Capitolo 45. Ultimo capitolo.

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Jenna's POV:

"La nostra storia non avrà mai un finale."
Era questo che mi hai detto, no?.
È passato un mese da quando non stiamo più insieme. Le cose sono diventate troppo complicate, e lui è tornato a frequentare le solite amicizie. Di nuovo le stesse ragazze, di nuovo gli stessi locali, di nuovo le stesse abitudini, e il nostro amore è sbiadito come inchiostro su carta bagnata.
Tu non ci sei ed è una realtà. Quando te ne sei andato dopo quel pomeriggio, ho pensato di fartela pagare o almeno volevo farti notare che come me, non ne troverai. Quando te ne sei andato, non ho versato nemmeno una lacrima, ho sentito solo un macigno pesarmi sullo stomaco e una sensazione di angoscia dentro me. Pensavo che per te non dovessi spendere nemmeno una lacrima, ma forse sarebbe stato meglio farlo. Sfogarsi aiuta un po' a dimenticare, non farlo aumenta ancor di più il rimpianto ed il dolore.
Quante promesse mi hai fatto.
"Prometto di restare, di combattere al tuo fianco contro ogni avversità."

E poi? Hai visto che le cose, sono diventate più difficili e te ne sei andato.
Te ne sei andato dove? Ah sì, scusami tanto, te ne sei andato dalle tue compagnie, le tue amichette, quelle che non sopportavo e ti dicevo di non frequentare. Sai, ho capito che hai preferito non metterci troppo animo, perché semmai una parte di te avesse voluto prendermi in giro, una parte di te sarebbe stata male perché mi ama, così hai preferito andartene prima che potessi far soffrire me e la tua anima.
Ma ancora, non mi è chiara una cosa.
Perché avresti dovuto farmi soffrire se mi ami? Non vale la frase che dice, che ogni grande amore  ha avuto le sue sofferenze, no cazzo, non vale.
Io...ti odio, cazzo non riesco a dimenticarti, ti penso di notte, ti penso quando ascolto la musica, ti penso quando guardo quelle coppie felici, ti penso quando ascolto le liti, ti penso quando guardo il cielo.. Io ti penso sempre, e mi hai fatto del male, mi hai fatto molto male, ma ti ho amato tanto e piango. Piango perché penso a tutte quelle volte che dal niente mi scappava un sorriso, solo perché stavo insieme a te, a quelle volte che per caso ci guardavamo negli occhi e mi calmavi quando ero agitata. Mi distraevi e tutti i pensieri del mondo scomparivano. Eri la mia cura. Io stavo maledettamente bene con te e mi fa male pensare che non mi ami più, che forse non lo hai mai fatto.
Il mio più gran rimpianto è quel 'ti amo' che non ti ho mai detto. Sono talmente disperata, che penso, che quel ti amo potesse cambiare la situazione. Fra un paio di giorni sarà il mio compleanno. Chissà se mi farai gli auguri, o mi guarderai da lontano e ostenterai ad avvicinarti. Non mi aspetto molto da te, non voglio nulla, ma che almeno il nostro sguardo s'incontrasse di nuovo anche per pochi secondi, per capire quello che provi quando guardi dentro di me.
Non è passato giorno che io non abbia pensato a te, a noi e a quello che siamo stati e che siamo, almeno per me. Non è passata ora o minuto o addirittura secondo che non avessi voluto abbracciarti un'ultima volta. Quell'ultima volta in cui il nostro sguardo si è incontrato mi ha fatto male, tanto male,  e ritornai a posare il mio sguardo, sui miei piedi,  perché non ti riconoscevo più, era come guardare negli occhi di uno sconosciuto.

"Non so come dirtelo, io...è difficile, ma le cose sono fin troppo complicate e ho bisogno di vivere la mia vita, ho bisogno dei miei spazi e della mia stabilità, io non voglio lasciarti ma devo, sai io ti amo, e amerò te per sempre, ma non sono un combattente, non ora, forse questo non è il nostro tempo. Questo film è finito, mi dispiace, non è finito come volevo io, tanto meno come sognavi tu. Sei una ragazza splendida e troverai di meglio, perché è quello che meriti. Sei piena di qualità e dimenticherai presto quello che siamo stati, sono sicuro che non ti sfiorerà più di tanto, dopo qualche settimana. Non riuscirò a trovare mai qualcuno migliore di te sappilo, io ti amo tanto."

