Capitolo 16. Confessioni

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Laura' s POV

Stavo leggendo tranquillamente il mio libro quando un rumore mi distrasse. La maniglia della mia porta si muoveva ed era come se qualcuno stesse cercando di entrare. Senza pensarci troppo andai ad aprire. Non riuscivo a credere ai miei occhi. Era T-a-y-l-o-r. Non appena mi vide la sua faccia divenne seria.

"Ma... cos... cosa ci fai t.. tu qui?" balbettai.

"Oh beh.." disse ridendo "..questa domanda direi che spetta a me farla.." disse tornando seria "..sei tu che devi dirmi cosa ci fai qui." concluse e poi si mise a ridere di nuovo. Anche da lontano un miglio si poteva dedurre che fosse ubriaca.

"Credo sia inutile dirtelo, tanto domani mattina te lo sarai già dimenticata.." affermai.

"Beh, allora fottiti!" esclamò, poi si girò e fece per andarsene, ma inciampò.

"Attenta!" dissi afferrandola per i fianchi impedendole di cadere. La sua schiena sfiorava i miei seni.

"Lasciami!" urlò cercando di liberarsi dalla mia presa, la quale diventava sempre più stretta. Era finalmente di nuovo tra le mie braccia e non riuscivo a lasciarla andare.

"Cazzo Laura! Mollami!" gridò.

"Non posso.." dissi girandola in modo da poterla guardare negli occhi "..non posso lasciarti e non voglio lasciarti.." sussurrai debolmente "..mi sei mancata ogni istante, ogni secondo, ogni minuto, ogni ora, ogni singolo giorno.."

Taylor smise di agitarsi, appoggiò la sua mano sulla mia guancia e con il pollice asciugò la lacrima sul mio volto. Dei brividi percossero il mio corpo.

"Ora sono qui.." disse e mi abbracciò. Riuscivo a percepire l'amore che c'era tra di noi. Era qualcosa di magnifico. Si staccò da me e andò a sedersi sul letto della mia camera. Si distese e mi fece segno di distendermi accanto a lei. Taylor aveva le braccia lungo i fianchi mentre io le tenevo le mani sul petto. Riuscivo a sentire il mio cuore battere forte, molto forte.

Lentamente distesi il braccio e lo allungai afferrando la mano di Tay che al contatto si voltò verso di me e sorrise. Restammo lì a guardarci negli occhi per un po'. Purtroppo però l'alcol che la donna accanto a me aveva ingerito si fece sentire e la fece sprofondare in un sonno profondo.

Mi alzai dal letto, le sfilai il vestito lasciandola in intimo. La coprii con la coperta e successivamente mi rinfilai nel letto.

Era così bella quando dormiva. Era pacifica, tranquilla. Un angelo. Le accarezzai il viso e restai a guardarla finché la stanchezza non si fece sentire. A quel punto mi addormentai anche io.

Taylor' s POV

Quella mattina mi sveglia con un mal di testa terribile. Mi sedetti nel letto e osservai per 5 secondi la stanza in cui mi trovavo. Capii subito che non era la mia. In seguito notai una presenza nel letto. Spaventata mi alzai di scatto e un piccolo urlo uscì dalle mie labbra. L'identità della persona nel letto era a me sconosciuta, il volto era coperto dal lenzuolo che copriva anche il resto del corpo della misteriosa persona.

"Mhmm.." mormorò lo sconosciuto/a. Dopo quello shock notai di essere in intimo e allora mi scioccai ancora di più.

Da sotto le lenzuola uscì la figura di Laura Prepon. Per una attimo pensai di avere le allucinazioni, l'attimo dopo pensai di avere un attacco cardiaco. Però niente allucinazioni e per fortuna niente infarto.

