13) legna, chiodi e martello

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Per mia fortuna, non prendevo lezioni di caccia ogni giorno.
Potevo dedicarmi ad altro.
Potevo dedicarmi alla mia casetta.
Andai a trovare Sam in falegnameria.
Era ancora vuota all'alba, ma sapevo che lui era lì.
Scavalcai il cancello ed entrai.
Era buio.
- ehi Antony - disse una voce - finalmente sei venuto! -
Apparve Sam.
Un'ombra scura nella notte.
- Ho preparato tutto nel furgone - disse premendo il pulsante delle chiavi e aprendo la macchina.
Entrai nel posto del viaggiare.

- ho sentito che sei un bravo cacciatore - disse
- mai quanto Sasha -
- lei non è una cacciatrice - rispose - lei è LA cacciatrice -
Annuii.
Mi stava piacendo quell'estate; appena iniziata ma con tante cose da imparare.
Io e Sam parlammo su come sistemare la casetta.
Quando arrivammo, mi aiutò a trasportare tutto il necessario fino al mio rifugio.
Assi di legno grosse e fine, viti, chiodi, martelli, trapani, cacciaviti, corde e colla.
Una volta finito il via vai tornammo alla falegnameria.

- buon lavoro - disse agitando la mano per salutarmi.
- altrettanto - risposi.

Mi diressi frettolosamente verso il bosco.
Ora che avevo tutto lì sarei riuscito a sistemare il mio rifugio a dovere.

Arrivai.
Lasciai la bici attaccata alla barra in metallo che chiudeva la strada e mi inoltrai nel bosco.
Corsi svelto tra gli alberi.
Le felci accarezzavano i miei pantaloni e i rami bassi graffiavano i miei avambracci.
Ma non mi importava, avevo una cosa da fare, e non sarebbe stato certo qualche graffio a impormi di fermarmi.
Arrivai.
Aprii la porta.
Sul pavimento erano impilati ordinatamente vari tipi di legno.
Sam mi aveva lasciato un seghetto, un martello, un trapano, molti chiodi, viti e bulloni, colla e perfino un piccolo generatore.
Non avrei potuto chiedere di meglio.

Presi un paio di assi e salii sul tetto.
Afferrai il martello a cominciai a togliere quelle vecchie, che per la maggior parte erano marce e rotte.
Impiantai la testa appuntita del martello di fianco a un grosso chiodo e lo tolsi, poi passai al successivo.
Una delle assi del tetto si ruppe sotto il mio peso.
Imprecai.
Una scheggia lunga una decina di centimetri mi si era conficcata nea gamba.
Strinsi i denti, e con un paio di pinze la tolsi.
Sangue cominciò a uscire copioso dalla ferita.
Strappai un pezzo della maglietta e lo strinsi forte sulla gamba.
Poco dopo l'emorragia si fermò.
Tornai a casa.
Quel giorno non sarei riuscito a fare altro.
La ferita pulsava.
Riuscii a mala pena ad arrivare a casa.
Il dolore era lancinante.
Entrai in bagno, afferrai una boccetta di disinfettante, ne versai un po' su una garza.
Afferrai ago e filo a diedi tre punti al grosso taglio che avevo sulla gamba.
Era una cosa insopportabile, ma non potevo fare altrimenti.
Non potevo andare in ospedale, sarebbe stata la cosa più stupida; mi avrebbero fatto l'esame del sangue per vedere se avevo preso qualcosa, e avrebbero visto che qualcosa nel mio sangue non andava.
Ripulii la ferita con del vino che avevo scaldato su un pentolino e poi ricoprii il tutto con la garza.
"Metodo rudimentale, ma che funziona"
Quella sera dormii male.

Presi la piccola cassetta del pronto soccorso prima di uscire di casa; se sarebbero successi altri inconvenienti almeno sarei riuscito a far qualcosa subito.
Prima di partire gurdai la ferita che avevo sulla gamba.
Si era quasi rimarginata.
Avrei tolto i punti quella sera stesa.
"Uno dei vantaggi di essere licantropi "
Montai in sella e partii per i miei amati boschi.

Un tonfo sordo.
Il legno scricchiolò sotto il martello.
Un altro.
Lo sentii cedere.
Il terzo.
L'asse espose in schegge e collassò.
" E questo era l'ultimo"
Ora del tetto rimanevano solo le travi di sostegno.
Issai su con una corda uno dei nuovi pezzi per il tetto.
Lo dirai con il trapano, ci inserii sento una vite e lo fissai su un trave.
Ripetei l'operazione altre tre volte e poi passai al successivo.
Ne fissai otto quel giorno, ricoprendo un terzo del tetto.

Nei giorni successivi lo finii.
Chiamai Sam.
Uno squillo.
Due squilli.
Tre squilli.
- pronto, qui falegnameria da Sam, come posso esserle utile? -
Rispose una voce.
- ciao Sam -
- ciao Antony, come va con il lavoro? -
- bene grazie, ho appena finito di sistemare il tetto -
- di già? - disse stupefatto - quando potrai ti assumerò come falegname, i miei battono la fiacca ultimente -
- grazie - risposi - mi servirebbe ... -
- tranquillo, verso le sette sono da te - disse anticipandomi
- grazie -
- figurati -
Chiusi la chiamata.
Cominciai a ripulire tutto dalle schegge e dai pezzi di legno.
Arrivó Sam, con due secchi di vertice idrorepellente.
Mi diede una mano a ricoprire tutta la parte esterna della casa.
Una volta finito il lavoro mi guardò.
Sorrise.
-sta venendo fuori proprio bene -
- grazie - dissi
- sono sicuro che diventerà come una seconda casa per te -
- oppure diventerà la mia prima casa - ribattei guardandola.
Mi appoggiò la mano sulla spalla.
"Sa perfettamente qual'è la mia situazione " pensai.
Tornammo fino alla strada insieme, poi lui tornò in città con il furgone, io in bici.

i giorni successivi sistemai il pavimento, montai le finestrelle nuove e cambiai la porta con una fatta da me.
Quando finii di metterla a nuovo uscii.
La guardai meravigliato.
Due settimane ed era come nuova.
Ora mancava l'arredamento, ma ci avrei pensato più avanti.
" Se fossi ancora umano non avrei finito neanche il tetto " pensai " i vantaggi di essere un licantropo "

I'm a wolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora