E come una fossa di angeli scuri e neri e rossi e verdi,
gridano come la terra ricca di humus e potente. Le frotte di formiche, eserciti infiniti di creature che marciano sotto il sole e la pioggia. Campi di grano divoratori di cielo, misteriose presenze inquietanti all'angolo di vicoli bui, in città di ossa infestate. Un lupo della steppa solo nel deserto, morente di sete. Cacciatori di sogni che urlano alle nuvole impregnate di sangue leggero. Un'universo folle di rabbia che colpisce e sgomita e piange furore. Una creatura perfetta ascolta in silenzio, il dissolversi della materia e l'abisso cupo che avanza.
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FAME
شِعرho fame di me stesso (non si vede ma il leone piange, o per lo meno ha una dolce lacrima posata sull'occhio destro)