15) volete la guerra? E guerra sia

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Giles si avvicinò all'uomo.
Gli appoggiò la mano sul petto.
Cominciò a blaterare parole incomprensibili.
Il prigioniero di scosso da un brivido, poi cominciò a contorcersi, digrignando i denti.
- azzannami - lo sfidò il vecchio.
Il prigioniero provò a morderlo, ma non riuscì a far uscire il lupo dentro di lui.
Giles sorrise - qualche problema a trasformarti? -
Rimasi impietrito.
"Se io non potessi più trasformarmi sarebbe come se non avessero ucciso"
Mi ritirai in un angolo.
- ora dimmi tutto - ordinò il vecchio
- cosa dovrei dirti? -
- tu sai cosa - disse Giles toccando la pelle del prigioniero con un ciondolo.
Lui cercó di sottrarsi al tocco.
La pelle cominciò ad arrossarsi, per poi scurirsi, screpolarsi come la terra durante la siccità.
Il licantropo lasciò uscire un lamento di dolore.
- ha qualcosa da dirci? -
- no - rispose il prigioniero sputando.
Giles sorrise in modo inquietante.
Appoggiò il medaglione sul petto del licantropo.
La pelle cominciò a bruciare.
Il licantropo digrignó i denti.
Giles premette ancor di più il medaglione.
Un grugnito di dolore sfuggi dalla bocca del malcapitato.
- lo ripeto ancora una volta - disse il vecchietto - hai qualcosa da dirci ? -
Il licantropo gli bestemmiò in faccia.
Giles lo prese per il collo con una mano e lo alzó.
"È più forte di quel che sembra"
Il vecchio sorrise mostrando le zanne.
Uscii.
Non sopportavo molto la vista di quelle cose.
Rischiavo di ritrovarmi lupo da un momento all'altro.
Devon e le tre serpi erano in salotto, seduti sul divano.
- come va?- Chiese Athena
- non parla - risposi
- parlerà - rispose Sasha - prima o poi Giles fa parlare tutti -
Natasha sorrise.
Uscii di casa.
Mi tolsi la maglia e uncinetto pantaloni e mi trasformai.
Corsi, nel bosco, saltai gli alberi caduti, corsi dietro ai cervi, guadai torrenti, e infine mi accoccolai sotto un albero.
Era da tempo che non stavo più da solo in mezzo alla natura, senza avere qualcosa da fare.
Cercavo di rilassarmi, eppure qualcosa mi turbava.
Sentivo come se qualcuno soffrisse, in modo atroce, mi sembrava di sentire le sue urla, i suoi gemiti.

Stava arrivando la sera.
Ero fuori da una giornata intera ormai.
Tornai indietro.

Quando arrivai davanti alla casa di Devon, mi accorsi che due macchine erano parcheggiate li davanti, due macchine sconosciute.
L'odore del sangue mi entrò nel naso.

Arrivai davanti al cancello.
Chiuso.
Lo scavalcai.
Trovai i miei pantaloni per terra.

Entrai in casa.
Due uomini vestiti di scuro erano stesi per terra in una pozza di sangue.

Cercai in giro.
Trovai un altro uomo, nudo e pieno di morsi.
Un licantropo.
Per il resto la casa era vuota.
"Lo scantinato"
Scesi.
Spalancai la porta.
Giles era davanti a Sam, gli stava fasciando il braccio.
Athena stava dando i punti a una ferita di Devon.
Gli altri stavano tutti bene.
- bentornato - disse Green
- ci stavamo preoccupando - continuò Brown
- ti stavamo per venire a cercare - finì il fratello.
"Non mi ci abituerò mai"
Sam rise.
Alzai un sopracciglio.
- ti sei perso una bella lotta - disse
- ne è scappato qualcuno? - chiesi
- no - disse Athena - bella osservazione comunque, se fosse scappato qualcuno sarebbe stato meglio ucciderlo -
Guardai il prigioniero.
Aveva un occhio nero e perdeva sangue dalla bocca.
- ha parlato? -
- non ancora - rispose Devon
- è un osso duro - aggiunse Sasha
- non ci serve più - disse Giles - ormai ho capito a quale branco appartiene -
Vidi l'uomo deglutire.
Athena scattò in piedi.
- in questo caso, lo lasci a me? -
Giles la guardó.
- non mi interessa più di lui - disse dando in mano alla ragazza le chiavi per aprire i lucchetti delle catene che legavano l'uomo.
Lei le afferrò.
Uscì dalla stanza.
Sam guardò l'uomo.
- ora ti pentirai di non aver parlato - disse Devon.
- comincia a supplicare - aggiunse Sam.
Athena tornò con una cassetta degli attrezzi.
Ne tirò fuori delle pinze, bisturi, aghi e altri oggetti affilati.
La guardai.
Lei prese la pinza.
Afferrò la mano dell'uomo.
Sam e gli altri uscirono.
Afferrò lunghia dell'indice e la strappò via.
Un urlo partì dal bavaglio che copriva la bocca dell'uomo.
Cominciò a scalciare e a muoversi in maniera disordinata.
- ci metterà un'ora a smettere di fare male - disse Athena - dopo passerò all'unghia del medio -
Gli occhi del prigioniero si spalancarono in modo allucinante.
Uscii dalla stanza, mentre Athena rideva.
Come promesso, un'ora dopo un altro urlo riempí la casa.

- una persona sa cosa vuol dire soffrire solo quando passa sotto le grinfie di Athena - dissero Brown e Green all'unisono.

Giles fece la sua entrata nella stanza, con uno schedario.
Lo sbatté per terra, davanti a tutti.
Il simbolo sulla copertina era un occhio.
- questi sono tutti i membri del clan Eyes - cominciò - di cui quelli che hanno tentato di ucciderci oggi fanno parte -
Giles guardò tutti, uno a uno.
- sapete cosa vuol dire questo, vero? -
Sam incrociò le grosse braccia sul petto.
- ci hanno dichiarato guerra - rispose.
- vogliono la guerra? - Chiese sarcastica Sasha.
- e guerra sia - rispose Natasha

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