Genice -7-

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Blake mi chiamó e mi chiese se poteva venire a stare un po' con me, ma io gli dissi che i miei genitori sarebbero arrivati nell'arco di tre ore.
«Dai Genice, ti prego»
«Non so, Blake.. Dai..»
«Solo per un'oretta!»
«Uff.. Va bene dai, solo un'ora peró..»
«Si, tranquilla! Arrivo subito»
«Ciao.»
Posai il cellulare e andai a pettinarmi e a mettermi un pò di mascara... ero inguardabile altrimenti..
Sentii bussare, ovviamente era Blake. Dalla finestrella della porta notai, nonostante la vista nebulosa, che aveva un mazzo di fiori nelle mani.
Ero in ansia, tanto in ansia.
Non ero pronta per una relazione... Decisamente.
Portai la mia mano sulla maniglia e aprii la porta. Fece un passo avanti e mi diede un bacio sulla guancia.
Indossava una felpa grigia, una camicia nera che faceva risaltare  i suoi occhi color ghiaccio e dei pantaloni neri strappati. Era stupendo.
Misi i fiori in un vaso trasparente, indossai un paio di scarpe decenti e uscimmo.
Non lo dissi ai miei, ma decisi di mandare loro un messaggio un po' più tardi.
Andammo un po' al parco e poi mi portó in un ristorante bellissimo, mi disse che era dei suoi genitori e che ero la prima ragazza che portava là.
Era confermato: gli piacevo.
Gli dissi che non ero pronta per una relazione ma rimase zitto. Glielo ripetei ma ancora non reagì.
Mi alzai e con un tono elevato gli dissi:
«Blake, basta ignorarmi! È come se ogni volta che cerco di dirti qualcosa mi ignori... Basta!»
Mi ignoró di nuovo e stranamente me  lo aspettavo, ma appena provai ad alzarmi dalla sedia a sua volta sì alzó, prese un piatto e lo scaraventó per terra. Il suo sguardo cambiò ed io non me lo aspettavo... Avevo paura.
Tutto il ristorante puntò  l'attenzione su di noi.
Strinse i denti e ed i muscoli del suo viso si irrigidirono.
Non sapevo che fare..

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