Confusione empirica

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Sono stanco.
Non sentite il peso
dell'universo...
Sono prosciugato.
Hanno risucchiato la mia polpa d' uomo.
Sto impazzendo.
Sento la follia che bussa e pompa nella testa, pompa sangue e i pensieri si fanno caotici e tutto comincia a vorticare.
Non sentite le parole urlare.
Non sentite i poveri lamenti delle foglie e degli alberi.
Non sentite le feroci atrocità che i giovani discepoli di Dio ci rivolgono.
Sentite quelle voci rauche e morbose di presenze intrinseche, come annodate alla vostra anima.
Non avete il desiderio di gridare
con quanto fiato avete in corpo,
gridare che non ce la fate più,
che non siete capaci
a vivere.
Ascoltate il sussurrare del cielo,
le pretese dei grandi corpi celesti che corrono e solcano le nostre emozioni perdute nella bocca di giganteschi e bramosi condottieri miseri di mondi occulti, ossuti mostri goliardici
poveri e senzatetto, che abitano caverne di roccia vulcanica bollente e scompongono le esistenze di altri mostri carnali.
Gioco di mostri.

Non li sentite...
vagare nella notte...
guardare i vostri cuori...
loro sono come tiranni di anime...
crepassero. ..
perché sono despoti...
violenti e vili nelle loro vestaglie dorate... bastardi...sozzi giudici del mondo...rugosi figli di madri generate dal nulla,
figli irrispettosi e irriverenti...
tagliassero il filo che ci congiunge...
Saremmo in pace.
Sentite il frusciare... fischiano i proiettili traditori di popoli...
comandano i generali dall'Olimpo dei grandi...
noi ascoltiamo confusi.

Il peso
dei falli
di dei
bugiardi
grava
sulle nostre teste.
Ecco cosa ci opprime.

FAMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora