Stava ancora pensando ai fantasmi che li avevano inseguiti fino al dirupo quando la forte scossa le fece perdere l'equilibrio. Vide di sfuggita Lani perdere la presa sulla pianta e cadere verso il vuoto, ma preoccupandosi della sua Anima Parallela si distrasse e non sapendo come si ritrovò immersa nel buio, precipitando verso una specie di cratere legnoso. Riuscì a frenare la sua caduta afferrando all'ultimo un'escrescenza erbosa a metà tra l'abisso e l'esterno di quella specie di caverna in cui si trovava. Alzando lo sguardo al cielo vide che tutto stava vorticando e non ci mise molto a capire quello che stava succedendo: era finita tra le fauci di una gigantesca pianta carnivora. Vide Nate trattenere Lani appoggiata alla parete a cui si erano appesi per salvarsi dalla rovinosa caduta verso il fondo dell'abisso da cui nasceva la pianta e si sentì un po' rincuorata nel vederla sana e salva, almeno lei. La pianta continuava ad agitarsi scuotendola avanti e indietro per farle mollare la presa per inghiottirla. Sapeva che non avrebbe resistito a lungo, l'escrescenza a cui era appesa, forse l'ugola di quel mostro vegetale, era viscida e da essa colava uno strano liquido verdognolo che a ogni sbalzo le finiva addosso. Le mani le bruciavano per quella bava corrosiva, la testa le doleva per il forte odore che emanava. Un altro scossone improvviso gliene fece volare un po' sul viso, colpendo gli occhi che cominciarono a bruciarle. Era terrorizzata all'idea di cadere ma ormai era inevitabile: non riusciva più a vedere nulla, la testa le girava e le mani erano sempre più deboli. Si teneva ancorata all'ugola della pianta con tutta la forza di volontà che riusciva a chiamare a sé, ma ormai aveva iniziato a perdere la speranza. Era sfinita. Si sarebbe arresa, il suo viaggio si era concluso.
***
Il bocciolo verde palude continuava a dibattersi, irritato per il fatto che la sua preda non aveva ancora mollato la presa. L'apertura di quell'immensa bocca era contornata da tre file di spesse scaglie di corteccia larghe più o meno una spanna l'una e alte due. Sicuramente fungevano da denti e continuavano a cozzare mentre la pianta apriva e chiudeva le fauci.
- Devo salvarla. - disse Nick avvicinandosi sempre di più al dirupo.
Percepiva i suoi pensieri, sapeva che stava per mollare la presa, non ce la faceva più, ma non era arrivato fin lì per vederla finire nello stomaco di una pianta carnivora, o qualunque fosse il suo organo digestivo.
- Cosa pensi di fare? Se ti butti così l'unica cosa che riusciresti a fare sarebbe ucciderti. - sbottò Katrin allontanandolo dal precipizio.
- Qualsiasi idea è ben accetta ma fattela venire in mente in fretta, o pensi che si stia divertendo? - ringhiò lui spostando rudemente la mano della ragazza che lo teneva per un braccio.
Katrin aveva ragione: era un suicidio. Come avrebbe fatto a salvare Celine dalla bocca di quell'essere? Non aveva poteri molto utili in quel frangente. Cosa avrebbe potuto fare con i suoi, convincere la pianta a lasciarla andare parlandole telepaticamente? Era una pianta, non aveva un cervello. L'unica arma che aveva a disposizione era la sua spada. La tirò fuori dal fodero e guardò la lama: odiava quell'arma più di quanto non odiasse se stesso. Non era nemmeno riuscito a pulirla da solo dopo che quel maledetto fabbro l'aveva usata per uccidere sua madre, se fosse stato per lui l'avrebbe abbandonata al villaggio ma Katrin aveva insistito per portarsela dietro, consapevole che sarebbe stata un'idiozia lasciare l'unica arma decente di cui erano a disposizione. Gliela aveva lucidata come il migliore degli scudieri di palazzo lasciandolo stupito per la sua bravura e gliela aveva riposta nel fodero. Si era anche offerta di portarla al posto suo ma Nick aveva rifiutato: se dovevano tenerla lo avrebbe fatto lui come simbolo del peso del senso di colpa che gli attanagliava il cuore. Ora l'oggetto che gli aveva portato via una delle persone più importanti della sua vita lo avrebbe aiutato a salvarne un'altra. O a perdere la vita nel tentativo di farlo. Improvvisamente un piano gli balenò in mente: prese la corta che teneva nella bisaccia e la legò all'elsa della spada, sperava solo che fosse abbastanza lunga per quello che voleva fare. Iniziò a indietreggiare, bilanciando il peso della spada nella mano.
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Behind the Rainbow - Riflessi paralleli
FantasiaPrimo capitolo della saga Behind the Rainbow. Lani è una ragazza qualsiasi, anche se molti potrebbero invidiarla per la sua fortuna di vivere a Honolulu. In molti sognano di poter vivere alle Hawaii, passando il proprio tempo a prendere il sole in s...