Capitolo 24

18 5 0
                                    

La caverna che avevano di fronte era immersa nell'oscurità e sembrava profonda e senza fine.

– Sembra proprio che ci abbiano lasciato la grotta più tetra... – mormorò Lani con i brividi che le percorrevano la schiena.

– Non mi stupirei più di tanto se toccasse proprio a noi quella sfortunata! – aggiunse Nate.

Nonostante stessero per affrontare il primo luogo che avrebbe finalmente dato loro delle risposte, e probabilmente il più pericoloso del loro viaggio, Lani non poté fare a meno di essere felice di trovarsi sola con Nate. Decise però di non illudersi nuovamente visto che lui era fidanzato, e di scordarsi della situazione concentrandosi solo sulla missione.

Si guardarono l'un l'altro e a occhi chiusi varcarono l'ingresso. Appena entrati un masso enorme chiuse il buco da cui erano passati facendoli restare nel buio più assoluto.

– Me lo sentivo che toccava proprio a noi... – bisbigliò Lani tra sé e sé.

Non fece in tempo a finire che percepirono uno scalpiccio provocato da tanti piccoli piedini.

– Secondo me sono delle formiche killer che ci vogliono mangiare! – propose Lani stringendosi al braccio di Nate. Dopo tutto quello che avevano visto durante il viaggio, delle formiche assassine sarebbero state il minimo.

All'improvviso una luce illuminò la grotta e davanti ai loro occhi strabiliati trovarono degli ometti in miniatura. Si misero uno sulla testa dell'altro fino a raggiungere la loro altezza, poi quello che era in cima alla fila iniziò a parlare.

– Squillo di trombe!! – urlò a gran voce.

Altri ometti comparvero da tutti i lati e mettendosi in fila iniziarono a suonare un'armoniosa melodia. Avevano una testa sproporzionata rispetto alle dimensioni del corpo. Portavano i capelli cortissimi, ognuno con un colore diverso, a partire dal rosso scuro ad arrivare al blu notte. Ma la cosa più sorprendente erano i loro vestiti, che illuminavano la grotta con una luce di un bianco tenue.

"Chissà che tessuto è..." si domandò Lani strabiliata.

– Benvenuti nella caverna della ninfa Selene, Ninfa della Luce Lunare! Lei vi ospiterà nella sua dimora e vi offrirà qualunque cosa voi le chiederete. Noi siamo i suoi Gnometti Portavoce.

Detto questo, fece loro strada lungo la grotta, che immersa in tutta quella luce più che una grotta sembrava un palazzo reale. Dalle pareti scendevano cascate d'acqua color lilla nelle quali era riflessa l'immagine della luna e ai bordi crescevano delle Belle di Notte fuxia e gialle, tipici fiorellini che si aprono quando cala il sole. Il pavimento era cosparso di ogni varietà di petali e il soffitto era un cielo stellato.

– Presto, seguiteci, non abbiamo tempo da perdere! – li incitò uno degli gnometti facendo loro con la mano il segno di proseguire.

Sia Lani che Nate erano rimasti qualche metro indietro a osservare quel luogo magnifico, ma evidentemente agli gnometti qualche metro sembrava più di quello che era effettivamente.

– A quanto pare abbiamo preso un sentiero favorevole! – bisbigliò Nate all'orecchio di Lani.

***

Non appena superarono l'entrata della grotta Celine e Kyle piombarono nell'oscurità più totale. La porta fu bloccata da un enorme masso impedendo loro la via di fuga. Proseguire sembrava quasi impossibile, il buio era assoluto.

– E adesso che facciamo? – domandò Celine. – Già ci vedo poco, ma qui non si vede proprio un tubo... se proseguiamo rischieremmo di andare a sbattere contro qualcosa...

Behind the Rainbow - Riflessi paralleliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora