Chapter 33

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"Nel bilancio di tutto,
io tutto lo rifarei."

Diana

Più lo guardo e più ne sono innamorata, i suoi occhi sono la cosa più bella del mondo, mi scaldano l'animo. Lui si avvicina e mi abbraccia, lo lascio fare infondo lo voglio pure io, ma non più di questo. Quando si scosta vedo i suoi occhi farsi lucidi e la sua voce cerca di modulare delle parole anche se non riesce quasi:

«Di-Diana, ho cercato di parlare con te in tutti i modi, lo giuro, io ti chiedo di perdonarmi, senza di te non sono niente, non sai che periodo stia passando. Ho lasciato che quella mi seducesse ma io giuro che non ero in me. Non sai quanto ti amo e non passa giorno nel quale non pensi a quanto sia stato bastardo.»
Vorrei scoppiare a piangere ma so che poi mi farei consolare da lui parleremmo e torneremmo di nuovo assieme e onestamente anche se lo vorrei non è giusto, non è giusto per me. Gli lascio una piccola carezza sul viso e dico:
«Ti amo, ti amo ancora, ma devo essere forte per me stessa, ho perdonato troppe volte troppe persone e mi hanno continuato a pugnalare alle spalle, non posso permetterlo di nuovo, sei la cosa più importante per me, ma mi hai distrutto e non te lo posso perdonare, ho fatto di tutto per te mi sono donata a pieno ma anche stavolta non è bastato, sarò la solita sfigata però adesso basta, mi dispiace Danilo ma quello che hai fatto non riesco a cancellarlo.»

Detto questo lo lascio lì ed esco fuori vado a raccattare la mia cugina ubriaca e chiamo Franco il quale dopo cinque minuti è già qui. Quando sono dentro la macchina ripenso alla conversazione avuta con Danilo e mi congratulo con me stessa per essere stata forte la prima volta nella mi vita.

****
Le vacanze sono finite, cerco di alzarmi dal letto, oggi si torna a scuola. La prima cosa che faccio è darmi una svegliata passando dell'acqua gelida in viso, sistemarmi un pochino con del trucco e poi andarmi a cambiare. Fa freddo quindi metterò un maglione blu e dei jeans del medesimo colore con un paio di vans bordeaux. Scendo in cucina ma non ho fame, mangerò una merendina a scuola. Rivedere Danilo sarà uno strazio e infatti sono terribilmente in ansia; ho sentito Giada ieri sera e mi ha rassicurato tanto, devo dire di aver trovato finalmente un'amica che mi vuole bene non per quello che ho ma per quello che sono. Prendo lo zaino e entro in macchina, saluto Franco e partiamo. I miei sono di nuovo in viaggio penso di rivederli fra qualche mese. Ormai sono abituata a queste situazioni perciò non provo più niente.
Arrivata scendo dall'auto e mi incammino all'ingresso. Cerco la mia amica ma credo che arriverà in ritardo tipico suo. Mi metto ad aspettare seduta in uno scalino quando qualcuno si siede accanto a me, mi giro e vedo Alessandro.

Mi guarda con i suoi occhioni, mi sono sempre piaciuti, mi è sempre piaciuto il suo sguardo, riesce a tranquillizzarmi come il primo giorno di scuola, l'unico che mi è stato accanto senza avere pregiudizi su di me.
«Hey» è la sola cosa che riesco a dire;
«Hey...»;
dopo qualche secondo di silenzio inizia a parlare:
«mi manchi e manchi tanto anche a Danilo, a capodanno dopo averti vista è crollato piangendo, non l'avevo mai visto così. Capisco quello che hai passato ma so che sei la persona più buona al mondo, non dico di perdonarlo e rimetterti con lui ma almeno riavvicinalo un pochino a te, magari come amico, te ne prego Diana non riesco a vederlo così e so che neanche tu riesci.»
Vorrei dirgli tante cose ma la campana suona e lui si alza lasciandomi seduta e
confusa. Essere solo un'amica, forse potrebbe andare se dimenticassi il fatto che ero la sua ragazza e lui mi abbia tradito.

Entro in classe e mi siedo al solito posto ovvero accanto a lui, faccio finta di nulla anche se i ricordi si fanno spazio nella mia mente:i baci di prima mattina, stuzzicarci in tutti i modi possibili e immaginabili e trattenersi dal ridere per non dover subire i rimproveri dei professori. Ancora non l'ho guardato in faccia anche se sento il suo sguardo bruciarmi addosso. Ripeto nella mia testa che sono diversa da lui, devo essere superiore, mi giro e gli lascio un leggero bacio sulla guancia: «buongiorno AMICO.» vedo un triste sorriso sul suo volto ma infondo cosa si aspettava, che lo baciassi e gli dicessi quanto lo amassi, mi ha tradita, essere sua amica è già troppo. La professoressa di matematica entra in classe e la lezione inizia. A metà lezione sento la mano di Danilo cercare la mia e stringerla, mi godo il momento ma poi torno in me e la sposto subito. Non sarà facile resiste...per niente.

Speriamo vi piaccia.
-S&M😘

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 11, 2016 ⏰

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