'' L'arte del contatto degli occhi."

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Ci è bastato uno sguardo per ritornare ad essere noi. Ora però sto tornando a casa della mia amica, e non so dove mettere tutti questi regali, li lascerò a casa sua , probabilmente li metterò in una scatola, che poi porterò con me al momento giusto.
Sono davvero confusa, mi ha detto di non lasciarmi andare, ma non sono sicura di quello che siamo. È vero, non c'è bisogno di certificazioni e sicurezze messe per iscritto per incominciare ad avere qualcosa, però ho bisogno di sapere a cosa vado incontro. Ci salutiamo, quando sono sotto casa della mia amica, non abbiamo passato molto tempo insieme ma è stato ugualmente bello. Faccio una cosa sciocca, gli metto per iscritto il mio numero su un fazzoletto, rido ancora per il modo in cui lo faccio, gli scrivo il mio numero con il rossetto, e lui mi guarda e dice:
"E questo?."
"Il mio numero."
"L'avevo capito, ma dico, perché?."
"Il nostro primo vero appuntamento, no?."
"Si."
Prende il fazzoletto e se lo poggia sul cuore, sto letteralmente morendo per questa cosa. Scendo e lo saluto con un bacio sulla guancia. Aspetta che salgo su in casa e se ne va.
Ora devo correre a cambiarmi, non sia mai arrivino i miei genitori e mi colgano con le mani nel sacco. Mi cambio e racconto tutto alla mia amica, che sembra davvero piacergli quello che sente. La adoro, mi capisce e non abbiamo bisogno di altro. Bussano alla porta i miei genitori, saluto la mia amica e scendo. Quando torno a casa, subito dopo la doccia, sprofondo nel letto, pensandolo, pensando a quello che è successo, pensando al primo appuntamento serio, e mi arriva un messaggio, e sono meravigliata scoprendo che è suo, mi dà la buonanotte e io lo rispondo di cuore, dicendogli buonanotte.

HE'S POV:
È un altro meraviglioso giorno, da quando so che è solo mia. L'ho vista felice e non è facile vederla così. Spesso è sempre presa dai suoi pensieri, la rabbia e il rancore la consumano, la felicità non è duratura sul suo volto e sembra sempre avere dei demoni che la travolgono. Ricordo che una volta a scuola, se ne stava per fatti suoi e non rivolgeva la parola a nessuno, capitava spesso e pareva strano per una come lei, che ride sempre e parla e straparla, infondo la psicologia dice che le persone che ridono molto e parlano molto, sono tristi  e tendenzialmente sole. Mi dispiaceva pensare questo, spesso anche quando ti parlava all'improvviso stava zitta e passavi a non sopportarla a sperare che parlasse ancora. I suoi occhi verdi, si riempivano di un vuoto e i suoi pensieri vagano per chissà quale posto, gli occhi incominciavano a essere lucidi e non capivo perché fossero così, le chiedevo spiegazioni, le prestavo disponibilità, ma delle cose che andavano nel profondo e nell'intimità non ne parlava, a volte ti accennava delle cause dei suoi pensieri, ma lo faceva con superficialità, quasi come per togliersi un piccolo peso dallo stomaco. È una ragazza problematica ed impegnativa, che a guardarla ti sembra una comune ragazza, apparentemente ride e a volte fa discorsi senza senso, che ti fa pensare che lei sia uguale alle altre, ma non lo è. Non lo è, quando cerca di farti capire che tale cosa non va fatta, che commetteresti lo sbaglio più grande della tua vita e amplia la sua lezione di vita con altri argomenti più pesanti e profondi, non lo è quando fa filosofia e non se ne accorge, quando parla della vita in tono così amaro e poi ti fa un sorriso, quando pensa che in quella amarezza, di cose belle però ne sono successe, che potresti buttare una vita in dispiaceri, ma salvarla con un minuto di ricordi dove la mente elabora un percorso magnifico e sensazionale e il cuore si affievolisce con ricordi toccanti, che si incastrano man mano come pezzi di puzzle.
Lei mi faceva paura quando si arrabbiava, sembrava un lupo, ma mi accorsi che ringhiava soltanto, che per quanto volesse spaccare i muri, riusciva solo ad incassare i colpi e ingoiare bocconi amari ed anche questo le fa onore, che nessuno riuscirebbe a farlo e che tutti scaricherebbero le loro debolezze sugli altri. Sapeva riconoscere le sue debolezze, ma se ne stava zitta per cercare di farle diventare punti di forza. È una tipa molto strana, pur avendo i suoi pensieri è disposta a lasciare tutto per pensare ai tuoi di pensieri, ed io la amo, la amo per questo, perché lei ha rinunciato ai suoi di sogni per la felicità altrui. E quando te lo fa capire, il suo sguardo la contraddice perché parla da solo, anzi urla di non smettere mai di sognare e di ambire ad un qualcosa di fantastico e sensazionale. Per questo suo essere così forte, io la amo e l'ammiro, perché quello che non riesco ad essere io, lo è lei, e quindi mi completa.

Prendimi per mano, e poi scappiamo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora