Voltandomi vedo il viso in lacrime di Jackson. «Sono maturato per te, ho lasciato solo mio padre per venire a vivere vicino a te, ho faticato l'insuperabile per starti accanto, ho fatto di tutto per condividere un po' di amore con te. Con che cazz..» Notando l'energia delle sue parole si corregge. «Con che dannato coraggio mi sputi in faccia in questo modo?»
Non ho fatto granchè apparte rinunciare un suo invito e evitare una discussione, cosa poco voluta date le circostanze.
«J siediti.» Mi alzo e cerco due sedie su cui sederci.
Fa due passi indietro come se non volesse discutere ma nemmeno ignorare la situazione.
«Prendi la sedia e siediti.» Faccio una faccia perplessa e lo ringrazio.
«Bene, eccoci qui J.»
«Sì esatto, eccoci qui.» Mormoró con tono altezzoso.«Chi ti ha aperto?»
«Tuo padre perchè?»«MERDA HO LASCIATO L'ACCENDINO E LE CARTINE SULLA SCRIVANIA, ASPETTAMI.»
Sono stupida lo so, ma a volte mi scordo di convivere ancora con i miei a 19 anni.
Corró in camera, spalanco la porta con un passo rapido senza fare attenzione a dove camminavo.
«Cazzo.»
«CAZZO! CAZZO! CAZZO!»L'accendino e le cartine non sono più sulla scrivania, sono nei guai.
Corro giù senza farmi vedere da mio padre, che sta dando da mangiare a Milu, il gatto del quartiere e corro da Jackson.«Tutto bene? Ah ah ah.»
«Fottiti...» Gli dissi.Mi siedo, fisso i suoi occhi verdi e gli chiedo scusa.
Le nostre ginocchia si toccano, siamo uno davanti all'altra, i sospiri si fanno più forti e affannati.«Gneeh!» Urlacchia all'improvviso ridendo.
Le sue fossette si fanno più marcate ed sono una delle cose più eccitanti che io abbia mai visto.
«Gne gne.» Ripeto sorridendo.
Mi prende la coscia con la mano sinistra e mi da un bacio tenendomi strette le guancie con l'altra mano.
Il tutto purtroppo, era molto rapido dato che mio padre stava girovagando praticamente davanti a noi e Jackson ha la fifa di mio padre... Ora sta migliorando peró.
«È meglio se te ne vai, ho scienze da finire Jackson...»
Mi guarda e si mette a ridere, è una risata maliziosa e muta, come se fosse deluso.
Si alza e si incammina fino alla porta.
«Tu sei una cazzo di stronza!» Esce sbattendo la porta.continuo domani:)
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Genice
FanfictionSenza rendermi conto si mise a cavalcionì sopra di me, mise la sua testa vicino al mio collo, la alzó leggermente e mi morse le labbra. Mi chiese se ero pronta.. Mi chiese se ero pronta.. «Pronta per..?» «Beh.. Solo se vuoi..» «Dai dimmi amore.. P...