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appena a casa sua, mi fermo all'ingresso.
mi tornano alla mente le parole di quel messaggio.
mi hanno ferito non poco e osservare la schiena dell'uomo che le ha scritte, mi fa venire da piangere.
però devo essere forte, no?

entro e chiudo la porta, appendo il giubbotto all'appendiabiti in parte alla soglia e, appena mi giro, sento le labbra di Katoo avventarsi sulle mie, le sue mani sulle mie guance.

- devi stare sul divano, c'è la mia ragazza di là, ok? -

annuisco.
mi bacia la fronte e raggiunge la camera da letto sua e di Sara, e mi tornano alla mente la parole di una canzone.

"I'm in the corner
watching you kiss her.
I'm right over here
why can't you see me?
I'm giving it my all
but I'm not the guy you taking home.
I keep dancing on my own."

lui non sarà mai mio, io non sarò mai suo. ha una vita perfetta con la sua fidanzata e sicuramente non sarà un "ragazzino in calore" a far fallire tutti i loro progetti e i loro sogni.
mi addormento con le lacrime a bagnare il bracciolo del divano.

~~

- ehi Michele, che ci fai qui? -

la voce di Sara mi fa svegliare da quel sonno agitato, e la ringrazio.

- ehm, scusa! ieri non avevo le chiavi per tornare a casa e i miei non ci sono, quindi ho chiesto a Katoo... -

sorride.

- ok, ci vediamo dopo se sarai ancora qui! -

mi saluta e se ne va.

mi alzo dal divano, stropicciandomi gli occhi, quasi da volerli fare uscire per non vedere più la realtà e poter solo sognare.
arrivo quasi senza accorgermene in bagno e dopo essermi lavato la faccia, appoggio le mani al bordo del lavandino e rimango lì, con gli occhi chiusi.

penso a quello che pensavo ieri, la base di Dancing on my own mi fa venire voglia di ritornare nel letto e il testo di poi non svegliarmi.

che senso ha vivere un sogno se poi sai che quel sogno non durerà?
che senso ha rimanere a guardare il tuo sogno che piano piano si allontana, quasi dimenticandosi di te?
perché?

iniziano a tremarmi le braccia e le gambe, mi sento svenire, la testa gira.

- ehi Miché, che hai? -

Katoo mi fa risvegliare da quel semi stato di trans.

- niente, stavo... pensando. -

si avvicina a me e posa le sue labbra sulle mie con dolcezza. un gesto che mi ha sempre dato fastidio.
so cosa vuole e sa cosa voglio, fare per un attimo quello che voglio per poi passare a quello che vuole mi fa arrabbiare, lo sento quasi come una mossa sleale.

come previsto mi sfila la maglia e come previsto mi bacia e mi morde il petto.

come previsto mi abbassa i pantaloni e sempre come previsto, si abbassa i suoi.

come previsto si mette il preservativo e come previsto entra dentro di me.
una scarica di piacere mi fa inarcare la schiena, ma non deve essere così.
almeno per me, per lui così va più che bene.

dopo essersi svuotato per bene, esce e butta il profilattico, poi si dilegua dal bagno, probabilmente torna a dormire.

e le lacrime regnano sovrane del mio viso.

Obsession || Michele Bravi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora