Tornammo a casa, sentivo lo sguardo di Cassandra sulle spalle che mi scrutava preoccupato. Era chiaro come il sole che non approvava quello che avevo fatto al bar, eppure, lei avrebbe dovuto capirmi, era un vampiro.
- Non avresti dovuto - disse, come se avesse intuito i miei pensieri - ora sanno che c'è uno squartatore nelle vicinanze -
Arricciai il naso - squartatore? - domandai, non avevo mai sentito quel termine. Non riferito a me.
- Un vampiro che non si controlla è uno squartatore - spiegò Cassandra.
Non mi piaceva quella parola, per niente, eppure avrebbe potuto essere la soluzione a tutti i miei problemi.
Cosa è in grado di fare un essere come me, in uno stato incontrollato?
Fuori controllo. Al di là di ogni cosa.
- Io non sono un vampiro - replicai e mi feci cadere sul divano, ero annoiato - sono un ibrido. Nessuno è come me. -
- Tu sei anche un vampiro, e come tale sei attratto dal sangue. Perfino tu devi imparare a controllare i tuoi impulsi -
Sbuffai e puntai i miei occhi nei suoi - Davvero? - domandai - e a che pro? -
Cassandra non mi rispose, allora mi alzai e mi avvicinai a lei.
- Un potere come il mio non va trattenuto. Sfrutterò ogni briciola di quello che ho dentro, di quello che mi è stato donato e nessuno mi fermerà. Troverò l'altro Me. Formerò un nuovo esercito di adepti e poi, finalmente, sarò completo-
- Come intendi procedere? -
- Con ogni mezzo. Per prima cosa devo trovare altri vampiri e se necessario trasformare degli umani. Li addestrerò ed eliminerò ciò che è rimasto dei Dawn. -
Feci una pausa, pensando a quanto tempo e lavoro avrebbe richiesto tutto questo.
- Solo quando non avrò più ostacoli cercheremo l'altro Me. Lo andremo a prendere e sarò completo. -
Cassandra non disse nulla, ma sapevo che mi avrebbe aiutato.
Mi sedetti nuovamente.
Chiusi gli occhi.
Avevo bisogno di silenzio. Concentrazione.
Feci un respiro profondo e iniziai ad espandere la mente, ad allargare i miei pensieri e i fili della mia mappa mentale.
Il primo passo verso la completezza dipendeva dalla riuscita di questa semplice azione, che avevo già compiuto altre volte.
Tutto era legato alla ricomposizione di un puzzle, composto non da pezzettini di cartone, ma da persone. Vampiri.
Il mio nuovo esercito.
E così passarono le ore e poi i giorni.
Non mi mossi dal mio posto, stetti seduto con gli occhi chiusi e, un poco per volta, attirai a me ogni singolo succhia-sangue, futuro adepto e possibile sicario.
Non esclusi nessuno, richiamai a me ognuna delle menti che sfioravo, non mi importava delle loro storie e caratteri, non davo peso alla loro personalità, se fossero buoni, cattivi, sociopatici oppure volontari in qualche associazione no-profit.
Non mi importava, perché li avrei soggiogati e avrebbero fatto qualsiasi cosa per me.
Qualsiasi. Senza esitazione.
Dopo un mese passato in questo stato decisi che era abbastanza, che i vampiri che avevo raccolto intorno a me erano sufficienti ad andare avanti con la seconda parte della mia rinascita, del mio ritorno.
STAI LEGGENDO
Hybrid II: Elijah [Completo]
FantastiqueCOLLEGATO AD "HYBRID" se non lo avete letto ci capirete ben poco... spiacente :( "L'altro lato della medaglia è ora svelato" Dal l'introduzione : "Sono cresciuto nell'oblio di una perduta esistenza e sono stato forgiato dall'odio che si è generato...