Capitolo 7: Ciò che sono

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Chi sei tu?

Ultimamente troppe domande si affolavano nella mia mente, la soffocavano e stritolavano, rendendomi completamente folle e in preda all'agitazione più totale.

Non ce la stavo facendo. Era troppo.

Altro Me
Ammazza-vampiri
Eccezione alla regola
Libellula nera
Altra parte che mi appartiene
Voce nella testa
Icubi

Troppo. Era troppo da sopportare tutto in una volta; troppo da gestire e mettere in ordine.

Ecco, mi serviva ordine. Dovevo trovare un senso e una collocazione a tutte quelle dannate parole e situazioni che mi ronzavano incessantemente nella mente.

Ordine.

Ripetei e feci un grande respiro, inalai più ossigeno possibile e cercai di calmarmi.

Calma.

Si, quella era un'altra parola chiave per riemergere dal pozzo nero fatto di parole e ansie nel quale ero inesorabilmente caduto.

Ordine e calma.

Feci un altro respiro, chiusi gli occhi e distesi le membra, le lasciai cadere lungo i fianchi e mi rilassai.

Un altro respiro.

Dentro e poi fuori.

Fuori e poi dentro.

Lo feci un' altra volta e poi ancora e ancora; ripetei questa semplice azione finché non mi sentii in uno stato abbastanza simile alla pace, seppure non la avessi mai realmente conosciuta e non sapessi descriverla.

Mi concentrai su tutto quello che conoscevo e poi su ciò che mi mancava.

La mia vita non era altro che un enorme puzzle del quale mi erano state date solo alcune tessere. Qualcuna combaciava e formava un parziale disegno; qualcun'altra, invece, era ancora sola nel mezzo e non riusciva a trovare un pezzo che fosse fatto per lei, che combaciasse e potesse così rivelargli un'altra parte di disegno.

Ripercorsi mentalmente ogni singolo giorno della mia breve vita, ogni informazione acquisita e composi lentamente il Mio puzzle, legai ogni cosa con invisibili fili che prima o poi, lo sapevo, avrei tirato.

Tutti i nodi vengono al pettine,non è forse così?

Lo sarebbe stato anche per me.

Per tutta la vita avevo conosciuto con certezza solo poche cose: Lukas, i licantropi e l'odio per i vampiri. Tre semplici cose, l'essenziale per tenermi a bada, ma entrando nelle menti delle mie prede avevo imparato molto altro.

Avevo scoperto che mi trovavo in Siberia per esempio e che i ragazzini della mia età andavano in uno strano posto chiamato scuola. Nei ricordi dei vampiri che uccidevo avevo visto anni e anni di vita rubata ad altri, ma anche istanti della loro vita prima di diventare dei mostri.

Avevo avuto accesso ad ogni singolo ricordo.

Avevo imparato e assorbito moltissime informazioni senza rendermene minimamente conto e ora le stavo riportando alla luce.

Sapevo che cos'era un lavoro, una fidanzata, un amico, una famiglia.

Famiglia.

Mi bloccai non appena capii che io non sapevo assolutamente nulla delle mie origini se non che avevo una nonna, ancora in vita, che mi aveva portato qui da chissà dove. Conoscevo la tribù dei Dawn e Lukas, ma loro non erano la mia famiglia; loro neanche mi facevano vivere con gli altri licantropi, mi tenevano in isolamento perché ero diverso.

Hybrid II: Elijah [Completo]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora