Mentre salivo le numerose scale dell'ospedale,non facevo altro che piangere, senza neanche accorgermi le lacrime scendevano giù, era la paura, paura di perdere l'unica persona che mi è sempre stata accanto nonostante tutto e tutti.
Appena arrivata al corridoio esatto notai subito i volti disperati ed esausti della mia famiglia, amici e conoscenti. Più mi avvicinavo alla porta più gli altri mi fissavano come a dire "Non farlo.. non ti piacerà... " ma non potevo e non volevo dargli retta, non volevo accettare la realtà. Miranda stava bene, aveva gli occhi aperti, e stava riposando. Si dev'essere così.
Ignorai tutti quanti, tutti. Comportandomi anche un po' da egoista, ma in quel momento non mi importava.
Bussai ripetutamente alla stanza numero 56.
Niente, nessuna voce contagiosa ad urlare "Avantiii, chi è il rompiscatole?" No, niente.
Solo silenzio.
Un estuante e doloroso silenzio.
Quando le mie nocche furono stanche di bussare decisi di aprire la porta.
Miranda era in un letto di ospedale, i suoi lunghi capelli castani non erano boccolati come al solito, i suoi occhi verdi non brillavano gioia e ospitavano due borse sotto gli occhi , le sue guangie rosee erano spente, pallide.
Aveva tubi dappertutto e una busta di sangue pronta a riempirle le vene.
Non avevo mai visto la mia migliore amica così, così ridotta male.
Mi faceva male, tanto male.
Sapere che mentre io ero allegra e spensierata, Miranda stava lottando tra la vita e la morte.
Scoppiai a piangere, non resistetti, o almeno non questa volta.
<<Mi dispiace, mi dispiace tanto.>> le sussurrai all'orrecchio tra un singhiozzo e l'altro.
Ma niente, nessuna risposta.
Nessuno mi stava rimproverando per il mio pianto, nessuno mi stava abbracciando dicendo che andava tutto bene, questa volta dovevo essere io ad aiutare lei. E lo avrei fatto, lo farò
Lasciai Miranda sola, in quella stanza fredda e buia, e corsi tra le braccia di Greys.
Piangevano entrambi.
Ma adesso volevo delle spiegazioni. Volevo sapere perché alla mia amica stava succedendo tutto ciò.
<< Eravamo in un centro commerciale, una bancherella di tacos credo, attirò l'attenzione di Miranda. Non aveva pranzato allora decisi di prendergliene una porzione media...>> iniziò distrutto lui, come se mi avesse letto nel pensiero.
<<Voleva condividerla con me, ma tu sai quanto odio il cibo messicano. Così le lasciai gustare i suoi tacos da sola... Dio...>> Si coprì il viso con due mani ma non si fermò a raccontare nemmeno un attimo.
<<Mangiò tutto con la sua solita allegria, e diceva che erano veramente buonissimi...Qualche ora dopo le iniziarono a venire cranfi allo stomaco, e pensai gli avessero fatto male quei cosi, così la riportai a casa... Ricordo ancora quel momento, la distesi sul divano dell'appartamento e mi avviai in cucina a prenderle una di quelle solite pasticche per il mal di pancia, ma al mio ritorno era priva di sensi. I dottori dicono si tratti di intossicazione alimentare. È tutta colpa mia...>> disse infine.
<<Smettila, come avresti potuto mai sapere che i tacos fossero avvelenati o roba simile.... Andrà tutto bene si riprenderà ne sono certa!>> cercai di consolare più me stessa.
Quel giorno furono le 24 h più lunghe della mia vita.
Non chiusi gli occhi nemmeno per pochi istanti e avevo davvero una pessima cera.
Per lo più mi chiedevo come Heric non avesse risposto ai miei messaggi. Era arrabbiato? Deluso?
Non importa avrebbe potuto comunque farmi uno squillo per sapere come stavo, invece no. È evidente che non gli importa cosi tanto di me.
Controllati la lista dei messaggi vocali e ne notai uno, speravo fosse del mio ragazzo, ma era soltanto Karine.
"Ehyyy Sarr, come stai? Tutto apposto? Spero di si. Manchi già, sai mi sono messa con Tobias, e anch'io mi sono affezionata al suo cane, è davvero adorabile.... comunque volevo dirti che Heric è strano in questi giorni, non mangia mai a mensa, e spesso durante le serate se ne sta solo e in disparte e... ops batteria scarica ci sentiamo buonanotte Sar"
Ecco cosa diceva l'audio. Karine sarebbe comuqnue rimasta la solita logorroica, e pur volendo non riuscii nemmeno a stendere un sorriso per quel messaggio.
Heric stava male? Beh e che mi importa, non si è mai posto la domanda di sapere come potevo stare dopo aver saputo che la mia migliore amica stava per perdere la vita... Ed io adesso dovrei preoccuparmi? Ah-ah.
La Mattina seguente fu ancora peggio della prima, Miranda non aveva ancora aperto gli occhi, e non si sa quanto sarebbe ritornata a farlo.
I dottori dicevano che era normale, le era andato qualche centilitro di sangue dentro lo stomaco, aveva avuto un blocco al sistema circolatorio e aveva perso tanto sangue. É normale,dicono.
Andai a fare la solita visita mattutina a Miranda e appena entrata notai che aveva un colorito migliore rispetto da due giorni a questa parte.
Mi sedetti accanto a lei, e alla fine non resistetti, l'abbracciai.
<<Sar, Sar dove siamo in una spa? >> Miranda aveva aperto gli occhi, stava parlando, stava sorridendo, Pur con voce impastata e confusa, era rimasta la solita sbruffona spiritosa.
<<Miranda! Stai bene, oh santo cielo, pensavamo non ti saresti mai più svegliata insomma dormi da...>> iniziai esaltata.
<<Sto bene, ma la smetti di tenermi immobili le gambe?>> mi interruppe lei.
Rabbrividii. A quelle parole il mio mondo era un po' crollato.
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Mi fido di te.
RomanceSarah non ha idea di quello che le aspetterà quest'anno, nuovi incontri, nuovi amori, nuove delusioni.. Una ragazza bellissima, non le manca nulla... una migliore amica, una famiglia perfetta e composta.. ma nonostante la sua giovane età ha già con...