Sembrava sorpreso del mio comportamento ma nello stesso tempo felice.
Mi afferrò per un polso e mi disse :
<<Vieni. Ti porto a vedere una cosa!>>
Mi limitai semplicemente ad annuire.
Sorpassammo tutte le tende e camminammo per poco, fino a quando non raggiungemmo un ponticello vicino gli scogli, probabilmente, utile ad osservare le stelle, infatti in lontananza avvistai uno di quei aggeggi per vederle da vicino.
Ci accomodammo su delle vecchie tavole di legno corroso.
<<Allora ti piace qui?>> iniziò lui.
<<Si, è semplicemente... Meraviglioso ecco!>> ed era la verità! Girandomi attorno potevo ben notare le onde che infrangevano in riva, il riflesso della luna che illuminava questa bellissima ed intensa serata.
<<Bene, adesso passiamo alla parte più interessante..>> si alzò offrendomi una mano per far alzare anche me.
Ovviamente l'afferrai e ci avvicinammo a quel coso, il telescopio ecco.
<<Allora devi mettere questa mano qui e l'occhio in questo cerchio poi lo regoli a secondo la vicinanza da cui vuoi osservare ed è fatta!>> Mi spiegò lui.
Finalmente, seguendo le sue istruzioni riuscii a godermi quello spettacolo, un vero e proprio spettacolo!
<<Come sapevi di questo posto?>> gli chiesi all'improvviso.
<<Fino all'età dei sette anni abitavo qui, e amavo vivere qui, insomma dai.. basta guardarsi intorno, il mare , la natura... Naturalmente come ho già spiegato al prof ravenna odio e ho sempre odiato le giungle, lo ribadisco!>>
Al solo ricordo del nostro primo giorno qui scoppiai a ridere, seguita subito da lui.
Dopo parecchie ore passate a ridere e scherzare, mi resi conto che avevo veramente perso la cognizione del tempo,era sicuramente notte fonda, ma non mi importava più di tanto.
<<Beh quindi?>> chiese più che altro a se stesso.
<<quindi cosa?>> sapevo benissimo cosa intendeva, ma non ero pronta per dare una risposta , adesso.
<<Quindi, tu ed io, insomma noi... Da oggi come dovremmo comportarci ecco?>> era agitato lo si leggeva nei suoi occhi e lo si capiva dal tono di voce.
La prima cosa che mi venne in mente fu quello di abbracciarlo, e seguendo il mio istinto lo feci. Mi accoccolai tra le sue braccia e restammo in silenzio per un po'... poi finalmente risposi:
<<Non lo so.>>
<<Non lo so>> mi copiò lui.
<<Magari "non lo so" sarà il nostro per sempre.>> ironizzò continuando.
<<Oh dai, non citare colpa delle stelle, è una cosa.. ridicola!>> scoppiai a ridere, ancora avvolta dalle sue braccia.
Dopo svariati minuti decidemmo di tornare all'accampamento, un po' mi dispiaceva, ma dall'altro lato ero stanca, e avevo bisogno di riposo per affrontare geometria domani. E comunque la preside si sbagliava quanto diceva che saremmo stati sorvegliati, perché alle 21 tutti i professori sono già nel terzo sonno.
Salutai con un frettoloso bacio nella guancia Heric, e cercai di entrare nella mia tenda, il più silenziosamente possibile. Ma i miei piani andarono a rotoli quando...
<<Allora? Dove sei stata? E soprattutto con chi? Dai parla racconta!>> Karine inizia ad urlare quasi come Miranda quando è curiosa.
<<Shh, vuoi svegliare tutto l'accampamento?>>
Si mise a gambe incrociate sul suo sacco a pelo e ascoltò con molta attenzione tutto ciò che le stavo raccontando. Finalmente dopo aver placato il suo euforismo, decidemmo di andare a dormire.
