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non voglio guardare lo schermo. no.

mi perdo nei miei pensieri senza accorgermene, arrivo a immaginare di correre per strada, sotto la pioggia leggera che sta bagnando milano, dimenticando tutto.
tutto quanto.

solo di questo ho bisogno. dimenticare.

guardare il telefono non mi aiuterà a dimenticare.

lo guardo?
e se magari è qualcosa di più importante?
magari è marta oppure mamma.

guardo il soffitto della mia camera da letto assorto in fantasie casuali e emozioni forti.
la domanda sempre quella.

lo guardo?

no, non lo guardo.

...

chiudo forte gli occhi, mi concentro sullo scrosciare della pioggia che aumenta di volume ogni secondo che passa.
un lieve mal di testa si fa strada nelle mie tempie, quindi apro gli occhi e li volgo al telefono.

lo schermo di nuovo scuro mi porta a sperare che non si fosse mai acceso.

lo sposto con il piede lontano da me, in modo da poter accendere lo schermo senza però riuscire a leggere cosa c'è scritto.

la notifica c'è, l'icona dell'applicazione è quella di whatsapp.

respiro, un respiro profondo.

e poi un salto dal tetto del mondo.

Obsession || Michele Bravi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora