Genice -18-

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«Beh devo dirti pure io una cosa sai?»
«A davvero? Cosa?»
«Uh devo preoccuparmi..?»
«No tranquilla... Beh pure io sono ancora vergine. Spero non per tanto ancora...»

Non credevo alle mie orecchie. Mark era vergine? Era l'ultima persona che ritenevo ancora vergine. Rimasi basita quando me lo disse.

«Stai scherzando Mark?» Sorrisi sotto i baffi.
«No..» Si grattó la schiena con faccia imbarazzata.

Mi avvicinai e li diedi un bacio.
«Si sono pronta.»
Mi guardó con uno sguardo diverso dal solito..

Dissi una scemenza.
In realtà non ero pronta.
Non lo ero affatto.
Ero in una situazione confusionale. Come cavolo potevo rimediare?

«Davvero? Gen, davvero?»
«s-si.»
«Non mi sembri molto sicura... Vuoi che aspettiamo un po'? »
Per fortuna capí che non ero ancora pronta.
Poco dopo spense le luci, stese il cuscino e appoggió la testa. Riinizió a cantare "An angel in the sky", la cantava ogni volta che era rilassato. La sua voce mi tranquillizzava sempre. Aveva qualcosa di speciale Mark.

Ci addormentammo.

La mattina dopo mi svegliai e vidi la sua testa sopra la mia pancia. Era la cosa più dolce che avevo visto in vita mia. Piano piano la spostai e la misi sopra il cuscino, mi alzai e andai a fare colazione, anche se era ancora presto.
Decisi di prepararmi dei cereali, li presi dallo scaffale vicino al frigorifero. Presi il latte ma c'era un problema... Non trovavo la tazza... Mi seccava andare a svegliare Mark quindi mi impegnai nel cercarla.
Guardai dappertutto ma trovai soltanto bicchieri o tazze per il te' quindi decisi di mangiarli dentro un piatto fondo, anche se non era l'ideale...

Quando finii colazione, mentre mettevo a posto mi trovai Mark dietro di me che mi guardava.
«Quanto sei bella Gen.»
«Oi buon giorno cucciolo!» Li dissi.
Venne da me lentamente e mi abbracció da dietro. Ovviamente era in mutande... Strano.

Ci vestimmo in fretta, Mark per colazione bevve solo un caffè senza zucchero.

Non avevo mai passato un Lunedì mattina così bello. Svegliarsi accanto al ragazzo dei miei sogni. Era stupendo.

Salimmo in macchina per andare a scuola.
Ovviamente ci dovemmo fermare al bar perchè quel testardo di Mark non volle fare una colazione decente a casa.

Appena arrivammo davanti all'istituto vidi Blake.
A primo impatto non sembrava nemeno lui.
Non indossava il suo classico carattere. Era seduto solo nella panchina davanti al parchetto.
Stava piangendo...

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