Pianse. Pianse mentre mi diceva quelle cose. Molte di quelle non volevo neanche ascoltarle, erano superficiali. Rimpiango di non aver risposto a quello che mi ha detto, però credo di aver fatto bene, non c'è miglior risposta di non rispondere. Lo guardai intensamente un'ultima volta, posai lo sguardo sulle mie scarpe, alzai nuovamente la testa e gli girai le spalle, me ne andai, non c'era niente da aggiungere, nulla che potesse cambiare la situazione, e poi non avevo le forze per parlare, anche perché appena lo avrei fatto, avrei versato mille lacrime, anche se mi ripromisi che non sarebbe mai successo, ma, probabilmente sarebbe accaduto.
Sai la notte resto sveglia a pensare, come facevo una volta, qualche volta mi angoscio un po' di più, non mi distraggo, non ci sei più.
Siamo tornati ai vecchi tempi, io che ti guardo mentre ti diverti, tu che mi guardi e non ti soffermi e resti lì inerte a non fare niente, forse perché niente ti importa.
Siamo stati luce nel buio, siamo stati le risa nei giorni tristi, il sole nella tempesta, un giorno di primavera in un giorno piovoso d'inverno.
Siamo stati e mai più saremo.



HE'S POV:

È passato un mese. Un mese da quando quel pomeriggio le dissi, che le cose erano troppo complicate, un mese che il suo sguardo è fermo sulle punte delle sue scarpe, quando incontra me.
Non faccio altro che pensare al suo viso deluso, deluso e triste. Non faccio altro che pensare ai suoi grandi occhi incupirsi, alle sue labbra mentre perdono il loro colore, non faccio altro che pensare al suo umore. Come sta ora che non sono con lei? E come va quando le cose sono più difficili? Chi la distrae quando pensa a troppe cose? Chi ha preso il mio posto?.
Io la amo ancora.
L'ho lasciata per un motivo tanto stupido ma tanto complicato. Complicato come la relazione che vivevo con lei, e per queste complicazioni ho preferito andarmene, lasciandola sola, limitandomi ad amarla da lontano, guardandola ancora come fosse la prima volta, ricordo la guardavo da lontano e non mi avvicinavo, per paura di disturbare.
Capita spesso una cosa, che mi fa davvero male. Da quando ci siamo lasciati, di notte, non faccio altro che fare incubi su di lei. La scena, è quella di quel pomeriggio, quando se n'è andata senza ribadire, senza salutarmi, all'improvviso la sua figura si sbiadisce e si perde nel nulla, poi sento delle urla ed io corro, corro per salvarla, ma lei non c'è più, è scomparsa.
Sembrerà strano ma ogni volta che mi sveglio da questo incubo, apro la sua chat di notte, sperando di non farmi scoprire a scrivere e le scrivo un come stai e poi un mi manchi, ma poi cancello tutto. Perché non ne ho il coraggio. Non sono il suo combattente. Sono così codardo che preferisco guardare le belle cose che ci dicevamo, le nostre foto piuttosto che correre da lei e rivivere quei momenti. Sono così codardo che preferisco stare con le mie compagnie piuttosto che cercarla.
Io la amo, la amo ancora, l'amo intensamente, ma il nostro tempo è finito, e nulla potrà mai ritornare. Siamo stati tutto, la gioia, l'amore, la vita, la rabbia, la passione. Siamo stati e in noi due arde ancora quel fuoco, che si accese da un semplice sguardo, il suo sguardo. Ci rimpiangeremo, quando staremo con altre persone ma ci penseremo così tanto da stare più vicini possibili, anche più vicini delle persone che ci stanno accanto.
Il nostro amore non si spegnerà. Ci consumerà fino alla fine.
Ma non ritorneremo più insieme.

Prendimi per mano, e poi scappiamo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora