. Una signora dai bianchi capelli ci venne incontro e si inchinò "Primo comandante è un piacere immenso riaverla qui, la porto dai bambini , ce n'è una nuova" annuii sorridendo e la seguimmo, potei vedere lo sguardo malinconico di Guilty.

Entrammo in un ampia sala dove almeno un centinaio di bambine stavano giocando, piangendo o mangiando qualche merendina. Miranda, così si chiamava l'anziana signora che seguii la sorella di Guilty e che ci presentò alle mie sorelle, mi indicò una bimba dalle lunghe trecce castane e dai tratti messicani "Non sappiamo perchè sia qui,sai bene che non possiamo e non dobbiamo, quindi vacci piano Nemesi" io la ringraziai e insieme a Guilty ci avvicinammo alla bimba in modo cauto, stava colorando su un foglio e quando mi piegai sulle ginocchia alzò il viso dalle guanciotte rosse e rimase impassibile.

"Hey ciao, io mi chiamo Nemesi e questo è Guilty, possiamo colorare con te?" lei annuì e prendemmo posto sulle piccole sedie intorno al tavolino. Prendemmo dei pennarelli e iniziammo a scarabocchiare sui fogli che la bambina ci consegnò.

"Io mi chiamo Marya" parlò con tono dolce, pizzicando la r.

"Che bel nome Marya e come disegni bene!" lei accennò un sorriso.

"Anche tu disegni molto bene" ed era vero, ero piuttosto brava nel disegnare e tutte le tecniche me le aveva insegnate mio padre. Rimanemmo in silenzio e Marya parlò dopo aver finito il disegno, c'era raffigurata una donna stilizzata a terra con del sangue che le usciva dal fianco.

"La mia mamma è morta, le hanno sparato qualche giorno fa mentre lavorava con i pezzi di legno neri ,ecco perchè sono qua".

Mi si gelò il sangue e capii subito che quella bimba doveva essere la figlia di Sherman, la ragazza che VK ha ucciso. Guilty si schiarì la voce e sorrise "Marya sai che anche io ho perso la mia mamma perchè le hanno sparato? E che sono stato anche io in questo posto?" la bimba sorrise e lui continuò "Non è così male, spero facciano ancora il polpettone". Marya alzò le spalle "Non lo so, sono qua da poco e le altre bambine mi trattano male, tutte tranne una" arrosì e indicò una bimba dai capelli neri che stava guardando nella nostra direzione "Si chiama Nita e ha un anno in più di me, è carina" io non potei trattenermi e accarezzai la testa a Marya "Hai proprio ragione" lei mi sorrise ma a interromperci fu Miranda "Marya è ora di pranzo, saluta Nemesi e il ragazzo e andiamo" la bambina fece come le era stato detto e Guilty prendendo la mano mi portò nell'area maschile,superammo le guardie grazie al timbro da visitatori che ci aveva dato Miranda ed entrammo in una sala identica all'altra solo popolata da maschi. Alcuni giocavano alla lotta e altri più grandi giocavano a carte.

Un uomo dalla testa pelata e con un camice bianco addosso ci si piazzò davanti, guardò Guilty e lo abbracciò, solo per pochi secondi.

"Ragazzo mio sei... cresciuto molto!" esclamò l'uomo e Guilty sorrise.

"E tu Chad avevi un po' più di capelli" scoppiarono a ridere e poi Chad mi guardò "Tu devi essere il Primo Comandante, qua sei molto famosa per le tue abilità da combattente, è un piacere" mi strinse la mano e io sorrisi abbassando il capo "Il piacere è solo mio". Si avvicinò al mio orecchio e sussurando disse "Grazie per aver liberato il ragazzo da Bonfio" non feci in tempo a rispondere che si rivolse ad entrambi e disse "Seguitemi, con me sarete al sicuro anche se sarei solo d'intralcio in uno scontro " ammiccò verso di me e ci portò al centro della stanza "Potete parlare con qualsiasi bambino voi vogliate, alcuni sono violenti quindi prestate attenzione, io torno tra poco che è quasi ora di pranzo e sta finendo quella per le visite" noi annuimmo e passamo i restanti quindici minuti a giocare alla lotta con alcuni bimbi e a giocare a carte con altri. Chad salutò Guilty, ci congedò e noi tornammo ai nostri cavalli dopo aver salutato anche Miranda.

"Nemesi io avrei fame" ridacchiai e feci aumentare il passo al cavallo.

"Se non ti dispiace mangeremo con tua sorella, vuole presentarti delle persone" Sorrisi e i suoi occhi si illuminarono.

"Se mi dispiace? Ovvio che no!" esultò e il cavallo si agitò leggermente. Riprese subito il controllo e continuò "Quanto ci metteremo ad arrivare?" io alzai le spalle e risposi con "Una mezz'oretta".

Salve

Ho appena fatto l'esame di riparazione! D'ora in poi sarò libera 🤗 btw spero che vi piaccia questo capitolo

Female TyrannyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora