Parte 20

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<<Mir cosa..?>> iniziai balbettando.

Lei scoppiò a ridere, avete capito bene a ridere. Cosa che mi confuse maggiormente.

<<perché ridi è una cosa seria!>> sbuffai.

<<oh ma niente, volevo provare la scena di un film dove la protagonista perdeva la possibilità di camminare dopo un incidente, allora? Ero abbastanza credibile?>> chiese con tranquillità. 

Vi state rendendo conto? Questa stupida mi ha fatto quasi prendere un infarto. 

<<Ma ti rendi conto che stavo per morire in piedi?>> quasi urlavo.

<<Guarda il lato positivo saresti già in ospedale.>> Ridacchia lei.

La lasciai perdere e dopo averle fatto qualche domanda sulla sua salute corsi a chiamare un medico e ad avvisare gli altri.

<<GREYS , Vieni qui, Miranda è sveglia!>> gli dissi entusiasta.

Lui mi ignorò totalmente e corse nella stanza.

Decisi di lasciarli nella loro privacy e anche di andare a mangiare qualcosa perché ero veramente accorto di energie.

Scese finalmente le scale, notai un Starbucks propio difronte così andai a prendere un frullato. 

Panna e fragola, il mio preferito.

Mentre aspettavo il mio ordine mi sedetti su un tavolino a due posti e controllai la mia posta elettronica.

Avevo vari messaggi, tutti di Heric.

Pensai che finalmente mi avrebbe spiegato tutto, mi avrebbe dato una motivazione valida al suo comportamento e saremmo ritornati  presto ad essere la coppia che eravamo fino ad una settimana fa.

Ma invece...

"Da te non me lo aspettavo, ed io che pensavo di conoscerti." Questo era il primo.

"Potevi avvisarmi, ma no, tanto che ti importa di me giusto?"

"Mi hai deluso"

Cosa?

Cosa hanno appena letto i miei occhi?

Io gli avevo mandato un chiaro ed esplicito messaggio. Già il messaggio!

Controllai di averlo inviato, eh si era tutto okay, ma allora?

Iniziai a comporre il suo numero meccanicamente e senza neanche accorgermi gli feci almeno 20 chiamate, tutte ovviamente, inoltrate alla segreteria telefonica.

Aveva il cellulare spento? Oppure non vuole più saperne di me?

Decisi di chiamare Karine, lei poteva darmi le risposte che volevo, visto che trascorreva le sue intere giornate con Heric ed i ragazzi.

Al terzo squillo mi rispose.

<<Sar tutto apposto?>> chiese preoccupata .

<<Cosa è successo perché Heric dice che non l'ho avvisato?>> passai dritta al punto. 

<<Non è ho la  più pallida idea, sicura che hai inviato il messaggio?>>

<<più che sicura!, ci sentiamo dopo ciao!>> staccai notando che era arrivato il mio frullato.

Per tutta la serata non feci altro che pensare a quello che era successo. Evidentemente la vita  mi odia.

L'unico lato positivo era che Miranda sarebbe stata dimessa la mattina seguente, quindi io e la mamma andammo a dormire a casa, finalmente nel mio letto.

prima di terminare questo incubo di giornata, riprovai a chiamare ad Heric, ma continuava a staccare o ignorare le chiamate. 

Gli mandai quindi un messaggio:

"Non so cosa è successo, Non so chi o cosa  ti abbia portato a dirmi quelle cose cosi brutte, ma devi solo sapere, che ci deve essere stato un fraintendimento. Appena leggi questo,  ti prego chiamami."

 Non mi aspettavo che avrebbe risposto ma invece  in pochi attimi ricevetti un SMS, non molto piacevole, anzi, per niente.

"Non c'é niente da capire mi é tutto chiarissimo. Buona vita Sarah."

mi sentivo... strana... non era un dolore, era una sofferenza. Avete presente quanto non sapete dare una spiegazione a qualsiasi fenomeno, e vi esasperate a cercarla, ma nessuno ve la da, fino a rendervi contro che forse non esiste, ed il dubbio rimarrà quindi sempre?

Esatto, mi sentivo così, volevo risposte, risposte che solo insieme potevamo trovare, ma nello stesso tempo risposte che non riuscivo ad avere, e forse sarei rimasta col dubbio di come sarebbe andata per tutta la vita.


Passarono sette  giorni, sette  giorni trascorsi in camera a piangere, e Miranda a lanciare battute per consolarmi. Si propio la ragazza che é stata in ospedale una settimana , e lo stesso giorno che era stata dimessa, ritornó la Miranda vivace , buffa e sarcastica di sempre. Ed era lei a sostenermi, pur dovesse essere il contrario.

Avevo lasciato perdere per un paio di giorni il pattinaggio e non mi andava nemmeno di mangiare. Non pensavo di dover ripercuotere questo tipo di malinconia, ma si, stava succedendo.

Il settimo giorno, sette giorni che non sentivo Heric, sette giorni che non sorridevo, sette giorni che ero ritornata la stessa persona che ero prima di incontrarlo, scorbutica e triste... il settimo giorno decisi di riprendere la mia vita in mano, o meglio lo decise Miranda.

<<SAR, adesso basta! Vestiti, andiamo a pattinaggio e ci prepariamo per la gara a coppie, che ovviamente vinceremo! Dai su>> inizió euforica. 

Cercai di rifiutare, ma si sa quando Miranda si mette in testa una cosa , è dura riuscire a toglierla.

 Mi vestii velocemente e dopo essere ritornata una persona presentabile, dopo una settimana, finalmente varcaii la porta di casa.



Mi fido di te.Where stories live. Discover now