Capitolo 8: Il filo Nero

322 32 27
                                    

Avere finalmente la consapevolezza di chi ero mi diede la forza e l'ambizione, sempre più concreta, di creare la Mia strada e di ribellarmi a Lukas e alla sua tribù; La sua e non la mia: non lo era mai stata.

Giorno dopo giorno fingevo di obbedire al mio addestratore, lo illudevo sottilmente di seguire i suoi vecchi e ormai polverosi precetti, lo abbindolavo ben bene per fargli credere che volevo tornare ad essere il migliore dei cacciatori e il più bravo degli ammazza-vampiri.

Lukas non sospettava nulla, mi allenava da mattina a sera senza mai fare una pausa e nel frattempo io escogitavo il piano che mi avrebbe reso libero, complottavo segretamente contro di lui e tutti i Dawn.

La notte, prima di andare a dormire, esercitavo la mia mente; Chiudevo gli occhi e iniziavo a respirare piano, sempre più lentamente fino a che non sentivo le membra molli e inconsistenti. In quel momento, e solo allora, visualizzavo la mappa e tutti i suoi fili colorati: che non erano altro che persone. Dovevo imparare ad estenderla il più possibile, questo era il mio obiettivo primario, ma potevo e volevo fare di più; Volevo imparare tutto su quella mappa mentale, desideravo scoprirne il potenziale e capire come usarla a mio vantaggio. Era la mia arma segreta, il mio legame con ogni singolo essere che la mia mente riusciva a raggiungere, era la chiave a ciò che erano: emozioni, pensieri, paure.

Lentamente capii che la mia, come tutte le mappe, aveva una legenda. Ogni filo era una persona e ciascun colore rappresentava uno stato d'animo.

Ogni notte davanti ai miei occhi sfilavano infinite sfumature e ognuna di esse formava miriadi di splendide combinazioni: dalle più luminose alle più buie.

Ciascuna combinazione raccontava una storia e conoscerla significava avere in pugno la persona alla quale apparteneva.

Se fossi riuscito a imparare tutto, se avessi carpito ogni singolo particolare dell'essere al quale apparteneva il filo colorato, avrei potuto manipolarlo a mio piacimento: soggiogarlo.

Non fu troppo difficile approfondire la legenda della mia mappa mentale e poi fare una lista dettagliata di tutte le persone, lupi mannari o vampiri, che riuscivo a raggiungere oppure semplicemente sfiorare.

Avevo nella testa miriadi di uomini e donne da poter sfruttare a mio piacimento e per il raggiungimento dei miei obiettivi: dovevo solo avere la  pazienza di aspettare quel tanto che bastava per accumulare le informazioni necessarie alla soggiogazione.

Anche se gli obiettivi primari erano Lukas e i Dawn, avevo bisogno di seguaci e individuai nei vampiri i migliori candidati: immortali, forti e veloci. Degli umani sarebbero stati troppo fragili e così li scartai fin da subito.

Notte dopo notte mi esercitavo e cercavo il sogetto adatto ad essere soggiogato per primo. Scandagliavo ogni briciolo di anima e carattere, guardavo il presente che costituiva quel dato filo della mia mappa mentale e soprattutto ciò che aveva dato corpo e consistenza al passato di quel preciso essere.

Passò un mese prima che riuscissi a scovare  la mia candidata: una vampira.

Non appena la trovai capii che lei sarebbe stata la più maneggevole con la quale testare le mie doti di soggiogatore.

Cassandra, così si chiamava, rappresentava in tutto e per tutto la fragilità e l'insicurezza; Essere trasformata in vampiro non la aveva cambiata e soprattutto non se la trasformazione era avvenuta da giovanissima: aveva appena vent'anni quando era successo e oggi ne contava circa duecento in più. In duecentoventi anni ne aveva viste di cotte e di crude, eppure il crudele mondo nel quale era sempre vissuta, non la aveva per nulla temprata.

Aveva origini greche, era arrivata in Siberia dopo aver capito che in quella forma avrebbe potuto girare il mondo;  Lo fece e si accorse che solo in un posto desolato e freddo, gelato proprio come le sue membra e il suo cuore, avrebbe trovato un poco di pace: si sentiva diversa e voleva isolarsi, sparire dalla faccia della terra.

Elijah percepiva in lei un'anima certamente fragile, ma per certi versi anche affine alla sua. Capiva nel profondo il senso di diversità, così opprimente a volte da desiderare di scomparire.

Cassandra sarebbe stata la sua prima non-vittima e non-preda, ma il primo essere che avrebbe soggiogato e dopo di lei sarebbe passato ad altri e altri ancora, fino a creare una nutrita rete di adepti.

Lo avrebbero non solo temuto, ma rispettato; Avrebbero ubbidito ai suoi comandi e fatto ogni cosa, avrebbero  accontentato il suo volere senza battere ciglio e così il suo desiderio di libertà e vendetta si sarebbe finalmente avverato.

Continuò ad ingannare Lukas fino a che quest'ultimo non lo ritenne nuovamente pronto per cacciare.

- Non deludermi piccolo bastardo - disse con tono perentorio, che non ammetteva sbagli. Non ancora.

Io annuii e sorrisi

Non immagini minimamente quanto sia pronto a deluderti.

- Bene. Adesso vai e torna solo quando avrò sentito il tuo nome far tremare la terra e gli animi -

Sorrisi ancora: almeno su una cosa non si era sbagliato. 

- Lo prometto - dissi e non stavo scherzando, il mio nome avrebbe prodotto davvero quel l'effetto. Avrebbero tremato, si sarebbero piegati al mio volere.

Avrei legato tutti i fili della mia mappa mentale al mio personalissimo filo, un filo nero come la pece.

Io ero il nero. In quel momento ne fui certo.

Io sono l'oscurità e il buio più profondo e totale.

Andai a caccia una mattina fredda e gelata, proprio come me. Era passato un anno esatto dall'ultima volta che ero uscito a cercare fisicamente una preda, Lukas mi aveva allenato daccapo per essere certo che non sbagliassi più, e sorrisi non appena assaporai la libertà che si celava fuori dalla mia caverna e dai miei boschi.

- non ti azzardare a sbagliare Elijah. Se fallirai non rimarrai rinchiuso e segregato ad allenarti per un solo anno - disse Lukas guardandomi serio dritto negli occhi  - ma per molto più tempo. Te lo posso assicurare -

Ricambiai lo sguardo e rapido corsi via.

Io e il mio filo nero prenderemo anche te Lukas, ma prima penserò a Cassandra e al mio futuro esercito di vampiri.

Sto arrivando

Spazio autrice :

Ta-dah! Allora, cosa ne pensate di Cassandra?
Era da un po' che volevo inserire un nuovo personaggio, lo ammetto, ed eccolo qui! Per il nome sono stata ispirata dalle mie lezioni in università sulle tragedie greche !:)

Bene bene, al prossimo capitolo! :)

Ps: in questo capitolo Elijah ha aggiunto un anno ai suoi 12; ora ha 13 anni. :)















Hybrid II: Elijah [Completo]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora