Capitolo 7

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Celine cominciò a camminare verso l'ala nord del palazzo. Nemmeno lei sapeva dove andare e non era del tutto certa che fosse lecito girovagare in casa di altri in quel modo: si sentiva come un ladro intento nella rapina del secolo.

"D'altronde se va bene a Nate, va bene anche a me..." si disse per darsi coraggio. Si incamminò in un corridoio tappezzato di lilla e con i quadri dalle cornici dorate. Tutte le tende erano tirate per lasciare entrare la luce del sole. Si avvicinò a una delle finestre lì vicino e iniziò ad ammirare il paesaggio all'esterno: sotto di lei si vedevano le meravigliose piante del giardino e la lunga stradina di ghiaia che avevano percorso dal cancello fino all'entrata del castello. Verso destra, tra una betulla e una bouganville si intravedeva uno stagnetto pieno di ninfee di un rosa molto intenso. Oltre il giardino si riusciva a distinguere anche il boschetto che avevano attraversato prima. Tuttavia da lassù non sembrava più tetro, ma un comunissimo bosco di alberi dalla folta chioma mossa dal leggero vento che soffiava in quelle giornate.

Non era mai stata in un'abitazione così grande e non poteva nemmeno immaginare come potesse essere viverci. Da piccola considerava casa sua come una vera e propria reggia, il grande castello di una piccola principessina. La sua era sempre stata una famiglia benestante quindi si potevano permettere una casa dignitosa e sicuramente più grande di certe altre abitazioni del villaggio, tuttavia confrontata con quell'enorme palazzo essa scoloriva insieme alle fantasie di quando era bambina. Era da tempo che non ripensava alla sua vecchia dimora e agli allegri giochi che faceva in giardino. Il trasferimento forzato l'aveva fatta anche litigare con i suoi genitori: non voleva andarsene dal villaggio, specialmente se la nuova dimora sarebbe stata una vecchia baita sgangherata in mezzo al bosco. I suoi le avevano spiegato più volte che era necessario perché altrimenti il Nemico Oscuro avrebbe infranto anche l'ultimo Specchio, ma lei non riusciva ad accettarlo. Fortunatamente suo padre rimise in sesto la baita trasformandola in una casina accogliente in cui poter continuare a vivere bene, senza rischiare di congelarsi d'inverno per i numerosi spifferi alle porte e alle finestre. Tutti e tre insieme, almeno finché i suoi genitori non scomparvero.

Sospirò tornando a guardare le piante muoversi sinuosamente fuori dalla vetrata. Detestava perdersi nel passato, aveva sofferto troppo e si era ripromessa che non sarebbe più accaduto. Sapeva che era praticamente impossibile, ma ci sperava con tutto il cuore. Quando Kyle e Nate si presentarono la prima volta a casa sua aveva sentito che quello sarebbe stato l'inizio di una nuova vita, una vita in cui non avrebbe svolto passivamente il suo compito ma avrebbe agito per la prima volta per qualcosa di più grande. E la presenza di Lani non faceva che stimolarla a dare il massimo: lei doveva ritornare a casa, nel suo mondo, alla sua vita di sempre. Ne aveva tutto il diritto dato che era stata costretta ad abbandonare ogni certezza per un ideale in cui nemmeno credeva e per qualcosa di cui non conosceva nemmeno l'esistenza.

Guardandosi ancora un po' attorno si accorse che il sole stava tramontando e ben presto si ritrovò immersa nel buio della sera. Qualche secondo dopo tutte le candele dei candelabri del corridoio si accesero da sole diffondendo nell'aria un'atmosfera molto suggestiva. Fu proprio in quell'istante che sentì la sua voce. Una donna alta, magra, con gli occhi verdi e i capelli mossi e castani le si stava avvicinando con sguardo severo e leggermente minaccioso. Portava un vestito di un tenue azzurro lungo fino a terra e con un corto strascico leggermente più scuro. L'abito non aveva maniche né spalline, ma la donna si copriva le braccia e le spalle con un elegante scialle di seta blu ricamato con deliziose rose bianche. I capelli della donna erano raccolti ai lati con una spilla a forma di fiore fissata dietro la testa, per il resto i capelli erano sciolti e le ricadevano sulle spalle con leggeri boccoli che si muovevano nell'aria mentre camminava a passo svelto verso Celine. La ragazza sapeva che quella donna era Regina Melanie, così fece un profondo inchino.

Behind the Rainbow - Riflessi paralleliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora