Ho le mani di vetro
bollente
Ho le mani di cenere
molle
Ho il corpo di carne, misera carne archetipica,
carne di uomo
alienazione, cristalli compatti di matrici lontane, coltri pesanti
posano sul mondo coltri di foglie e rami secolari
intrecciati da ninfe e Angeli celesti
e creature magnifiche e gloriose
un tripudio di luce e bellezza.
Dio guarda ridendo.
A lui piace guardare.
Non è capace a vivere, può solo guardare e ridere. E' incatenato dal tempo, il suo riso gli fa da nutrimento.
Le creature intrecciano la coltre fitta di foglie pigmentate e rami d' ulivo.
Le creature sono figli dell'uomo.
Le creature sono brandelli di cielo notturno e miscela di stelle.
Le creature sono le nostre ombre,
proiettate verso l'infinito
Dio guarda ridendo.Ombre scure e forti di vite passate e oscuri accordi.
Ombre, cristalli di eternità.
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FAME
Poetryho fame di me stesso (non si vede ma il leone piange, o per lo meno ha una dolce lacrima posata sull'occhio destro)