Ci sentimmo diverse volte da allora.
Il nostro rapporto si faceva sempre più ardente, cominciavo a sentire che lei provava qualcosa per me, e questo mi rendeva felice, al settimo cielo.
Ma mi inciteba anche paura.
Infatti, io non ero una persona, ero un licantropo.
Avevo paura di farle male, ogni volta chea prendevo per mano, a braccetto o ci abbracciavano.
Come avrebbe reagito quando le avrei detto cosa sono?
Non riuscivo a darmi una risposta che mi piacesse.
Ogni notte sognavo lei che fuggiva dalla creatura ripugnante qualero.
Dopotutto questo sarei apparso ai suoi occhi: un mostro.
Per diverse settimane, non riuscivo a dormire. Questi pensieri mi occupavano la mente è la strizzavano, facendomi male.
Più mi trovavo con Asya, più mi sentivo inadatto per lei.Cominciai a essere un po' più chiuso, man mano che lei invece si apriva con me.
- Wolf?-
-wolf?- ripeté
- ehi Wolf, ci sei? -
Una mano sventolò davanti ai miei occhi.
Ritornai in me.
-si?-
Lei mi guardò.
Quei due gradi e apidi occhi che per tanto tempo avevo ammirao si nascosto.
- ultimamente sei strano - rispose
- sempre stato - risposi io cercando di deviare il discorso.
- non in questo senso -
La luce dorata passava le credi frondi degli alberi e rischiarava il bosco, creando un'atmosfera qusi magica.
- c'è qualcosa che non va? - Chiese lei.
I suoi occhi sembravano di un bellissimo color oro.
- no - risposi io - tutto ok -
Lei mi prese una mano tra le sue.
- puoi dirmi se qualcosa ti preoccupa-
Annuii.
Lei, per tutta risposta, mi abbracciò.Tornammo a casa poco dopo, per mano.
Sentivo il suo cuore battere forte ogni volta che la nostra pelle si sfiorava.
Intanto, come se non bastasse, il clan degli Eyes faceva sempre più pressione sul nostro.
Ogni volta che ci riunivamo, partivano imprecazioni a destra e a manca.
Non sarebbe durata ancora a lungo questa situazione.Qualcuno bussò alla porta.
Guardai l'orologio.
3:10.
Nessuno mi veniva a cercare nel bosco a quell'ora.
-wolf, sei qui? -
Asya.
Aprii la porta.
- non ti trovavo più oggi, dove ti eri cacciato? - disse abbracciandomi.
- qui - risposi io.
- come mai non sei venuto a chiamarmi oggi? - Chiese lei.
Aspettai un attimo a risponderle.
- mi serviva stare un po da solo-
- mi vuoi dire cos'hai? Perché non è vero che non hai niente-
Mi allontanò un po' con una spintarella e chiuse la porta dietro di sé.
- Asya - la guardai.
Lei mi prese le mani tra le sue.
Erano calde.
Morbide.Mi guardò negli occhi per qualche istante che sembrò lungo un'infinità.
- Antony? -
- si? -
- tu ora mi dici cos'hai - disse lei - perché ... - le sue gote diventarono rossi fuoco - perché io ti amo - mi afferrò la maglietta e si strinse a me.
Io ero rimasto senza fiato, senza parole.
Il mio cuore sembrava un tamburo.
La abbracciai, per poi staccarmi.
Lei mi guardò, con gli occhi lucidi.
- perché? - disse .
- perché non ti piacerebbe - risposi io aprendo la porta.
- ma ...ma ... Ma io ti amo - disse tra i singhiozzi.
- tu non ... Non sai chi ami - mi accorsi che stavo piangendo anche io - tu non hai visto niente di me -
- e allora fammi vedere - mi urlò Asya piangendo - fammi vedere, così posso amarti -
Mi voltai di scatto.
Respirai profondamente.
- avresti paura di me -
Lei mi guardò, il viso rosso e le guance rigate dalle lacrime.
- perché dovrei ... Aver paura? -
- perché ... Perché io - scoppiai a piangere, mi sentivo malissimo, come se degli artigli me stessero squarciando.
- perché io sono un mostro -
Mi guardò in modo strano - tu non sei un mostro, tu ... Tu sei la persona migliore che io conosca-
Mi girai, guardandola.
- sei sicura che vuoi vedere?-
Lei annuii.
- quando vedrai, scapperai -
Mi tolsi la maglia.
Mi slacciai le scarpe e le sfila insieme ai pantaloni.
Asya mi guardava, interrogativa.
Trassi un gran respiro.
- Asya -
- si? -
- io sono un licantropo -
- vai a cagare - disse lei piangendomi - non esistono i licantropi, tu non mi ami -
- se non esistono - dissi io - spiegami questo -
Spalancai gli occhi.
Sentivo fitte su tutti il corpo.
Cominciò a crescermi una pelliccia bianca sulla pelle.
I denti si trasformarono in zanne.
La schiena si inarcò.
Intravidi il volto di lei, paralizzato, impaurito, orribilato.
Quando la trasformazione finì, nel suo volto era scolpito il terrore.
La guardai, con gli occhi forti e decisi di un lupo.
Lei, lentamente, alzò una mano.
Sentii la pelle morbida sfiorarmi il naso, le dita infilarsi nella pelliccia folta dietro le orecchie.
Mi alzò un po lo sguardo poggiandomi una mano sotto il mento.
Si abbassò.
E mi baciò.
Tornai nella forma umana e ricambia i quel bacio che da troppo tempo pensavo non potesse mai essere mio.
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I'm a wolf
WerewolfUn ragazzo, Antony è stato emarginato dai coetanei e viene preso in giro per il suo amore per la natura. Un giorno, la sua vita cambiò in un istante. Un lupo gigantesco lo morse alla spalla. Da allora, Antony non sarà più lo stesso, e con la prima l...