"Mi vuoi spiegare.. cosa sta succedendo qui? E a proposito da dove sbuchi tu? E come cazzo sono finita qui? In questa camera intendo... e aspetta, non dirmi che abbiamo fatto sesso... sarebbero troppe cose." dissi. L'ultima cosa che ricordavo era l'aver scambiato il mio numero con un tipo del quale in quel momento mi sfuggiva il nome.

"Siediti che ti spiego tutto." disse Laura avvicinandosi.

"Oh no, io non mi siedo da nessuna parte. Voglio le mie spiegazioni ora, senza giri di parole. Dimmi tutto il più in fretta possibile così che io possa andarmene da qui." affermai.

"Devo partire dal principio o devo solo ricordarti cosa è successo ieri notte?" mi chiese lei.

"Allora senti... ti ho fatto delle domande e voglio delle risposte a quelle domande. Ti ho detto di evitare i giri di parole ma vedo che non mi hai preso alla lettera.. quindi facciamo così. Io ti faccio una domanda e tu mi rispondi solo a quella e poi passo alla prossima e poi a quella dopo ancora, e continuiamo così finché non ho le idee chiare. Intese?" la mia richiesta non permetteva un no come risposta. Laura annuì debolmente.

"Fantastico. Allora, domanda numero uno: perché sei qui?"

"Sono venuta a trovare mia cugina e alloggio in questo albergo perché mi è stato offerto il soggiorno da John, che sarebbe il marito di Alison, cioè mia cugina."

"Ok. Domanda numero due: perché sono qui?"

"Ieri sera stavi cercando di scassinare la porta della mia camera d'albergo. Sono venuta ad aprire e ho notato che eri ubriaca. Di conseguenza sei rimasta a dormire qui, con me."

"Oh.. dunque terza domanda: Cosa è successo tra di noi ieri sera?"

"Prima mi hai mandata a fanculo e ti sei girata per andartene ma sei inciampata. Io da brava eroina ti ho preso per non farti cadere. Poi tu da stronza patentata non mi hai ringraziato bensì hai preteso che ti mollassi.." si fermò, prese un lungo respiro e poi continuò "..io ti ho confessato il fatto che mi manchi e poi tu mi hai abbracciata. Ci siamo distese nel letto assieme poi ti sei addormentata."

"Quindi non abbiamo fato sesso?" chiesi più curiosa che mai.

"No, abbiamo solo dormito."

"Grandioso, allora passiamo alla quarta ed ultima domanda: ma per quale cazzo di motivo mi hai detto quelle cose se tra un po' ti sposi con quel poco di buono?!" chiesi piena di ira.

"Taylor, mio Dio. Ben l'ho lasciato. Non mi sposo con nessuno!" disse lei disinvolta, come se quell'affermazione fosse la cosa più normale dell'universo.

"WHAT? Scusa ma faccio fatica a capire.." dissi. Ero letteralmente a bocca aperta.

"Volevo dirtelo. Inizialmente ho accettato perché non avevo il coraggio di dirgli di no. Durante l'abbraccio che mi riservò Ben, cercai disperatamente i tuoi occhi, che però non vidi da nessuna parte. Capii allora di averti persa. Poco dopo il mio <Sì> feci una scenata a Ben in cui gli dissi che lo mollavo e che non lo amavo. Subito dopo essermi tolta quel peso, mi avviai verso casa tua. Arrivai ma tu non c'eri. Il giorno seguente Jenji ci convocò sul set per dirci che te ne eri andata. Sapessi il dolore che ho provato nello scoprire che nessuno sapeva dove ti eri cacciata. Quello stesso giorno Ben è venuto a casa mia a chiedere spiegazioni. Gli ho confessato il tradimento e gli ho detto che è finita. Da quel giorno non lo sento e non lo vedo più... comunque siccome non riuscivo a pensare ad altro che a te, decisi di chiamare mia cugina per passare un po' di tempo con lei e magari distrarmi. Ed eccomi qui. Fatalità nello stesso posto in cui ci sei anche tu.." mi sorrise "..Dimmi se questo non è destino!"


LAYLOR _ impossibleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora