Questa è per tutti i miei lettori che si accaniscono a leggere poesie da un povero disgraziato ubriaco e scuro di pelle
essere un po lontano a volte fa piacere un mio amico ha perso la madre e ora sta male si sente vuoto perché ha perso qualcosa.
Io mi chiedo che cosa ci facciamo sulla terra e siamo tutti perduti e io sono ubriaco e tutti urlano alla foresta perché le luci parlano e dicono cose nascoste.
O meglio le cose si nascondono da noi e noi non riusciamo ad ad afferlarle e loro volano cn ali di insetto ali piccole e imprendibili e autocommiserazione colpisce tutti e poi le colline hanno gli occhi e io sono sempre ubriaco e l ebrezza del fumo e dell'alcol ci prendono e ci portano via verso il cielo e le stelle piangono per noi e il Dio ( sempre se esiste ) guarda impassibile e scrive parole dolci il Dio poeta piange anche lui perché tutti soffriamo alla luce della luna e della forza innata delle persone che riescono a vivere nonostante la sofferenza che ci accompagna come fosse amante di vite ormai vissute e spente come sigarette finite che gridano alla luce del sole e sorgono come esistenze gialle e lupi che strangolano angeli e poeti del novecento che sussurrano a vecchi giovani bagnati di pioggia e lacrime di terra e lacrime di vita e solitudine bagnata e fine di fine di fine che sgocciola nel bacino dell'esistenza che piove e lascia sentimenti che fuggono alla vita che muoiono alla pioggia e danzano e strisciano sull'erba di vite bagnate dal sole
di estati morte e gocce asciutte e grosse che piangono piccoli angeli caduti che vivono e cantano alla festa di nebbie passate e giornate Coronate da conversazioni vissute da altre creature che non siamo noi ma sono già nate da mamme con seni enormi e speranze già sperate e comunque la sintesi di tutto è che non ci amiamo.
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FAME
Poetryho fame di me stesso (non si vede ma il leone piange, o per lo meno ha una dolce lacrima posata sull'occhio destro)