La lezione di geometria è quella secondo me, più noiosa, non ci capisco niente, troppi numeri, troppe misure, troppi problemi inutili.
<<Signorina Gremmeer, per favore potrebbe andare alla lavagana?>>
Merda.
<<Ehm, si certo.>>
Mi stupisco di me stessa quando controllo il risultato dal libro, ed è esattamente uguale a quello della lavagna.
Il brasile mi fa davvero bene!
Finalmente il prof annuncia che la lezione è terminata ed io mi diriggo all'uscita dove mi aspetta Karine.
<<Eccoti, allora pronta per una giornata di intenso shopping?>> dice lei, venendomi all'incontro.
<<Sempre pronta per lo shopping!>> ironizzo.
Beh si, dopo aver parlato dell'inganno di taylor, abbiamo deciso di rinnovare il nostro guardaroba. Prima, al suo fianco, vestivamo con il timore di essere troppo poco, e acquistavamo indumenti appariscenti, ma adesso... Viva i leggins e le felpe larghe!
Abbiamo deciso quindi, di andare ad acquistare qualcosa del genere, e naturalmente, per non distogliere del tutto la tradizione, qualche abitino elegante per delle presunti feste!
Prendiamo un taxi, e in meno di mezz'ora arriviamo in un centro commerciale grande il triplo rispetto quelli di madrid!
I vestiti sono tutti fantastici, e se potessi porterei via ogni singolo capo, peccato che i prezzi siano un po' elevati!
Prendo due paia di jeans, uno di leggins e varie magliette e finalmente seguita da karine, mi dirigo ai camerini.
<<Sei una meraviglia!>> esclama karine ad ogni capo che provo.
Così alla fine, non sapendo scegliere, decido di prendere tutto, ed esco dal locale colma di sacchi e sacchettini, lo stesso karine.
Durante il viaggio di ritorno inizia a vibrare un telefono. Il mio.
<<Chi è?>> chiede maliziosamente la mia nuova amica.
<<heric.>>
<<Oddio! Dai che aspetti, rispondi!!>> esclama, e così faccio.
<<Heric? >>
<<Ehy, finita matematica?>>
<<in realtà già da un pezzo, sto ritornando da un centro commerciale!>>
Lo sento sghignazzare.
<< Ci vediamo più tardi allora in mensa, stesso posto stessa ora, a dopo!>> ironizza e chiude la chiamata.
<<che siete carinii!>> sussura karine, facendomi trasalire.
<<Ma la tua è una ossessione!>>
<<Oh no>> sghignazza.
Appena arrivati è l'una in punto, e dopo aver posato le buste, ci avviamo verso la mensa, che non è altro che un'enorme tenda puzzolente, colma di tavoli dove puoi consumare pasti orrendi preparati dalla stessa cuoca della mia high school, Mary landerson. Più conosciuta come Mary la verruca, perché ha un'enorme verruca sullo zigomo destro, Bleh.
Subito , tra una massa di ragazzi affamati, incrocio gli occhi grigi di Heric, seduto insieme altri due ragazzi. In men che non si dica io e Karine li raggiungiamo dopo aver preso due pizzette.
<<Buongiorno ashley!>> inutile, Heric Wonderson resterà sempre il solito rompiscatole insolente.
Gli do una colpetto sulla nuca e mi fa spazio accanto a lui.
I due ragazzi difronte mi salutano semplicemente con un cenno del capo.
<<Ah giusto, Sarah , karine loro sono Tobies e August, Tobies e August loro sono Sarah e karine>> tutti e quattro annuiamo e subito dopo ci concentriamo sul nostro disgustoso pranzo.
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Mi fido di te.
RomanceSarah non ha idea di quello che le aspetterà quest'anno, nuovi incontri, nuovi amori, nuove delusioni.. Una ragazza bellissima, non le manca nulla... una migliore amica, una famiglia perfetta e composta.. ma nonostante la sua giovane età ha già con...